Curiosità dalla storia: Topf, i costruttori dei forni crematori.

8 Settembre 2019 - 06:54--Cremazione, Forni Crematori-

J. A. Topf und Söhne
L’impresa J. A. Topf & Figli fu fondata nel 1878 dal mastro birraio Johann Andreas Topf e produceva sistemi di combustione poi trasformati in impianti per la lavorazione di birra e malto.
A cavallo tra i due secoli gli affari della Topf & Figli andavano a gonfie vele, al punto che furono acquistati terreni a Erfurt e fu assunto nuovo personale. Allo scoppio della Prima guerra mondiale l’azienda vantava una invidiabile rete commerciale in molti Paesi.
Fu proprio in questo periodo che la Topf & Figli pensò di diversificare i propri investimenti creando parallelamente un ramo aziendale destinato alla produzione di forni crematori, divenendo in poco tempo leader del settore.

Nuovo secolo, nuovi affari
Nei primi anni del XX secolo la società aveva cominciato ad accettare la cremazione umana come alternativa alla sepoltura. Ciò era dovuto soprattutto a questioni igieniche e alla mancanza di spazio nei cimiteri.
Anche la Chiesa ha cambiato disposizioni al riguardo della cremazione o incenerimento dei corpi, pur non avendo mai condannato la cremazione in sé, ma l’ideologia antireligiosa e anticristiana che la accompagnava, dato che i non credenti affermavano che con la morte tutto finisce. Infatti, nei secoli passati la cremazione era stato un modo per manifestare il proprio ateismo.
Certo, in casi di emergenza come le pestilenze o le guerre, la Chiesa ha sempre ammesso che venissero bruciati i corpi e senza mai arrivare a dire che ciò fosse incompatibile con l’immortalità dell’anima e la resurrezione dei corpi.
Nel codice di diritto canonico (TITOLO III -LE ESEQUIE ECCLESIASTICHE – Cann. 1176 – 1185) si legge che “La Chiesa raccomanda vivamente che si conservi la pia consuetudine di seppellire i corpi dei defunti; tuttavia non proibisce la cremazione, a meno che questa non sia stata scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana”. L’incenerimento è un rito antichissimo, una consuetudine millenaria già presente in Asia. In Occidente, invece, la sepoltura (o inumazione) è stata l’unica modalità.
Almeno fino al diciannovesimo secolo, quando anche in Europa si cercò di regolamentare la cremazione, per ragioni, come abbiamo già detto sopra, igienico-sanitarie.
La terza generazione dei Topf, Ernst e Ludwig, negli anni ’30 continuò a produrre forni crematori per le pompe funebri, ma dovette scontrarsi con le rigide regole allora vigenti sull’igiene e sulla gestione dei resti umani.
I fratelli Topf con l’avvento al potere di Hitler in Germania (1933) furono, anche se solo per un breve periodo, allontanati dall’azienda, perché, si ipotizzò, gli affari andavano male dopo la crisi economica che aveva colpito il Paese, ma quasi certamente la ragione è da ricercarsi nel fatto che i nazionalsocialisti avevano orchestrato un piano per sbarazzarsi di loro e fondare con alcuni soci, “amici” del Terzo Reich, una nuova società, proprio perché i fratelli Topf non erano iscritti al partito nazista.

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8 Settembre 2019 - 06:54--Cremazione, Forni Crematori-

J. A. Topf und Söhne
L’impresa J. A. Topf & Figli fu fondata nel 1878 dal mastro birraio Johann Andreas Topf e produceva sistemi di combustione poi trasformati in impianti per la lavorazione di birra e malto.
A cavallo tra i due secoli gli affari della Topf & Figli andavano a gonfie vele, al punto che furono acquistati terreni a Erfurt e fu assunto nuovo personale. Allo scoppio della Prima guerra mondiale l’azienda vantava una invidiabile rete commerciale in molti Paesi.
Fu proprio in questo periodo che la Topf & Figli pensò di diversificare i propri investimenti creando parallelamente un ramo aziendale destinato alla produzione di forni crematori, divenendo in poco tempo leader del settore.

Nuovo secolo, nuovi affari
Nei primi anni del XX secolo la società aveva cominciato ad accettare la cremazione umana come alternativa alla sepoltura. Ciò era dovuto soprattutto a questioni igieniche e alla mancanza di spazio nei cimiteri.
Anche la Chiesa ha cambiato disposizioni al riguardo della cremazione o incenerimento dei corpi, pur non avendo mai condannato la cremazione in sé, ma l’ideologia antireligiosa e anticristiana che la accompagnava, dato che i non credenti affermavano che con la morte tutto finisce. Infatti, nei secoli passati la cremazione era stato un modo per manifestare il proprio ateismo.
Certo, in casi di emergenza come le pestilenze o le guerre, la Chiesa ha sempre ammesso che venissero bruciati i corpi e senza mai arrivare a dire che ciò fosse incompatibile con l’immortalità dell’anima e la resurrezione dei corpi.
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Almeno fino al diciannovesimo secolo, quando anche in Europa si cercò di regolamentare la cremazione, per ragioni, come abbiamo già detto sopra, igienico-sanitarie.
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I fratelli Topf con l’avvento al potere di Hitler in Germania (1933) furono, anche se solo per un breve periodo, allontanati dall’azienda, perché, si ipotizzò, gli affari andavano male dopo la crisi economica che aveva colpito il Paese, ma quasi certamente la ragione è da ricercarsi nel fatto che i nazionalsocialisti avevano orchestrato un piano per sbarazzarsi di loro e fondare con alcuni soci, “amici” del Terzo Reich, una nuova società, proprio perché i fratelli Topf non erano iscritti al partito nazista.

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