Madonna del Carmelo, una delle devozioni più antiche della cristianità. Il culto in Calabria.

16 Luglio 2024 - 02:31--Cultura, Il Santo del Giorno-

Oggi, 16 luglio, la chiesa cattolica festeggia la Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, chiamata anche Madonna del Carmine, dallo spagnolo Virgen del Carmen.

La più antica delle feste mariane fu istituita per commemorare l’apparizione della Vergine a Simone Stock, priore generale dell’Ordine dei Carmelitani, avvenuta sul monte Carmelo in Palestina il 16 luglio 1251, durante la quale questi avrebbe ricevuto dalla Vergine uno scapolare e la rivelazione di privilegi connessi alla sua devozione.

Da sottolineare che il monte Carmelo, in Palestina, era meta di asceti e anacoreti da tempi ancora più antichi. Elia, il primo profeta d’Israele, otto secoli prima di Cristo, sul Monte Carmelo ebbe la prima visione della Vergine che apparve su una piccola nube che si alzava dalla terra verso il monte, portando la pioggia e salvando Israele dalla siccità. Sul monte Carmelo, dopo la morte di Gesù, si ritirarono molti cristiani che vi eressero il primo tempio dedicato alla Vergine (che per questo si chiamò Madonna del Carmelo) e si formò il primo gruppo dei carmelitani. I devoti alla Vergine diventarono sempre più numerosi e dalla Palestina si sparsero in Egitto ed in tutto l’Oriente, intorno al 1150 furono fondati i primi monasteri carmelitani che, grazie ai Crociati, si diffusero anche in occidente dalla Sicilia fino all’Inghilterra ed ebbero concessa l’approvazione dal Papa Onorio III nel 1226.

La Madonna del Carmelo è perciò una delle devozioni più antiche e amate dalla cristianità e ad essa sono dedicate feste patronali, chiese e santuari un po’ dappertutto, in Italia e nel mondo. A lei è dedicato l’antichissimo canto Flos Carmeli, Fiore del Carmelo, attribuita tradizionalmente a Simone Stock.
E’ onorata anche come Madonna del Suffragio, che protegge le anime del Purgatorio, e il suo culto ancor oggi è legato alla tradizione dello scapolare o abitino, un pezzetto di stoffa in lana con l’effige della Madonna, e dei privilegi concessi a chi lo indossa con devozione.

Anche in Calabria il culto è diffusissimo, probabilmente grazie alla forte presenza in epoca medievale di molti monasteri e di gruppi di carmelitani, e spesso è legato ad eventi storici in cui la popolazione si è affidata all’intercessione della Madonna del Carmelo e si è salvata da epidemie, terremoti e guerre. Adami, Bagnara, Drapia, Cerzeto, Cirò, Curinga, Lamezia Terme, Marano Marchesato, Mosorrofa, Pagliarelle, Pallagorio, Palmi, Pellaro, Rossano, Scalea, Seminara, Sersale, Stalettì, sono alcuni dei comuni in cui svolgono le tradizionali e solenni celebrazioni in onore della Vergine. La sacra effige viene portata in processione lungo le strade addobbate a festa, con fiori e drappi ricamati, un tempo seguite anche dai «tamburinari» che scandivano le preghiere con i loro strumenti a percussione e versi di antiche laudi. Una delle feste più conosciute in Calabria era quella di Adami, dove si svolgeva la processione con la pregevole statua lignea della Madonna del Carmelo di proprietà della vicina Abbazia di Corazzo, custodita tuttora nel piccolo paese della pre-Sila catanzarese.

Annamaria Persico

(per gentile concessione di www.reportageonline.it)

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Da sottolineare che il monte Carmelo, in Palestina, era meta di asceti e anacoreti da tempi ancora più antichi. Elia, il primo profeta d’Israele, otto secoli prima di Cristo, sul Monte Carmelo ebbe la prima visione della Vergine che apparve su una piccola nube che si alzava dalla terra verso il monte, portando la pioggia e salvando Israele dalla siccità. Sul monte Carmelo, dopo la morte di Gesù, si ritirarono molti cristiani che vi eressero il primo tempio dedicato alla Vergine (che per questo si chiamò Madonna del Carmelo) e si formò il primo gruppo dei carmelitani. I devoti alla Vergine diventarono sempre più numerosi e dalla Palestina si sparsero in Egitto ed in tutto l’Oriente, intorno al 1150 furono fondati i primi monasteri carmelitani che, grazie ai Crociati, si diffusero anche in occidente dalla Sicilia fino all’Inghilterra ed ebbero concessa l’approvazione dal Papa Onorio III nel 1226.

La Madonna del Carmelo è perciò una delle devozioni più antiche e amate dalla cristianità e ad essa sono dedicate feste patronali, chiese e santuari un po’ dappertutto, in Italia e nel mondo. A lei è dedicato l’antichissimo canto Flos Carmeli, Fiore del Carmelo, attribuita tradizionalmente a Simone Stock.
E’ onorata anche come Madonna del Suffragio, che protegge le anime del Purgatorio, e il suo culto ancor oggi è legato alla tradizione dello scapolare o abitino, un pezzetto di stoffa in lana con l’effige della Madonna, e dei privilegi concessi a chi lo indossa con devozione.

Anche in Calabria il culto è diffusissimo, probabilmente grazie alla forte presenza in epoca medievale di molti monasteri e di gruppi di carmelitani, e spesso è legato ad eventi storici in cui la popolazione si è affidata all’intercessione della Madonna del Carmelo e si è salvata da epidemie, terremoti e guerre. Adami, Bagnara, Drapia, Cerzeto, Cirò, Curinga, Lamezia Terme, Marano Marchesato, Mosorrofa, Pagliarelle, Pallagorio, Palmi, Pellaro, Rossano, Scalea, Seminara, Sersale, Stalettì, sono alcuni dei comuni in cui svolgono le tradizionali e solenni celebrazioni in onore della Vergine. La sacra effige viene portata in processione lungo le strade addobbate a festa, con fiori e drappi ricamati, un tempo seguite anche dai «tamburinari» che scandivano le preghiere con i loro strumenti a percussione e versi di antiche laudi. Una delle feste più conosciute in Calabria era quella di Adami, dove si svolgeva la processione con la pregevole statua lignea della Madonna del Carmelo di proprietà della vicina Abbazia di Corazzo, custodita tuttora nel piccolo paese della pre-Sila catanzarese.

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