Termoli. Il guardiano dell’obitorio: “Vedo le famiglie litigare per soldi, e ai funerali non vado più”.
Termoli. Il guardiano dell’obitorio: “Vedo le famiglie litigare per soldi, e ai funerali non vado più”.
Gianni Barone, 58 anni, lavora nell’obitorio del San Timoteo di Termoli da 17 anni, quando ha chiesto o ottenuto il trasferimento dal Pronto Soccorso. “Lì la gente moriva ma veniva anche salvata, qui sono solo in compagnia di cadaveri, ma non voglio cambiare reparto. Sono lontano dal caos e dalle beghe personali e politiche, va bene così“. Compilare il Registro mortuario (“è il libro dei morti“), interagire con le famiglie e le agenzie di pompe funebri, controllare bare e camere ardenti sono le sue mansioni. Tante le storie e gli aneddoti che ha in memoria. Dalle più drammatiche, come i ragazzi uccisi negli incidenti stradali, a episodi irriverenti, “come il Pretore vestito nella bara con i calzini bucati…“. É un mondo a parte, che gravita attorno alla morte ma anche al denaro: “la morte a volte tira fuori il peggio, e vedo tante famiglie litigare per chi deve pagare il funerale… una volta si sono anche picchiati qua dentro“.
Gianni Barone, 58 anni, lavora nell’obitorio del San Timoteo di Termoli da 17 anni, quando ha chiesto o ottenuto il trasferimento dal Pronto Soccorso. “Lì la gente moriva ma veniva anche salvata, qui sono solo in compagnia di cadaveri, ma non voglio cambiare reparto. Sono lontano dal caos e dalle beghe personali e politiche, va bene così“. Compilare il Registro mortuario (“è il libro dei morti“), interagire con le famiglie e le agenzie di pompe funebri, controllare bare e camere ardenti sono le sue mansioni. Tante le storie e gli aneddoti che ha in memoria. Dalle più drammatiche, come i ragazzi uccisi negli incidenti stradali, a episodi irriverenti, “come il Pretore vestito nella bara con i calzini bucati…“. É un mondo a parte, che gravita attorno alla morte ma anche al denaro: “la morte a volte tira fuori il peggio, e vedo tante famiglie litigare per chi deve pagare il funerale… una volta si sono anche picchiati qua dentro“.