Citazioni per il commiato. Canto delle lumache che vanno al funerale di Jacques Prévert.

Oggi, 11 aprile, in occasione dell’anniversario della scomparsa del poeta Jacques Prévert, dedichiamo alle parole per il commiato uno spazio speciale.
Il commiato è un momento particolare nella vita degli esseri umani, carico di emozioni e significati profondi. Il commiato “segna” il tempo del saluto. E in particolare il commiato funebre avvolge quel tempo sospeso che è il lasciar andare verso un’altra dimensione chi abbiamo amato. Attraverso poesie, citazioni e brani scelti con cura, questa rubrica settimanale “Citazioni per il Commiato” vuole offrire un piccolo spazio di riflessione, conforto, memoria e ispirazione alla bellezza. Che sia per ricordare chi non c’è più o per trovare un momento di intima connessione con se stessi.
CANZONE DELLE LUMACHE CHE VANNO AL FUNERALE di Jacques Prévert
Al funerale di una foglia morta
Due lumache se ne vanno
Hanno il guscio nero
La fascia nera nelle corna
Se ne vanno nella sera
Un bellissima sera d’autunno
Ahimè quando arrivano
È già primavera
Le foglie che erano morte
Sono tutte resuscitate
E le due lumache
Sono molto deluse
Ma ecco il sole
Il sole che gli dice
Prendete prendete il disturbo
Il disturbo di sedervi
Prendete un boccale di birra
Se ne avete l’animo
Prendete se vi piace
L’autobus per Parigi
Partirà stasera
Girerete il mondo
Ma non prendete il lutto
Sono io che ve lo dico
Annerisce il bianco degli occhi
E poi vi imbruttisce
Le storie dei funerali
Sono tristi e per niente belle
Riprendete i colori
I colori della vita
Allora tutte le bestie
Gli alberi e le piante
Si mettono a cantare
A cantare a squarciagola
La vera canzone viva
La canzone dell’estate
E tutti a bere
Tutti a trincare
È proprio una bella sera
Una bella sera d’estate
E le due lumache
Se ne tornano a casa assai commosse
Se ne vanno felicissime
Avendo bevuto tanto
Barcollano un pochino
Ma lassù nel cielo
La luna veglia su loro.
L’Autore: Jacques Prévert (4 febbraio del 1900 a Neully sur Seine – 11 aprile 1977 Omonville-la-Petite)
Jacques Prévert nel 1946 pubblica la sua prima raccolta di poesie, Paroles, che ottiene un successo straordinario.
Le sue poesie parlano, con un linguaggio semplice e intenso, d’amore, di libertà, di quotidianità, ma parlano anche di morte, guerra e innocenza perduta. Scopri il racconto della sua vita e della sua arte nel nostro articolo su TGF24.
“Canzone delle lumache che vanno al funerale”, ovvero “Del trionfo della vita sulla morte”
Qui la morte non è solo un fatto biologico; la Morte è la Guerra che era appena finita e quindi non bisognava indugiare oltre, bisognava riprendersi la vita e suoi colori e mettersi a cantare fino a sfinirsi la canzone della vita, dell’estate, e bere e ubriacarsi, mentre nell’alto dei cieli la Luna (e non altri) veglia sul mondo che ha ritrovato la pace…
Laura Persico Pezzino
Oggi, 11 aprile, in occasione dell’anniversario della scomparsa del poeta Jacques Prévert, dedichiamo alle parole per il commiato uno spazio speciale.
Il commiato è un momento particolare nella vita degli esseri umani, carico di emozioni e significati profondi. Il commiato “segna” il tempo del saluto. E in particolare il commiato funebre avvolge quel tempo sospeso che è il lasciar andare verso un’altra dimensione chi abbiamo amato. Attraverso poesie, citazioni e brani scelti con cura, questa rubrica settimanale “Citazioni per il Commiato” vuole offrire un piccolo spazio di riflessione, conforto, memoria e ispirazione alla bellezza. Che sia per ricordare chi non c’è più o per trovare un momento di intima connessione con se stessi.
CANZONE DELLE LUMACHE CHE VANNO AL FUNERALE di Jacques Prévert
Al funerale di una foglia morta
Due lumache se ne vanno
Hanno il guscio nero
La fascia nera nelle corna
Se ne vanno nella sera
Un bellissima sera d’autunno
Ahimè quando arrivano
È già primavera
Le foglie che erano morte
Sono tutte resuscitate
E le due lumache
Sono molto deluse
Ma ecco il sole
Il sole che gli dice
Prendete prendete il disturbo
Il disturbo di sedervi
Prendete un boccale di birra
Se ne avete l’animo
Prendete se vi piace
L’autobus per Parigi
Partirà stasera
Girerete il mondo
Ma non prendete il lutto
Sono io che ve lo dico
Annerisce il bianco degli occhi
E poi vi imbruttisce
Le storie dei funerali
Sono tristi e per niente belle
Riprendete i colori
I colori della vita
Allora tutte le bestie
Gli alberi e le piante
Si mettono a cantare
A cantare a squarciagola
La vera canzone viva
La canzone dell’estate
E tutti a bere
Tutti a trincare
È proprio una bella sera
Una bella sera d’estate
E le due lumache
Se ne tornano a casa assai commosse
Se ne vanno felicissime
Avendo bevuto tanto
Barcollano un pochino
Ma lassù nel cielo
La luna veglia su loro.
L’Autore: Jacques Prévert (4 febbraio del 1900 a Neully sur Seine – 11 aprile 1977 Omonville-la-Petite)
Jacques Prévert nel 1946 pubblica la sua prima raccolta di poesie, Paroles, che ottiene un successo straordinario.
Le sue poesie parlano, con un linguaggio semplice e intenso, d’amore, di libertà, di quotidianità, ma parlano anche di morte, guerra e innocenza perduta. Scopri il racconto della sua vita e della sua arte nel nostro articolo su TGF24.
“Canzone delle lumache che vanno al funerale”, ovvero “Del trionfo della vita sulla morte”
Qui la morte non è solo un fatto biologico; la Morte è la Guerra che era appena finita e quindi non bisognava indugiare oltre, bisognava riprendersi la vita e suoi colori e mettersi a cantare fino a sfinirsi la canzone della vita, dell’estate, e bere e ubriacarsi, mentre nell’alto dei cieli la Luna (e non altri) veglia sul mondo che ha ritrovato la pace…
Laura Persico Pezzino