Ascoli. Business del “Caro estinto”: Pompe Funebri a giudizio per le fatture.
Fatture per merce mai consegnata o d’importo inferiore rispetto al reale pagamento ricevuto. Sono queste le accuse rivolte un grossista e otto titolari di agenzie di pompe funebri di Ascoli Piceno e provincia, finiti a giudizio presso il tribunale ascolano.
tutto è partito da un’indagine della Guardia di finanza che ha acceso i riflettori sull’attività del grossista, che vendeva articoli funerari a varie agenzie di pompe funebri, ritenuto dall’accusa un evasore totale.
Le indagini però sono state estese anche agli acquirentii. L’ipotesi accusatoria infatti è che il grossista avrebbe emesso fatture per operazioni inesistenti, ovvero senza aver consegnato la merce, e così facendo avrebbe potuto evadere l’Iva e consentire agli altri di evadere le imposte, oltre che l’Iva, perché avrebbero portato in detrazione nelle dichiarazioni annuali sull’imposta dei redditi degli elementi passivi che la procura ritiene fittizi.
Fatture per merce mai consegnata o d’importo inferiore rispetto al reale pagamento ricevuto. Sono queste le accuse rivolte un grossista e otto titolari di agenzie di pompe funebri di Ascoli Piceno e provincia, finiti a giudizio presso il tribunale ascolano.
tutto è partito da un’indagine della Guardia di finanza che ha acceso i riflettori sull’attività del grossista, che vendeva articoli funerari a varie agenzie di pompe funebri, ritenuto dall’accusa un evasore totale.
Le indagini però sono state estese anche agli acquirentii. L’ipotesi accusatoria infatti è che il grossista avrebbe emesso fatture per operazioni inesistenti, ovvero senza aver consegnato la merce, e così facendo avrebbe potuto evadere l’Iva e consentire agli altri di evadere le imposte, oltre che l’Iva, perché avrebbero portato in detrazione nelle dichiarazioni annuali sull’imposta dei redditi degli elementi passivi che la procura ritiene fittizi.