Cipro avrà il suo primo forno crematorio: apertura prevista nel 2026.

Cipro si prepara ad accogliere il suo primo forno crematorio. La struttura sorgerà ad Agia Varvara, cittadina situata nel distretto di Paphos, nella parte meridionale dell’isola, ovvero nella Repubblica di Cipro, stato membro dell’Unione Europea. Secondo quanto annunciato dalla Golden Leaves Cyprus Crematorium Limited, società responsabile del progetto, l’impianto entrerà ufficialmente in funzione nell’estate del 2026.
A Cipro attualmente chi vuole la cremazione deve andare all’estero
Fino ad oggi, a Cipro non è possibile cremare i defunti. I familiari di chi ha espresso la volontà di essere cremato sono costretti a rivolgersi a imprese funebri che offrono pacchetti specifici per il trasporto all’estero della salma, solitamente verso Regno Unito o Bulgaria, e il successivo rimpatrio delle ceneri. Un iter costoso, logisticamente complesso e spesso doloroso per i familiari.
I motivi del ritardo: religione, burocrazia e costi
La mancanza di un forno crematorio a Cipro è frutto di una combinazione di fattori, tra cui l’opposizione della Chiesa ortodossa cipriota, le lunghe procedure amministrative necessarie per ottenere le licenze, e i costi elevati di costruzione.
La Chiesa ortodossa di Cipro, a cui aderisce circa l’89% della popolazione (dati del censimento 2011), è da sempre contraria alla cremazione, considerata incompatibile con i riti cristiani tradizionali. La posizione della Chiesa è stata ribadita anche nei giorni scorsi: non verranno celebrati riti religiosi per chi sceglierà la cremazione.
Anche nella parte settentrionale dell’isola, la Repubblica Turca di Cipro del Nord (riconosciuta solo dalla Turchia), non esistono crematori, in quanto la maggioranza della popolazione è di religione musulmana, e l’Islam vieta la cremazione.
La legge del 2016 e il ruolo dei cittadini britannici
Una legge per consentire la cremazione a Cipro è stata approvata nel 2016, dopo un lungo e complesso dibattito parlamentare. Tuttavia, l’assenza di strutture adeguate ha fatto sì che la norma rimanesse inapplicata per anni.
Un ruolo importante nel promuovere il dibattito è stato svolto dalla comunità britannica residente sull’isola, composta da circa 30.000 persone, in larga parte pensionati. Molti di loro hanno fatto pressione sulle istituzioni locali affinché venisse introdotta la possibilità della cremazione, anche attraverso petizioni e iniziative civiche.
Cremazione: il caso simbolo di Ploutis Servas
Il dibattito pubblico sulla cremazione a Cipro ebbe una svolta significativa nel 2001, quando Ploutis Servas, storico segretario del Partito Progressista dei Lavoratori (AKEL), chiese di essere cremato. La sua salma dovette essere trasportata nel Regno Unito, generando polemiche e riaccendendo l’attenzione sulla mancanza di alternative al seppellimento tradizionale.
Il nuovo crematorio: apertura e inclusività
Secondo la Golden Leaves Cyprus Crematorium, la nuova struttura sarà aperta a persone di ogni fede religiosa. Si tratta di un messaggio importante di inclusività in un contesto ancora segnato da forti divisioni religiose e culturali.
L’obiettivo è quello di offrire un’alternativa dignitosa, moderna e rispettosa delle diverse sensibilità, senza escludere nessuno. Nonostante ciò, come anticipato, la Chiesa ortodossa non darà il proprio consenso religioso alla cremazione e continuerà a non ammettere funerali ecclesiastici per chi sceglie questa pratica.
La cremazione in Europa: un trend in crescita
In molti Paesi europei la cremazione è ormai una pratica consolidata. In Italia, ad esempio, i primi forni crematori risalgono alla fine dell’Ottocento, e la percentuale delle persone che scelgono la cremazione è cresciuta costantemente: dal 3% nel 1995 al 38% nel 2023.
La cremazione è oggi una modalità sempre più diffusa anche per motivi ecologici, economici e logistici. Nei Paesi del Nord Europa rappresenta spesso la scelta predominante.
Cremazione: un cambiamento epocale per Cipro
La costruzione del primo forno crematorio a Cipro rappresenta una svolta storica per l’isola, non solo dal punto di vista pratico, ma anche simbolico. È il segno di un progressivo adattamento ai cambiamenti sociali e culturali, di una maggiore apertura verso la libertà individuale e della necessità di offrire scelte diverse e inclusive per tutti.
Se l’apertura prevista per l’estate del 2026 verrà rispettata, Cipro compirà un passo importante verso un futuro più moderno e pluralista, nel rispetto delle esigenze di una popolazione sempre più eterogenea.
Cipro si prepara ad accogliere il suo primo forno crematorio. La struttura sorgerà ad Agia Varvara, cittadina situata nel distretto di Paphos, nella parte meridionale dell’isola, ovvero nella Repubblica di Cipro, stato membro dell’Unione Europea. Secondo quanto annunciato dalla Golden Leaves Cyprus Crematorium Limited, società responsabile del progetto, l’impianto entrerà ufficialmente in funzione nell’estate del 2026.
A Cipro attualmente chi vuole la cremazione deve andare all’estero
Fino ad oggi, a Cipro non è possibile cremare i defunti. I familiari di chi ha espresso la volontà di essere cremato sono costretti a rivolgersi a imprese funebri che offrono pacchetti specifici per il trasporto all’estero della salma, solitamente verso Regno Unito o Bulgaria, e il successivo rimpatrio delle ceneri. Un iter costoso, logisticamente complesso e spesso doloroso per i familiari.
I motivi del ritardo: religione, burocrazia e costi
La mancanza di un forno crematorio a Cipro è frutto di una combinazione di fattori, tra cui l’opposizione della Chiesa ortodossa cipriota, le lunghe procedure amministrative necessarie per ottenere le licenze, e i costi elevati di costruzione.
La Chiesa ortodossa di Cipro, a cui aderisce circa l’89% della popolazione (dati del censimento 2011), è da sempre contraria alla cremazione, considerata incompatibile con i riti cristiani tradizionali. La posizione della Chiesa è stata ribadita anche nei giorni scorsi: non verranno celebrati riti religiosi per chi sceglierà la cremazione.
Anche nella parte settentrionale dell’isola, la Repubblica Turca di Cipro del Nord (riconosciuta solo dalla Turchia), non esistono crematori, in quanto la maggioranza della popolazione è di religione musulmana, e l’Islam vieta la cremazione.
La legge del 2016 e il ruolo dei cittadini britannici
Una legge per consentire la cremazione a Cipro è stata approvata nel 2016, dopo un lungo e complesso dibattito parlamentare. Tuttavia, l’assenza di strutture adeguate ha fatto sì che la norma rimanesse inapplicata per anni.
Un ruolo importante nel promuovere il dibattito è stato svolto dalla comunità britannica residente sull’isola, composta da circa 30.000 persone, in larga parte pensionati. Molti di loro hanno fatto pressione sulle istituzioni locali affinché venisse introdotta la possibilità della cremazione, anche attraverso petizioni e iniziative civiche.
Cremazione: il caso simbolo di Ploutis Servas
Il dibattito pubblico sulla cremazione a Cipro ebbe una svolta significativa nel 2001, quando Ploutis Servas, storico segretario del Partito Progressista dei Lavoratori (AKEL), chiese di essere cremato. La sua salma dovette essere trasportata nel Regno Unito, generando polemiche e riaccendendo l’attenzione sulla mancanza di alternative al seppellimento tradizionale.
Il nuovo crematorio: apertura e inclusività
Secondo la Golden Leaves Cyprus Crematorium, la nuova struttura sarà aperta a persone di ogni fede religiosa. Si tratta di un messaggio importante di inclusività in un contesto ancora segnato da forti divisioni religiose e culturali.
L’obiettivo è quello di offrire un’alternativa dignitosa, moderna e rispettosa delle diverse sensibilità, senza escludere nessuno. Nonostante ciò, come anticipato, la Chiesa ortodossa non darà il proprio consenso religioso alla cremazione e continuerà a non ammettere funerali ecclesiastici per chi sceglie questa pratica.
La cremazione in Europa: un trend in crescita
In molti Paesi europei la cremazione è ormai una pratica consolidata. In Italia, ad esempio, i primi forni crematori risalgono alla fine dell’Ottocento, e la percentuale delle persone che scelgono la cremazione è cresciuta costantemente: dal 3% nel 1995 al 38% nel 2023.
La cremazione è oggi una modalità sempre più diffusa anche per motivi ecologici, economici e logistici. Nei Paesi del Nord Europa rappresenta spesso la scelta predominante.
Cremazione: un cambiamento epocale per Cipro
La costruzione del primo forno crematorio a Cipro rappresenta una svolta storica per l’isola, non solo dal punto di vista pratico, ma anche simbolico. È il segno di un progressivo adattamento ai cambiamenti sociali e culturali, di una maggiore apertura verso la libertà individuale e della necessità di offrire scelte diverse e inclusive per tutti.
Se l’apertura prevista per l’estate del 2026 verrà rispettata, Cipro compirà un passo importante verso un futuro più moderno e pluralista, nel rispetto delle esigenze di una popolazione sempre più eterogenea.