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Como. Lo scandalo delle ceneri: dopo il funerale famiglie in trasferta.

Niente da fare. Slitta ancora la conclusione dei lavori finanziati dal Comune per ripristinare il forno crematorio al cimitero Monumentale. La notizia arriva in prossimità della giornata dedicata al ricordo dei defunti. L’impianto è fermo da un anno e mezzo e le famiglie sono costrette a spostarsi fuori provincia con un aggravio di costi per il trasporto della salma del proprio caro e con pesanti disagi in un momento già difficile di per sé. A Como un residente spenderebbe 376 euro, rivolgersi alla struttura di un’altra città significa spendere quasi il doppio (le cifre vanno dai 700 euro in su). Solitamente ci si sposta a Varese, Busto Arsizio, Trecate (Novara), Albosaggia (Sondrio) o Lugano. Il cantiere prevede la realizzazione dei refrattari e la posa del nuovo filtro: si tratta di un intervento di manutenzione straordinaria da 90mila euro. Il progetto è stato approvato quasi un anno fa (dicembre 2016), la firma del contratto con la ditta che aveva vinto la gara d’appalto – la Imenco Srl di Tradate – risale al 9 marzo di quest’anno. Si ipotizzava una conclusione dei lavori nel luglio scorso, poi il Comune aveva parlato di novembre, ma ieri è emerso che le operazioni proseguiranno almeno fino a gennaio 2018. Solo nel nuovo anno, quindi, le attività potranno riprendere. Il cantiere procede a rilento e non è, tra l’altro, l’unico problema. Il collaudo sarà più lungo del previsto e il Comune dovrà dotarsi di personale in grado di far funzionare il forno crematorio. L’Amministrazione dovrà pubblicare un bando e assoldare gli addetti necessari.

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