Citazioni per il commiato. Assenza di Dietrich Bonhoeffer.

Il commiato è un momento particolare nella vita degli esseri umani, carico di emozioni e significati profondi. Il commiato “segna” il tempo del saluto. E in particolare il commiato funebre avvolge quel tempo sospeso che è il lasciar andare verso un’altra dimensione chi abbiamo amato. Attraverso poesie, citazioni e brani scelti con cura, questa rubrica settimanale “Citazioni per il Commiato” vuole offrire un piccolo spazio di riflessione, conforto, memoria e ispirazione alla bellezza. Che sia per ricordare chi non c’è più o per trovare un momento di intima connessione con se stessi.
Assenza di Dietrich Bonhoeffer
Non c’è nulla che sostituisce l’assenza
di una persona cara.
Più bello e pieno è il ricordo,
più difficile è la separazione,
ma la gratitudine regala
nel dolore, una gioia tranquilla.
Si indossa la bellezza del passato
come un dono prezioso in sé.
Dietrich Bonhoeffer Breslavia, 4 febbraio 1906 – Flossenbürg, 9 aprile 1945
Dietrich Bonhoeffer nasce il 4 febbraio 1906 a Breslavia.
Cresce in una famiglia borghese, colta e influente, con legami con l’élite accademica e culturale tedesca.
Fin da ragazzo mostra una profonda vocazione religiosa, decidendo di diventare pastore protestante, scelta che sorprende i suoi familiari, tutti di orientamento laico.
Studi e viaggi
Si laurea in teologia all’Università di Berlino a soli 21 anni, distinguendosi per intelligenza e impegno.
Successivamente svolge esperienze pastorali e di studio in Spagna, Stati Uniti e Inghilterra.
Durante il suo soggiorno a New York entra in contatto con la comunità afroamericana di Harlem e ne resta profondamente colpito.
Avvia anche una corrispondenza con Gandhi, affascinato dalla sua visione nonviolenta della resistenza.
Dietrich Bonhoeffer e l‘opposizione al nazismo
Nel 1931 torna in Germania per insegnare all’università e si oppone apertamente al nazismo.
Già nel 1933, pochi giorni dopo l’ascesa di Hitler, denuncia pubblicamente il culto del Führer come forma di idolatria.
Difende apertamente la popolazione ebraica e invita la Chiesa a opporsi alla deriva autoritaria dello Stato.
La Chiesa confessante
Nel 1933 si trasferisce a Londra, dove lavora con comunità tedesche e propone la creazione di un concilio ecumenico per la pace.
Rientra nel 1935 in Germania, aderisce alla Chiesa confessante e fonda un seminario illegale per formare nuovi pastori.
Nel 1937 pubblica “Sequela”, un’opera teologica fondamentale, che invita i cristiani a seguire Cristo con radicalità.
La resistenza e l’Abwehr
Nel 1939 rifiuta l’opportunità di restare negli Stati Uniti e decide di tornare in Germania per stare vicino al suo popolo.
Viene reclutato dall’Abwehr, il servizio segreto militare, e partecipa a una rete di resistenza interna contro il regime nazista.
Svolge missioni diplomatiche in Europa, con l’obiettivo di stabilire contatti tra la resistenza tedesca e gli Alleati.
Nel frattempo, scrive l’opera “Etica”, una profonda riflessione sul rapporto tra fede e responsabilità politica.
L’arresto e la prigionia
Nel 1943 viene arrestato insieme al cognato Hans von Dohnanyi.
Durante la prigionia nel carcere di Tegel scrive numerose lettere e meditazioni, poi raccolte in “Resistenza e resa”.
Le sue riflessioni diventano uno dei punti più alti della teologia cristiana del XX secolo.
La morte e l’eredità
Il 9 aprile 1945, pochi giorni prima della fine della guerra, viene impiccato nel campo di concentramento di Flossenbürg.
Affronta la morte con dignità e fede, diventando un simbolo della resistenza cristiana al nazismo.
Il commiato è un momento particolare nella vita degli esseri umani, carico di emozioni e significati profondi. Il commiato “segna” il tempo del saluto. E in particolare il commiato funebre avvolge quel tempo sospeso che è il lasciar andare verso un’altra dimensione chi abbiamo amato. Attraverso poesie, citazioni e brani scelti con cura, questa rubrica settimanale “Citazioni per il Commiato” vuole offrire un piccolo spazio di riflessione, conforto, memoria e ispirazione alla bellezza. Che sia per ricordare chi non c’è più o per trovare un momento di intima connessione con se stessi.
Assenza di Dietrich Bonhoeffer
Non c’è nulla che sostituisce l’assenza
di una persona cara.
Più bello e pieno è il ricordo,
più difficile è la separazione,
ma la gratitudine regala
nel dolore, una gioia tranquilla.
Si indossa la bellezza del passato
come un dono prezioso in sé.
Dietrich Bonhoeffer Breslavia, 4 febbraio 1906 – Flossenbürg, 9 aprile 1945
Dietrich Bonhoeffer nasce il 4 febbraio 1906 a Breslavia.
Cresce in una famiglia borghese, colta e influente, con legami con l’élite accademica e culturale tedesca.
Fin da ragazzo mostra una profonda vocazione religiosa, decidendo di diventare pastore protestante, scelta che sorprende i suoi familiari, tutti di orientamento laico.
Studi e viaggi
Si laurea in teologia all’Università di Berlino a soli 21 anni, distinguendosi per intelligenza e impegno.
Successivamente svolge esperienze pastorali e di studio in Spagna, Stati Uniti e Inghilterra.
Durante il suo soggiorno a New York entra in contatto con la comunità afroamericana di Harlem e ne resta profondamente colpito.
Avvia anche una corrispondenza con Gandhi, affascinato dalla sua visione nonviolenta della resistenza.
Dietrich Bonhoeffer e l‘opposizione al nazismo
Nel 1931 torna in Germania per insegnare all’università e si oppone apertamente al nazismo.
Già nel 1933, pochi giorni dopo l’ascesa di Hitler, denuncia pubblicamente il culto del Führer come forma di idolatria.
Difende apertamente la popolazione ebraica e invita la Chiesa a opporsi alla deriva autoritaria dello Stato.
La Chiesa confessante
Nel 1933 si trasferisce a Londra, dove lavora con comunità tedesche e propone la creazione di un concilio ecumenico per la pace.
Rientra nel 1935 in Germania, aderisce alla Chiesa confessante e fonda un seminario illegale per formare nuovi pastori.
Nel 1937 pubblica “Sequela”, un’opera teologica fondamentale, che invita i cristiani a seguire Cristo con radicalità.
La resistenza e l’Abwehr
Nel 1939 rifiuta l’opportunità di restare negli Stati Uniti e decide di tornare in Germania per stare vicino al suo popolo.
Viene reclutato dall’Abwehr, il servizio segreto militare, e partecipa a una rete di resistenza interna contro il regime nazista.
Svolge missioni diplomatiche in Europa, con l’obiettivo di stabilire contatti tra la resistenza tedesca e gli Alleati.
Nel frattempo, scrive l’opera “Etica”, una profonda riflessione sul rapporto tra fede e responsabilità politica.
L’arresto e la prigionia
Nel 1943 viene arrestato insieme al cognato Hans von Dohnanyi.
Durante la prigionia nel carcere di Tegel scrive numerose lettere e meditazioni, poi raccolte in “Resistenza e resa”.
Le sue riflessioni diventano uno dei punti più alti della teologia cristiana del XX secolo.
La morte e l’eredità
Il 9 aprile 1945, pochi giorni prima della fine della guerra, viene impiccato nel campo di concentramento di Flossenbürg.
Affronta la morte con dignità e fede, diventando un simbolo della resistenza cristiana al nazismo.