Sanremo in Paradiso: la kermesse canora celeste dei vincitori scomparsi.
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Mentre noi comuni mortali ci prepariamo all’ennesima edizione del Festival di Sanremo, un pensiero ci attraversa la mente: lassù, tra le nuvole, come staranno vivendo l’evento i grandi vincitori del passato?
Possiamo immaginare un gruppo di “Big” celesti d’eccezione, capitanato da un Domenico Modugno con le braccia spalancate che intona un eterno “Volare, oh oh!”, mentre Claudio Villa scuote la testa e borbotta qualcosa sul bel canto che fu, e Nilla Pizzi osserva tutto con la classe di sempre.
Anche in paradiso guardano Sanremo, perché “Sanremo è Sanremo”
Anche tra le nuvole, l’appuntamento con Sanremo è irrinunciabile.
Sergio Endrigo potrebbe commentare le nuove canzoni d’amore con un nostalgico “Io che amo solo te”.
Luciano Tajoli potrebbe sussurrare un “Al di là del bene più prezioso ci sei tu” a qualche giovane promessa musicale e Betty Curtis risponderebbe con la sua voce inconfondibile cantando “Al di là della volta infinita, al di là della vita, ci sei tuuu!”.
Nel frattempo, Gino Latilla , sgomitando salterebbe su dal celeste divano per cantare ancora una volta: “Son tutte belle le mamme del mondo ma, sopra tutte, più bella tu seiii” per poi bofonchiare “Ve lo faccio vedere io il bel canto! Altro che il trap!”
La giuria celestiale
Ma una giuria celeste, composta da questi grandi della canzone italiana passati a miglior vita, come reagirebbe alle nuove proposte musicali? Sarebbero indulgenti o severi come una vecchia commissione sanremese?
Immaginiamo Claudio Villa lanciarsi in una dissertazione polemica sul fatto che ai suoi tempi non si usava l’autotune.
Nel mentre Modugno potrebbe rimanere senza parole davanti a qualche esibizione un po’ troppo “digital sound”, commentando con un perplesso “Ma dov’è finita l’orchestra vera?”.
Chi vincerebbe tra i grandi del passato?
Se ci fosse una competizione tra i vincitori di sempre, chi trionferebbe?
Nilla Pizzi con “Vola colomba” riuscirebbe ancora a mettere tutti d’accordo?
O il cielo riecheggerebbe ancora delle note di “Dio, come ti amo” di Modugno e Gigliola Cinquetti, facendo commuovere persino i cherubini?
Sanremo: un evento senza tempo e.. oltre
Nel frattempo, noi qui in terra ci prepariamo a discutere di look improbabili, polemiche accese sui testi e sull’interpretazione, ascoltando con un po’ di sconcerto divertito i brani che diventeranno tormentoni.
Ma una cosa è certa: lassù, in Paradiso, Sanremo non finisce mai.
E forse, tra un’aria lirica e un fischiettio swing, qualcuno di loro si starà già preparando alla prossima standing ovation celestiale!
Mentre noi comuni mortali ci prepariamo all’ennesima edizione del Festival di Sanremo, un pensiero ci attraversa la mente: lassù, tra le nuvole, come staranno vivendo l’evento i grandi vincitori del passato?
Possiamo immaginare un gruppo di “Big” celesti d’eccezione, capitanato da un Domenico Modugno con le braccia spalancate che intona un eterno “Volare, oh oh!”, mentre Claudio Villa scuote la testa e borbotta qualcosa sul bel canto che fu, e Nilla Pizzi osserva tutto con la classe di sempre.
Anche in paradiso guardano Sanremo, perché “Sanremo è Sanremo”
Anche tra le nuvole, l’appuntamento con Sanremo è irrinunciabile.
Sergio Endrigo potrebbe commentare le nuove canzoni d’amore con un nostalgico “Io che amo solo te”.
Luciano Tajoli potrebbe sussurrare un “Al di là del bene più prezioso ci sei tu” a qualche giovane promessa musicale e Betty Curtis risponderebbe con la sua voce inconfondibile cantando “Al di là della volta infinita, al di là della vita, ci sei tuuu!”.
Nel frattempo, Gino Latilla , sgomitando salterebbe su dal celeste divano per cantare ancora una volta: “Son tutte belle le mamme del mondo ma, sopra tutte, più bella tu seiii” per poi bofonchiare “Ve lo faccio vedere io il bel canto! Altro che il trap!”
La giuria celestiale
Ma una giuria celeste, composta da questi grandi della canzone italiana passati a miglior vita, come reagirebbe alle nuove proposte musicali? Sarebbero indulgenti o severi come una vecchia commissione sanremese?
Immaginiamo Claudio Villa lanciarsi in una dissertazione polemica sul fatto che ai suoi tempi non si usava l’autotune.
Nel mentre Modugno potrebbe rimanere senza parole davanti a qualche esibizione un po’ troppo “digital sound”, commentando con un perplesso “Ma dov’è finita l’orchestra vera?”.
Chi vincerebbe tra i grandi del passato?
Se ci fosse una competizione tra i vincitori di sempre, chi trionferebbe?
Nilla Pizzi con “Vola colomba” riuscirebbe ancora a mettere tutti d’accordo?
O il cielo riecheggerebbe ancora delle note di “Dio, come ti amo” di Modugno e Gigliola Cinquetti, facendo commuovere persino i cherubini?
Sanremo: un evento senza tempo e.. oltre
Nel frattempo, noi qui in terra ci prepariamo a discutere di look improbabili, polemiche accese sui testi e sull’interpretazione, ascoltando con un po’ di sconcerto divertito i brani che diventeranno tormentoni.
Ma una cosa è certa: lassù, in Paradiso, Sanremo non finisce mai.
E forse, tra un’aria lirica e un fischiettio swing, qualcuno di loro si starà già preparando alla prossima standing ovation celestiale!