Svizzera: presto possibile la terramazione, funerali sempre più green.
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Il Gran Consiglio di Zurigo ha recentemente approvato un’iniziativa individuale che potrebbe aprire le porte alla terramazione, una pratica di sepoltura alternativa ed ecologica.
Attualmente, in Svizzera, le uniche opzioni disponibili per la disposizione dei defunti sono l’inumazione e la cremazione, ma questa nuova proposta potrebbe introdurre un metodo sostenibile e innovativo.
La Terramazione: un’alternativa green
La terramazione, conosciuta anche come “riduzione naturale organica”, consiste nella decomposizione naturale del corpo umano in un ambiente controllato, trasformandolo in compost nel giro di circa quaranta giorni.
Il processo prevede che il corpo venga adagiato in un contenitore con materiali organici come paglia, fieno ed erbe, favorendo l’azione dei microorganismi che accelerano la decomposizione.
Questo metodo, già legale in alcuni stati americani, potrebbe rappresentare una rivoluzione ecologica nel settore funerario svizzero.
Negli Stati Uniti, il compostaggio umano è stato introdotto per la prima volta a Washington nel 2019 e successivamente adottato in Colorado, Oregon, Vermont, California e New York.
A partire dal 2027, la legge californiana permetterà ufficialmente questa forma di sepoltura, promossa da aziende come Return Home, Terramation e Recompose.
Queste imprese hanno affinato il processo, utilizzando bare ermetiche biodegradabili e substrati organici per garantire la trasformazione del corpo senza emissioni nocive per l’ambiente.
Un’alternativa sostenibile alla Cremazione e all’Inumazione
La cremazione, pur essendo la scelta predominante in Svizzera (con il 90% dei defunti incinerati nel 2023), presenta significativi impatti ambientali.
Ogni cremazione richiede temperature fino a 650°C e consuma circa 135 litri di carburante, rilasciando nell’atmosfera circa 245 kg di CO2 per ogni corpo.
Le sepolture tradizionali, d’altra parte, richiedono l’uso di materiali non biodegradabili come cemento e metalli, oltre a occupare spazio nei cimiteri.
Il compostaggio umano ridurrebbe del 90% l’impatto ambientale rispetto alle pratiche tradizionali, eliminando la necessità di forni crematori e riducendo il consumo di suolo.
Inoltre, il compost prodotto potrebbe essere restituito ai familiari del defunto, che avrebbero la possibilità di utilizzarlo per concimare giardini e orti, chiudendo il ciclo naturale della vita in maniera simbolica ed ecologica.
Sfide legali e resistenze etiche
L’introduzione della terramazione in Svizzera non sarà priva di ostacoli.
Attualmente, la legge richiede che tutti i defunti siano sepolti o cremati, salvo i casi in cui il corpo venga donato alla scienza.
Ogni cantone ha regolamenti specifici in materia di polizia mortuaria e sepolture, e il Consiglio di Stato dovrà valutare le implicazioni legali e regolamentari della nuova pratica.
Inoltre, esistono resistenze di carattere etico e religioso.
Negli Stati Uniti, la Conferenza cattolica della California ha criticato il compostaggio umano, ritenendolo una mancanza di rispetto per la dignità del corpo umano. Anche la Conferenza cattolica dello stato di New York ha espresso preoccupazioni simili, sostenendo che il processo ridurrebbe il corpo a un mero “prodotto usa e getta”.
Il futuro della sepoltura in Svizzera
L’approvazione dell’iniziativa da parte del Gran Consiglio di Zurigo rappresenta un primo passo verso una discussione più ampia sulla sostenibilità delle pratiche funerarie in Svizzera.
Il governo dovrà ora elaborare un rapporto approfondito, valutando i benefici ecologici della terramazione e confrontandoli con le normative esistenti.
Se la Svizzera dovesse adottare questa pratica, si tratterebbe di un passo significativo verso un’alternativa funeraria più sostenibile, capace di ridurre l’impatto ambientale e offrire alle famiglie una scelta più ecologica e simbolicamente significativa per l’addio ai propri cari.
Resta da vedere se il paese sarà pronto ad accogliere questa innovazione, bilanciando progresso ecologico e rispetto delle sensibilità culturali e religiose.
Il Gran Consiglio di Zurigo ha recentemente approvato un’iniziativa individuale che potrebbe aprire le porte alla terramazione, una pratica di sepoltura alternativa ed ecologica.
Attualmente, in Svizzera, le uniche opzioni disponibili per la disposizione dei defunti sono l’inumazione e la cremazione, ma questa nuova proposta potrebbe introdurre un metodo sostenibile e innovativo.
La Terramazione: un’alternativa green
La terramazione, conosciuta anche come “riduzione naturale organica”, consiste nella decomposizione naturale del corpo umano in un ambiente controllato, trasformandolo in compost nel giro di circa quaranta giorni.
Il processo prevede che il corpo venga adagiato in un contenitore con materiali organici come paglia, fieno ed erbe, favorendo l’azione dei microorganismi che accelerano la decomposizione.
Questo metodo, già legale in alcuni stati americani, potrebbe rappresentare una rivoluzione ecologica nel settore funerario svizzero.
Negli Stati Uniti, il compostaggio umano è stato introdotto per la prima volta a Washington nel 2019 e successivamente adottato in Colorado, Oregon, Vermont, California e New York.
A partire dal 2027, la legge californiana permetterà ufficialmente questa forma di sepoltura, promossa da aziende come Return Home, Terramation e Recompose.
Queste imprese hanno affinato il processo, utilizzando bare ermetiche biodegradabili e substrati organici per garantire la trasformazione del corpo senza emissioni nocive per l’ambiente.
Un’alternativa sostenibile alla Cremazione e all’Inumazione
La cremazione, pur essendo la scelta predominante in Svizzera (con il 90% dei defunti incinerati nel 2023), presenta significativi impatti ambientali.
Ogni cremazione richiede temperature fino a 650°C e consuma circa 135 litri di carburante, rilasciando nell’atmosfera circa 245 kg di CO2 per ogni corpo.
Le sepolture tradizionali, d’altra parte, richiedono l’uso di materiali non biodegradabili come cemento e metalli, oltre a occupare spazio nei cimiteri.
Il compostaggio umano ridurrebbe del 90% l’impatto ambientale rispetto alle pratiche tradizionali, eliminando la necessità di forni crematori e riducendo il consumo di suolo.
Inoltre, il compost prodotto potrebbe essere restituito ai familiari del defunto, che avrebbero la possibilità di utilizzarlo per concimare giardini e orti, chiudendo il ciclo naturale della vita in maniera simbolica ed ecologica.
Sfide legali e resistenze etiche
L’introduzione della terramazione in Svizzera non sarà priva di ostacoli.
Attualmente, la legge richiede che tutti i defunti siano sepolti o cremati, salvo i casi in cui il corpo venga donato alla scienza.
Ogni cantone ha regolamenti specifici in materia di polizia mortuaria e sepolture, e il Consiglio di Stato dovrà valutare le implicazioni legali e regolamentari della nuova pratica.
Inoltre, esistono resistenze di carattere etico e religioso.
Negli Stati Uniti, la Conferenza cattolica della California ha criticato il compostaggio umano, ritenendolo una mancanza di rispetto per la dignità del corpo umano. Anche la Conferenza cattolica dello stato di New York ha espresso preoccupazioni simili, sostenendo che il processo ridurrebbe il corpo a un mero “prodotto usa e getta”.
Il futuro della sepoltura in Svizzera
L’approvazione dell’iniziativa da parte del Gran Consiglio di Zurigo rappresenta un primo passo verso una discussione più ampia sulla sostenibilità delle pratiche funerarie in Svizzera.
Il governo dovrà ora elaborare un rapporto approfondito, valutando i benefici ecologici della terramazione e confrontandoli con le normative esistenti.
Se la Svizzera dovesse adottare questa pratica, si tratterebbe di un passo significativo verso un’alternativa funeraria più sostenibile, capace di ridurre l’impatto ambientale e offrire alle famiglie una scelta più ecologica e simbolicamente significativa per l’addio ai propri cari.
Resta da vedere se il paese sarà pronto ad accogliere questa innovazione, bilanciando progresso ecologico e rispetto delle sensibilità culturali e religiose.