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Aspettami al ponte dell’arcobaleno. Etica, diritti, ambiente, fine vita e lutto per gli animali.

Khalil Gibran diceva: “E così morire è bere dal fiume del silenzio, è scalare la cima del monte, stare nudi nel vento e sciogliersi al sole”. L’undicesima edizione de “Il Rumore del Lutto” si aprirà a Parma, martedì 31 ottobre alle ore 9.30, all’Aula Magna del Palazzo Centrale dell’Ateneo con una riflessione di ampio respiro, curata dalla Pro Rettrice alla Didattica e Servizi agli Studenti Professoressa Maria Cristina Ossiprandi e promossa dal Dipartimento di Medicina Veterinaria, con il patrocinio dell’Università degli Studi . La giornata  ruoterà attorno al tema della morte in modo assolutamente trasversale e ciclico considerando uomo, animale e natura. La si affronterà tentando di darne una spiegazione metafisica chiarendone, nel contempo, il significato intrinseco in rapporto all’esistenza dell’uomo e dell’animale nel mondo. Come una sorta di caleidoscopio si esaminerà la realtà del “fine vita” sotto il profilo etico, morale, sociologico e spirituale alla luce di una contestualizzazione sostenibile e attuale ovvero concretamente inserita nella nostra realtà quotidiana. Si tratta in altre parole, richiamando la definizione che ne diede John Stuart Mill, di un vero e proprio “esperimento di vita” che consenta agli studenti di vivere da donne e uomini liberi. In quest’ottica, il percorso formativo universitario si configura come un metodo di costruzione dell’anima prima ancora che strumento di acquisizione di specifiche abilità della persona: questo è un nostro dovere morale.

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