Ennio Doris, l’ultimo saluto a Tombolo (PD).
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Un lungo applauso ha accolto il feretro di Ennio Doris al suo arrivo nella chiesa di Sant’Andrea Apostolo di Tombolo.
Un tributo spontaneo e commosso per un uomo che ha lasciato un segno profondo nel mondo della finanza, ma soprattutto nella vita di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.
Un funerale solenne e carico di emozione, in cui parenti, amici e colleghi hanno voluto rendere omaggio a un imprenditore visionario e a un uomo di straordinaria umanità.
Il tributo della famiglia e degli amici
Presenti in chiesa numerose personalità del mondo economico e istituzionale, tra cui Matteo Marzotto, Luca Zaia, Renzo Rosso, Alessandro Benetton con la madre Maria Teresa Maestri, Arnoldo Mosca Mondadori, Alberto Nagel e Saverio Vinci. Anche Silvio Berlusconi, accompagnato dalla compagna Marta Fascina, ha voluto presenziare per dare l’ultimo saluto a un amico di lunga data.
La moglie Lina Tombolato, i figli Massimo e Sara, e i nipoti hanno seguito la bara con dolore e dignità, testimoniando un amore familiare che è stato il centro della vita di Doris.
La cerimonia è stata aperta dal suono delicato del flauto di Andrea Griminelli, che ha eseguito l’Ave Maria di Schubert, accompagnando il rito con note di profonda spiritualità. A officiare la celebrazione, cinque sacerdoti della comunità cattolica Nuovi Orizzonti, con l’omelia affidata a don Bruno Cavarzan.
Le parole che restano
A prendere la parola per primo è stato Stefano Volpato, direttore commerciale di Banca Mediolanum, che ha ricordato Doris con parole sentite: «Sei stato e sarai sempre uno straordinario esempio per tutti. La parabola dei talenti era il tuo riferimento, hai moltiplicato ogni dono ricevuto e lasciato un segno indelebile. Oggi non finisce niente, il tuo sogno continua».
Un messaggio di continuità, di speranza, che ha trovato eco nelle parole di Giovanni Pirovano, presidente di Banca Mediolanum: «Hai rivoluzionato il mondo della finanza con intuizioni che hanno anticipato il futuro di trent’anni. Sei stato un visionario, un uomo di fede e un leader che ha saputo trasmettere valori autentici».
L’amore di un nonno, il ricordo dei nipoti
Uno dei momenti più toccanti è stato il tributo dei sette nipoti, che hanno parlato attraverso le parole di Aqua di Montigny: «Ci hai insegnato ad amare incondizionatamente, ci hai dato la libertà di essere noi stessi. Ma soprattutto ci hai fatto assistere a un amore puro, quello per la nonna. Non ti preoccupare per lei, ci prenderemo cura di lei. Tu vivi in tutti noi».
Il dolore e la gratitudine dei figli
Sul pulpito, la figlia Sara ha letto un pensiero scritto durante una notte trascorsa in ospedale accanto al padre, terminando con un commovente «Ti amo» ripetuto tre volte. Il figlio Massimo, visibilmente emozionato, ha parlato a braccio: «Papà, per un bambino il padre è un supereroe. Crescendo, si capisce che è una persona normale. Ma tu, per me, sei sempre stato e sempre sarai Superman». Parole semplici ma cariche di amore, riconoscenza e rispetto.
Una fede incrollabile
Durante l’omelia, don Bruno Cavarzan ha sottolineato la profonda spiritualità di Doris: «Senza la fede è difficile superare qualsiasi cosa, soprattutto la malattia. Questo è il suo testamento spirituale».
Un uomo che non solo ha costruito un impero finanziario, ma che ha saputo mantenere un legame autentico con le proprie radici, aiutando la comunità e vivendo con generosità.
L’ultimo saluto
La cerimonia si è conclusa sulle note della colonna sonora del film Mission di Ennio Morricone, suonata ancora una volta dal flauto di Griminelli.
Un ultimo gesto d’amore della moglie Lina, che ha accarezzato la bara del marito prima di ricevere le condoglianze.
Un amore lungo 55 anni, suggellato da un semplice ma potente gesto.
Mentre il feretro usciva dalla chiesa, un lungo applauso ha riempito l’aria.
Tombolo, il piccolo paese da cui tutto era iniziato, ha salutato per l’ultima volta uno dei suoi figli più illustri.
Ma il segno lasciato da Ennio Doris non si spegne: vive nei cuori di chi l’ha conosciuto, nel lavoro che ha creato e nei valori che ha trasmesso.
Un uomo che ha visto più lontano degli altri e che, come ha detto suo nipote, ha sempre saputo volare alto.
Un lungo applauso ha accolto il feretro di Ennio Doris al suo arrivo nella chiesa di Sant’Andrea Apostolo di Tombolo.
Un tributo spontaneo e commosso per un uomo che ha lasciato un segno profondo nel mondo della finanza, ma soprattutto nella vita di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.
Un funerale solenne e carico di emozione, in cui parenti, amici e colleghi hanno voluto rendere omaggio a un imprenditore visionario e a un uomo di straordinaria umanità.
Il tributo della famiglia e degli amici
Presenti in chiesa numerose personalità del mondo economico e istituzionale, tra cui Matteo Marzotto, Luca Zaia, Renzo Rosso, Alessandro Benetton con la madre Maria Teresa Maestri, Arnoldo Mosca Mondadori, Alberto Nagel e Saverio Vinci. Anche Silvio Berlusconi, accompagnato dalla compagna Marta Fascina, ha voluto presenziare per dare l’ultimo saluto a un amico di lunga data.
La moglie Lina Tombolato, i figli Massimo e Sara, e i nipoti hanno seguito la bara con dolore e dignità, testimoniando un amore familiare che è stato il centro della vita di Doris.
La cerimonia è stata aperta dal suono delicato del flauto di Andrea Griminelli, che ha eseguito l’Ave Maria di Schubert, accompagnando il rito con note di profonda spiritualità. A officiare la celebrazione, cinque sacerdoti della comunità cattolica Nuovi Orizzonti, con l’omelia affidata a don Bruno Cavarzan.
Le parole che restano
A prendere la parola per primo è stato Stefano Volpato, direttore commerciale di Banca Mediolanum, che ha ricordato Doris con parole sentite: «Sei stato e sarai sempre uno straordinario esempio per tutti. La parabola dei talenti era il tuo riferimento, hai moltiplicato ogni dono ricevuto e lasciato un segno indelebile. Oggi non finisce niente, il tuo sogno continua».
Un messaggio di continuità, di speranza, che ha trovato eco nelle parole di Giovanni Pirovano, presidente di Banca Mediolanum: «Hai rivoluzionato il mondo della finanza con intuizioni che hanno anticipato il futuro di trent’anni. Sei stato un visionario, un uomo di fede e un leader che ha saputo trasmettere valori autentici».
L’amore di un nonno, il ricordo dei nipoti
Uno dei momenti più toccanti è stato il tributo dei sette nipoti, che hanno parlato attraverso le parole di Aqua di Montigny: «Ci hai insegnato ad amare incondizionatamente, ci hai dato la libertà di essere noi stessi. Ma soprattutto ci hai fatto assistere a un amore puro, quello per la nonna. Non ti preoccupare per lei, ci prenderemo cura di lei. Tu vivi in tutti noi».
Il dolore e la gratitudine dei figli
Sul pulpito, la figlia Sara ha letto un pensiero scritto durante una notte trascorsa in ospedale accanto al padre, terminando con un commovente «Ti amo» ripetuto tre volte. Il figlio Massimo, visibilmente emozionato, ha parlato a braccio: «Papà, per un bambino il padre è un supereroe. Crescendo, si capisce che è una persona normale. Ma tu, per me, sei sempre stato e sempre sarai Superman». Parole semplici ma cariche di amore, riconoscenza e rispetto.
Una fede incrollabile
Durante l’omelia, don Bruno Cavarzan ha sottolineato la profonda spiritualità di Doris: «Senza la fede è difficile superare qualsiasi cosa, soprattutto la malattia. Questo è il suo testamento spirituale».
Un uomo che non solo ha costruito un impero finanziario, ma che ha saputo mantenere un legame autentico con le proprie radici, aiutando la comunità e vivendo con generosità.
L’ultimo saluto
La cerimonia si è conclusa sulle note della colonna sonora del film Mission di Ennio Morricone, suonata ancora una volta dal flauto di Griminelli.
Un ultimo gesto d’amore della moglie Lina, che ha accarezzato la bara del marito prima di ricevere le condoglianze.
Un amore lungo 55 anni, suggellato da un semplice ma potente gesto.
Mentre il feretro usciva dalla chiesa, un lungo applauso ha riempito l’aria.
Tombolo, il piccolo paese da cui tutto era iniziato, ha salutato per l’ultima volta uno dei suoi figli più illustri.
Ma il segno lasciato da Ennio Doris non si spegne: vive nei cuori di chi l’ha conosciuto, nel lavoro che ha creato e nei valori che ha trasmesso.
Un uomo che ha visto più lontano degli altri e che, come ha detto suo nipote, ha sempre saputo volare alto.