Benevento, gli esorcisti contro il Sindaco per il Festival delle Streghe: “Promuove il male”.

A Benevento, città storicamente legata al mito delle streghe, si è riacceso il dibattito tra fede, folklore e libertà culturale.
Nel mirino, questa volta, c’è il Festival “Janare – Le Streghe di Benevento”, evento che ha animato l’ultimo fine settimana di marzo con spettacoli, incontri e riflessioni.
Ma a sollevare il polverone sono stati gli esorcisti dell’Aie, l’Associazione Internazionale fondata da padre Gabriel Amorth, figura simbolo dell’esorcismo.
Festival delle Streghe: “così si incoraggia la stregoneria”, l’attacco dell’Aie
L’associazione non ha usato mezzi termini.
Secondo gli esorcisti, l’iniziativa sarebbe “contraria al cristianesimo” e rappresenterebbe “un invito alla stregoneria”.
Un’accusa dura, che non risparmia neppure i più giovani.
“Coinvolgere bambini e adolescenti in tematiche legate al male, al macabro e all’orrido è un segnale di malessere interiore,” tuona l’Aie.
“Chi promuove questi eventi, specie se rappresenta le istituzioni, manca di coscienza civica”.
E ancora:
“Favorire il mondo delle tenebre conduce inevitabilmente a conseguenze tragiche, per la persona e per la società”.
Mastella risponde: “La vera stregoneria è ben altra”
Non si è fatta attendere la replica del sindaco Clemente Mastella, storico esponente della Democrazia Cristiana e da sempre cattolico dichiarato.
Con tono ironico ma deciso, il primo cittadino ha dichiarato:
“Le diavolerie che mi preoccupano sono ben altre. Quelle che profanano davvero il Tempio, come i mercanti del nostro tempo”.
Mastella ha difeso il festival sottolineando il valore simbolico e culturale dell’evento.
“Parlare delle streghe, qui a Benevento, significa anche raccontare la forza di donne che nei secoli sono state perseguitate e umiliate”.
Festival delle Streghe: un evento tra cultura, spettacolo e riflessione
Il sindaco di Benevento ha poi sottolineato come tra folklore, spettacolo e riflessione culturale “abbiamo scelto di aprire questo evento parlandone con studiosi e accademici provenienti da rinomati atenei, antropologi, storici del Medioevo e del Cristianesimo tra i più importanti d’Italia. Proprio per confrontarci anche con le riflessioni cristiane e cattoliche. Evitiamo interpretazioni distorte, fraintendimenti e soprattutto cupi residui integralistici, di cui la stessa cultura cattolica si è liberata da tempo”.
Da un lato chi difende il valore del folklore, della memoria storica e della libertà culturale.
Dall’altro, chi vede in questi eventi un rischio per la spiritualità e la coscienza collettiva.
Un confronto destinato a continuare.
Laura Persico Pezzino
A Benevento, città storicamente legata al mito delle streghe, si è riacceso il dibattito tra fede, folklore e libertà culturale.
Nel mirino, questa volta, c’è il Festival “Janare – Le Streghe di Benevento”, evento che ha animato l’ultimo fine settimana di marzo con spettacoli, incontri e riflessioni.
Ma a sollevare il polverone sono stati gli esorcisti dell’Aie, l’Associazione Internazionale fondata da padre Gabriel Amorth, figura simbolo dell’esorcismo.
Festival delle Streghe: “così si incoraggia la stregoneria”, l’attacco dell’Aie
L’associazione non ha usato mezzi termini.
Secondo gli esorcisti, l’iniziativa sarebbe “contraria al cristianesimo” e rappresenterebbe “un invito alla stregoneria”.
Un’accusa dura, che non risparmia neppure i più giovani.
“Coinvolgere bambini e adolescenti in tematiche legate al male, al macabro e all’orrido è un segnale di malessere interiore,” tuona l’Aie.
“Chi promuove questi eventi, specie se rappresenta le istituzioni, manca di coscienza civica”.
E ancora:
“Favorire il mondo delle tenebre conduce inevitabilmente a conseguenze tragiche, per la persona e per la società”.
Mastella risponde: “La vera stregoneria è ben altra”
Non si è fatta attendere la replica del sindaco Clemente Mastella, storico esponente della Democrazia Cristiana e da sempre cattolico dichiarato.
Con tono ironico ma deciso, il primo cittadino ha dichiarato:
“Le diavolerie che mi preoccupano sono ben altre. Quelle che profanano davvero il Tempio, come i mercanti del nostro tempo”.
Mastella ha difeso il festival sottolineando il valore simbolico e culturale dell’evento.
“Parlare delle streghe, qui a Benevento, significa anche raccontare la forza di donne che nei secoli sono state perseguitate e umiliate”.
Festival delle Streghe: un evento tra cultura, spettacolo e riflessione
Il sindaco di Benevento ha poi sottolineato come tra folklore, spettacolo e riflessione culturale “abbiamo scelto di aprire questo evento parlandone con studiosi e accademici provenienti da rinomati atenei, antropologi, storici del Medioevo e del Cristianesimo tra i più importanti d’Italia. Proprio per confrontarci anche con le riflessioni cristiane e cattoliche. Evitiamo interpretazioni distorte, fraintendimenti e soprattutto cupi residui integralistici, di cui la stessa cultura cattolica si è liberata da tempo”.
Da un lato chi difende il valore del folklore, della memoria storica e della libertà culturale.
Dall’altro, chi vede in questi eventi un rischio per la spiritualità e la coscienza collettiva.
Un confronto destinato a continuare.
Laura Persico Pezzino