Citazioni per il commiato. Ballo in fa diesis minore di Angelo Branduardi.

Il commiato è un momento particolare nella vita degli esseri umani, carico di emozioni e significati profondi.
Il commiato “segna” il tempo del saluto.
E in particolare il commiato funebre avvolge quel tempo sospeso che è il lasciar andare verso un’altra dimensione chi abbiamo amato.
Attraverso poesie, citazioni e brani scelti con cura, questa rubrica settimanale “Citazioni per il Commiato” vuole offrire un piccolo spazio di riflessione, conforto, memoria e ispirazione alla bellezza.
Che sia per ricordare chi non c’è più o per trovare un momento di intima connessione con se stessi.
Ballo in fa diesis minore
di Angelo Branduardi
Sono io la morte e porto corona
Io son di tutti voi signora e padrona
E così sono crudele, così forte sono e dura
Che non mi fermeranno le tue mura
Sono io la morte e porto corona
Io son di tutti voi signora e padrona
E davanti alla mia falce il capo tu dovrai chinare
E dell’oscura morte al passo andare
Sei l’ospite d’onore del ballo che per te suoniamo
Posa la falce e danza tondo a tondo
Il giro di una danza e poi un altro ancora
E tu del tempo non sei più signora
Sei l’ospite d’onore del ballo che per te suoniamo
Posa la falce e danza tondo a tondo
Il giro di una danza e poi un altro ancora
E tu del tempo non sei più signora
Angelo Branduardi
Angelo Branduardi è un cantautore e polistrumentista italiano, nato a Cuggiono, vicino Milano, nel 1950.
Con la sua arte ha saputo fondere musica colta, testi poetici e sonorità popolari in un linguaggio unico e senza tempo.
Nel 1977 pubblica La pulce d’acqua, un album che affonda le radici in miti, leggende e tradizioni antiche.
Il primo brano del disco è proprio Ballo in fa diesis minore, un componimento che trasporta l’ascoltatore in un’atmosfera medievale, ispirata alle raffigurazioni della Danza Macabra.
La canzone si sviluppa come un dialogo tra l’uomo e la Morte.
Nelle prime strofe è la Morte stessa a parlare, presentandosi come padrona del tempo e della vita.
Ma nel finale, l’umanità si solleva e la invita a ballare, in un gesto poetico e potente.
Un atto di ribellione che si fa accoglienza, una resa che diventa danza, trasformando l’angoscia in armonia.
Con Ballo in fa diesis minore, Angelo Branduardi non nega la morte: la guarda negli occhi, le tende una mano e la invita alla danza.
Il risultato è un messaggio profondo di accettazione, resistenza e bellezza.
Danzare con la Morte è, forse, il modo più coraggioso per accoglierla.
Vania Pillepich
Il commiato è un momento particolare nella vita degli esseri umani, carico di emozioni e significati profondi.
Il commiato “segna” il tempo del saluto.
E in particolare il commiato funebre avvolge quel tempo sospeso che è il lasciar andare verso un’altra dimensione chi abbiamo amato.
Attraverso poesie, citazioni e brani scelti con cura, questa rubrica settimanale “Citazioni per il Commiato” vuole offrire un piccolo spazio di riflessione, conforto, memoria e ispirazione alla bellezza.
Che sia per ricordare chi non c’è più o per trovare un momento di intima connessione con se stessi.
Ballo in fa diesis minore
di Angelo Branduardi
Sono io la morte e porto corona
Io son di tutti voi signora e padrona
E così sono crudele, così forte sono e dura
Che non mi fermeranno le tue mura
Sono io la morte e porto corona
Io son di tutti voi signora e padrona
E davanti alla mia falce il capo tu dovrai chinare
E dell’oscura morte al passo andare
Sei l’ospite d’onore del ballo che per te suoniamo
Posa la falce e danza tondo a tondo
Il giro di una danza e poi un altro ancora
E tu del tempo non sei più signora
Sei l’ospite d’onore del ballo che per te suoniamo
Posa la falce e danza tondo a tondo
Il giro di una danza e poi un altro ancora
E tu del tempo non sei più signora
Angelo Branduardi
Angelo Branduardi è un cantautore e polistrumentista italiano, nato a Cuggiono, vicino Milano, nel 1950.
Con la sua arte ha saputo fondere musica colta, testi poetici e sonorità popolari in un linguaggio unico e senza tempo.
Nel 1977 pubblica La pulce d’acqua, un album che affonda le radici in miti, leggende e tradizioni antiche.
Il primo brano del disco è proprio Ballo in fa diesis minore, un componimento che trasporta l’ascoltatore in un’atmosfera medievale, ispirata alle raffigurazioni della Danza Macabra.
La canzone si sviluppa come un dialogo tra l’uomo e la Morte.
Nelle prime strofe è la Morte stessa a parlare, presentandosi come padrona del tempo e della vita.
Ma nel finale, l’umanità si solleva e la invita a ballare, in un gesto poetico e potente.
Un atto di ribellione che si fa accoglienza, una resa che diventa danza, trasformando l’angoscia in armonia.
Con Ballo in fa diesis minore, Angelo Branduardi non nega la morte: la guarda negli occhi, le tende una mano e la invita alla danza.
Il risultato è un messaggio profondo di accettazione, resistenza e bellezza.
Danzare con la Morte è, forse, il modo più coraggioso per accoglierla.
Vania Pillepich