Tre grandi nomi del giornalismo italiano.

18 Aprile 2016 - 04:00--Anniversari-

Tre grandi nomi del giornalismo italiano.

Oggi, 18 aprile, ricorre l’anniversario della scomparsa di tre grandi nomi che, in maniera diversa e ciascuno secondo un proprio inconfondibile stile, hanno segnato la storia del giornalismo italiano.

d4360Ruggero Orlando (1907 – 1994). Nato a Verona, ma originario di Caronia (nel Messinese), è stato da giornalista uno dei volti storici della televisione italiana e, per una brevissima parentesi, deputato al Parlamento. Dopo gli esordi nel 1926 come redattore di riviste inglesi, francesi e americane, entrò alla RAI (allora si chiamava EIAR) quando la TV non era stata ancora inventata, come corrispondente radiofonico da Londra, collaborando in seguito alle trasmissioni alleate e a quelle della Resistenza in funzione antifascista. La sua carriera conobbe una svolta decisiva quando venne scelto come inviato da New York, dove rimase dal 1954 al 1972. Celebre la sua introduzione a ogni servizio: “Qui da Nuova York: vi parla Ruggero Orlando”. Ancor più indimenticabile la storica diretta del primo sbarco sulla Luna, nel corso della quale fu protagonista di una disputa con il collega Tito Stagno sul momento esatto dell’allunaggio (poi si scoprì che avevano torto entrambi).

guido oddo

Guido Oddo (1920 – 2006). Emblema della televisione d’altri tempi, signorile nei modi, mai chiassoso, il tono di voce sempre discreto e contenuto. Sci e tennis le sue specializzazioni. Così lo ricorda Giampiero Galeazzi: “È stato il mio maestro. Grazie a lui passai dalla radio alla televisione per aiutarlo nel tennis: un gran signore, in tutti i sensi: bello, elegante, impeccabile nelle sue giacche. Sempre dalla parte del sole, in postazione, per non perdere l’abbronzatura. Agli Internazionali mi avvertiva che sarebbe arrivato un po’ più tardi perché prima passava per Fregene”. Un vezzo simpatico. Una passione vera, ricorda Galeazzi, era invece quella per la musica lirica: “Nemmeno la Davis gli faceva rinunciare alla prima all’Arena di Verona”. Anche come salutista era rigoroso: “A fine cena tirava fuori dal taschino la sua bustina di the verde, immancabile colpo di teatro per le signore dei circoli, tutte innamorate di lui”.

gilberto evangelisti

Gilberto Evangelisti (1928 – 2011), uno dei mostri sacri del giornalismo sportivo italiano. Era fratello del democristiano Franco, per anni uomo ombra di Andreotti. È stato uno dei pionieri del giornalismo sportivo radiofonico e televisivo in Rai, prima come radiocronista nei principali eventi, dalle Olimpiadi ai mondiali di calcio, poi come direttore del pool sportivo e responsabile dell’acquisizioni dei diritti sportivi. Ha firmato le rubriche che hanno avuto più successo: da “Novantesimo minuto” a “Tutto il calcio minuto per minuto”. Ma la sua passione per la professione non si è fermata in redazione: Gilberto Evangelisti é stato per decenni uno dei punti di riferimento della Federazione della Stampa, dove è stato eletto presidente nel 1989, e poi del sindacato giornalisti. Grande anche il suo impegno nei confronti dei giovani: ha insegnato nelle più importanti scuole di giornalismo italiane.

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