Palazzo Donn’Anna: leggende e fantasmi nel cuore di Napoli.
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Nel cuore di Posillipo, affacciato sul mare di Napoli, si erge il maestoso Palazzo Donn’Anna, una delle residenze storiche più affascinanti e misteriose della città.
Edificio incompiuto e ricco di leggende, è il teatro di inquietanti racconti che intrecciano amore, gelosia e vendetta. Scopriamo insieme la storia e i fantasmi che ancora oggi sembrano abitare le sue stanze.
La storia di palazzo Donn’Anna
Le origini di Palazzo Donn’Anna risalgono alla prima metà del Seicento, quando Anna Carafa, consorte del viceré spagnolo Ramiro Núñez de Guzmán, volle edificare una residenza sfarzosa demolendo una preesistente villa cinquecentesca, nota come La Serena.
L’incarico della progettazione fu affidato all’architetto Cosimo Fanzago, maestro del barocco napoletano, che disegnò un edificio imponente con due ingressi: uno dal mare e uno dalla via costiera di Posillipo.
I lavori, tuttavia, si interruppero bruscamente nel 1648, con la morte improvvisa di Donn’Anna e la fuga del marito a Madrid, lasciando il palazzo incompiuto e avvolto nel mistero.
Nei secoli successivi, l’edificio cambiò più volte destinazione d’uso, diventando fabbrica di cristalli, albergo e persino una fonderia per pallini da caccia.
Oggi, è una proprietà privata suddivisa in diversi appartamenti, rendendo impossibile l’apertura al pubblico.
Le leggende e i fantasmi di Palazzo Donn’Anna
Se la storia del palazzo è affascinante, le leggende che lo avvolgono sono ancora più intriganti.
Si racconta che al suo interno si aggirino gli spiriti di Mercedes de Las Torras e del Principe Gaetano di Casapesenna, vittime di una tragica storia d’amore ostacolata dalla gelosia di Donn’Anna Carafa.
Durante una festa di inaugurazione del palazzo, ancora in costruzione, Mercedes e Gaetano interpretarono una scena teatrale in cui la giovane, interpretando una schiava, doveva baciare il suo padrone.
Il bacio, tuttavia, non fu solo parte della recitazione, ma un vero gesto d’amore che scatenò la furia della padrona di casa.
Pochi giorni dopo, Mercedes scomparve nel nulla: c’è chi sostiene sia stata uccisa e chi dice abbia preso i voti. Gaetano, disperato, la cercò ovunque, senza mai trovarla.
Ancora oggi, secondo le testimonianze popolari, i due amanti si cercano tra le stanze del palazzo, ostacolati anche dopo la morte dalla gelosia di Donn’Anna, il cui spettro continua a vagare tra le mura dell’edificio.
La macabra eredità della regina Giovanna
Una leggenda ancora più antica collega Palazzo Donn’Anna alla famigerata Regina Giovanna d’Angiò, nota per la sua crudele passione per i giovani pescatori di Santa Lucia.
Secondo il mito, la sovrana trascorreva con loro notti di passione per poi sbarazzarsene brutalmente all’alba, facendoli precipitare dalle finestre del palazzo o attraverso una botola.
Si dice che le anime di questi sventurati vaghino ancora nei sotterranei dell’edificio, emettendo lamenti agghiaccianti.
Palazzo Donn’Anna oggi: un simbolo di Napoli
Nonostante il suo passato oscuro, Palazzo Donn’Anna è oggi uno dei simboli più suggestivi della città partenopea.
La sua maestosa rovina, descritta da Matilde Serao e celebrata da Raffaele La Capria, si confonde tra le ville romane della costa di Posillipo, dominando il panorama con la sua bellezza decadente.
L’edificio, non essendo visitabile, può essere ammirato solo dall’esterno o dal mare, attraverso l’accesso dalla piccola spiaggia sottostante.
Il fascino del palazzo, con la sua architettura incompiuta e le sue oscure leggende, continua a suggestionare residenti e turisti, confermandosi come una delle dimore più enigmatiche e cariche di mistero di Napoli.
Che si tratti di verità o suggestione, il Palazzo Donn’Anna continua a incantare e inquietare con il suo passato avvolto nella leggenda.
Se passeggiate lungo via Posillipo nelle notti di luna piena, fate attenzione: potreste sentire l’eco dei passi di Mercedes e Gaetano, ancora in cerca l’uno dell’altra nel loro amore senza fine.
Nel cuore di Posillipo, affacciato sul mare di Napoli, si erge il maestoso Palazzo Donn’Anna, una delle residenze storiche più affascinanti e misteriose della città.
Edificio incompiuto e ricco di leggende, è il teatro di inquietanti racconti che intrecciano amore, gelosia e vendetta. Scopriamo insieme la storia e i fantasmi che ancora oggi sembrano abitare le sue stanze.
La storia di palazzo Donn’Anna
Le origini di Palazzo Donn’Anna risalgono alla prima metà del Seicento, quando Anna Carafa, consorte del viceré spagnolo Ramiro Núñez de Guzmán, volle edificare una residenza sfarzosa demolendo una preesistente villa cinquecentesca, nota come La Serena.
L’incarico della progettazione fu affidato all’architetto Cosimo Fanzago, maestro del barocco napoletano, che disegnò un edificio imponente con due ingressi: uno dal mare e uno dalla via costiera di Posillipo.
I lavori, tuttavia, si interruppero bruscamente nel 1648, con la morte improvvisa di Donn’Anna e la fuga del marito a Madrid, lasciando il palazzo incompiuto e avvolto nel mistero.
Nei secoli successivi, l’edificio cambiò più volte destinazione d’uso, diventando fabbrica di cristalli, albergo e persino una fonderia per pallini da caccia.
Oggi, è una proprietà privata suddivisa in diversi appartamenti, rendendo impossibile l’apertura al pubblico.
Le leggende e i fantasmi di Palazzo Donn’Anna
Se la storia del palazzo è affascinante, le leggende che lo avvolgono sono ancora più intriganti.
Si racconta che al suo interno si aggirino gli spiriti di Mercedes de Las Torras e del Principe Gaetano di Casapesenna, vittime di una tragica storia d’amore ostacolata dalla gelosia di Donn’Anna Carafa.
Durante una festa di inaugurazione del palazzo, ancora in costruzione, Mercedes e Gaetano interpretarono una scena teatrale in cui la giovane, interpretando una schiava, doveva baciare il suo padrone.
Il bacio, tuttavia, non fu solo parte della recitazione, ma un vero gesto d’amore che scatenò la furia della padrona di casa.
Pochi giorni dopo, Mercedes scomparve nel nulla: c’è chi sostiene sia stata uccisa e chi dice abbia preso i voti. Gaetano, disperato, la cercò ovunque, senza mai trovarla.
Ancora oggi, secondo le testimonianze popolari, i due amanti si cercano tra le stanze del palazzo, ostacolati anche dopo la morte dalla gelosia di Donn’Anna, il cui spettro continua a vagare tra le mura dell’edificio.
La macabra eredità della regina Giovanna
Una leggenda ancora più antica collega Palazzo Donn’Anna alla famigerata Regina Giovanna d’Angiò, nota per la sua crudele passione per i giovani pescatori di Santa Lucia.
Secondo il mito, la sovrana trascorreva con loro notti di passione per poi sbarazzarsene brutalmente all’alba, facendoli precipitare dalle finestre del palazzo o attraverso una botola.
Si dice che le anime di questi sventurati vaghino ancora nei sotterranei dell’edificio, emettendo lamenti agghiaccianti.
Palazzo Donn’Anna oggi: un simbolo di Napoli
Nonostante il suo passato oscuro, Palazzo Donn’Anna è oggi uno dei simboli più suggestivi della città partenopea.
La sua maestosa rovina, descritta da Matilde Serao e celebrata da Raffaele La Capria, si confonde tra le ville romane della costa di Posillipo, dominando il panorama con la sua bellezza decadente.
L’edificio, non essendo visitabile, può essere ammirato solo dall’esterno o dal mare, attraverso l’accesso dalla piccola spiaggia sottostante.
Il fascino del palazzo, con la sua architettura incompiuta e le sue oscure leggende, continua a suggestionare residenti e turisti, confermandosi come una delle dimore più enigmatiche e cariche di mistero di Napoli.
Che si tratti di verità o suggestione, il Palazzo Donn’Anna continua a incantare e inquietare con il suo passato avvolto nella leggenda.
Se passeggiate lungo via Posillipo nelle notti di luna piena, fate attenzione: potreste sentire l’eco dei passi di Mercedes e Gaetano, ancora in cerca l’uno dell’altra nel loro amore senza fine.