Grazie, grande uomo di Modena!

6 Settembre 2017 - 04:03--Anniversari--

Grazie, grande uomo di Modena!

pavarotti 3Non sono un appassionato di lirica, ma ho sempre prestato orecchio con piacere a questo genere musicale in tutti quei momenti in cui l’animo e la mente avvertono la necessità di abbandonare il blues e di lasciarsi trasportare lontano e altrove da un qualcosa di diverso, più insigne e più sostanzioso. Musica lirica, icona di un tempo che fu, palcoscenico per grandi manipolatori di voci baciate da Dio e di volti attori, dipinti gioiosi e sofferenti, per storie cantate in altri tempi e giunte fino a noi intatte, importanti. Dell’opera lirica mi ha sempre affascinato la rivisitazione di un’epoca passata piuttosto che le prestazioni vocali o il potente do di petto di “All’alba vincerò”. Del bel canto ho ammirato il saper giungere fino ai nostri giorni mantenendo intatti spartito, racconto, antiche trame, mitici personaggi, struggenti sentimenti: la variegata miscela di un complesso contenuto artistico capace di adeguarsi al nuovo pubblico di nuovi tempi. La scomparsa di Luciano Pavarotti ha lasciato un grande vuoto fra la gente comune e fra i protagonisti dello spettacolo. Si è spento un uomo che, della lunga avventura dell’opera lirica, ha saputo onorare ogni sfumatura con una voce unica, squillante, cristallina. Molto si è scritto di lui e non vorrei ripetermi, soffermandomi sulle sue prestazioni memorabili al Metropolitan, alla Scala, nei teatri più importanti del mondo, sulle sue storie sentimentali e sul valore del suo immenso patrimonio già bottino di giornalistici pettegolezzi.pavarotti 7

pavarotti 2Il maestro Pavarotti, maestro di canto e di vita, mi manca. Mi manca il suo geniale intuito nel sapersi mescolare a musicisti di tutto il mondo, mi manca vederlo duettare con Zucchero, con Bono e con Sting, mi manca quel qualcosa di inatteso che sempre covava nei suoi desideri: artistici programmi ispirati da un legittimo senso di protagonismo, ma che hanno contribuito a valorizzare il canto e a renderlo più accessibile. Continuo a domandarmi se il mescolare la musica lirica a quella leggera sia stato amore per l’arte canora, una creativa illuminazione, oppure un abile trucco per far soldi, proponendosi a un pubblico più recettivo e più ampio. È una curiosità tutta mia: non è certo un male arricchirsi cantando, anzi è una grande intuizione che ci ha lasciato in eredità un Pavarotti multicolore, poliedrico e polivalente che ha saputo mettere a disposizione dell’esperimento e della novità le proprie qualità canore regalandoci una serie di memorabili eventi che hanno fatto storia. Luciano Pavarotti mi manca. Non tanto come tenore: non avrebbe potuto produrre più di quanto ci ha dato e potrò riascoltare e rivedere ciò che ha saputo fare ogni volta che vorrò. Mi manca come mi mancano tanti piccoli pezzi pregiati di una Italia che fu e che si è andata via via spegnendo. Luciano Pavarotti manca a me e a una Patria sempre più piccola e riservata, una Italia che sopravvive nei ricordi, una Italia provinciale orgogliosa e sana, laboriosa, giocosa e produttiva che, pur più modesta del grande tenore, in egual modo è ancora vivace e presente.
pavarotti 6pavaqrotti 9Dell’uomo, del maestro Luciano Pavarotti ricordo una intervista in cui gli veniva chiesto come potesse conciliare l’essere un giorno a stringere la mano di Bill Clinton e il giorno dopo nella sua Modena a giocare a briscola con gli amici. È in quel frangente che mi ha stupito: “Clinton oggi è un Presidente, domani non lo sarà e forse non lo vedrò mai più. I miei amici lo sono da sempre e l’amicizia è la cosa più importante: quando giochiamo a briscola ritorniamo giovani e ci comportiamo come se nulla fosse mai cambiato“. E poi sulle donne: “Ho avuto la fortuna di essere cresciuto tra le donne di una famiglia unita; dovrebbero essere sempre loro a decidere, ma quando gioco a briscola con gli amici non stanno bene intorno, frenerebbero quelle espressioni, quel modo di scherzare e quelle battute che fanno ridere gli uomini mentre giocano a carte”. E ancora sull’argomento, il grande Luciano mi ha strappato un sorriso quando bonariamente ha risposto all’abile cronista: “Siamo mondi distinti, due modi differenti di vivere la vita; io lascio molto libera mia moglie: mi vede andare a fare shopping con le sue amiche? Abbiamo modi diversi per divertirci: ha mai visto delle donne giocare a briscola al bar?“.
Luciano PavarottiAveva il volto gentile, calmo e sapiente, ma aveva anche il fare semplice e concreto dell’uomo buono di provincia, consapevole della propria fortuna, grato alla vita, alla famiglia, al padre, figura sempre presente e suo primo maestro. Stuzzicato sulla differenza di età rispetto alla sua nuova e giovane compagna, si era mostrato concreto, ottimista, fatalista e poco timoroso del tramonto e della morte. Modi di fare amabili, un poco scanzonati, tipici di gente dall’animo emiliano, spirito della grande pianura, fucina di validi talenti, custode di antiche tradizioni, miniera di lasagne e di tortellini, di donne e di motociclette, di mitiche Ferrari. Luciano Pavarotti manca all’Italia intera, l’Italia oggi maltrattata, asfaltata, svenduta, bruciata. L’Italia con sempre meno storia di cui potersi glorificare e con sempre più mediocrità e mafia ad identificarla. L’Italia che fu garibaldina, terra natale di Verdi, di Puccini, di Rossini, di Bellini, di Mascagni. L’Italia che fu rinascimentale patria del genio insuperabile di magnifici artisti e provincia natia di una civiltà romana che dettò le regole del vivere che ancora oggi governano parte del mondo; l’Italia di Caruso e di Distefano, ma anche di Marconi, di Meucci, di Fermi. L’Italia di poeti e di navigatori, di nomi impressi sulle vie di tutto il mondo.
pavarotti 5L’Italia oggi lottizzata, svenduta, cartolina di un tempo che fu, con pochi nomi da esportare e con pochi testimoni, ormai, di un paese litigioso, indifeso, conquistato, decadente: fenomeni che non possiamo più ignorare. Tutto il pianeta ha pianto il grande Luciano, l’italiano più noto al mondo, nome conosciuto e rispettato, probabilmente l’ultimo uomo d’arte e di cultura del quale andare fieri in questo Paese che ha ceduto nel barattare antichi valori. Grazie grande tenore, geniale artista, uomo generoso, buongustaio della vita, robusto mangiatore; il tingersi i capelli era un peccato veniale. In questo momento, se chiudo gli occhi, immagino la tua voce lassù, ad incantare gli angeli.
pavarotti 8Pavarotti è stato un personaggio fantastico che ha consegnato se stesso alla storia del mondo; ha vissuto in modo eccezionale, ben consapevole della propria fortuna e, ironizzando su questa sua vita bellissima, in modo egualmente eccezionale ha saputo affrontare la morte, con ironico coraggio; morte venuta a reclamarlo prima di quando egli avrebbe desiderato e salutata con un “per pareggiare i conti con quanto di meraviglioso la vita mi ha dato“. Morire non può certo essere piacevole, ma quando accade a una persona consapevole di quanto il proprio nome, il proprio tempo e il proprio volto resteranno per sempre in eredità al mondo, allora mi sento di azzardare che il prezzo possa apparire molto più leggero. Il palcoscenico è tutto per lui, per una volta senza falsità, polemiche o ampollosità, ma con rispetto, gloria e sincero rammarico, giusto tributo all’uomo, in ogni lingua di ogni paese. Dispiace che rimangano ormai pochi volti a rappresentare la storia di una Italia sempre più sbiadita. Quello del grande Maestro continuerà a cantare ancora, in attesa che una nuova voce possa dare continuità a una tradizione tutta nostrana e che un altro Pavarotti venga presto ad incantare le platee, le gallerie e i loggioni di ogni parte del mondo. Perché le più famose arie cantate nella nostra bella lingua italiana siano degnamente rappresentate e perché Madame Butterfly possa continuare a morire, ma non invano.

Carlo Mariano Sartoris

 

Condividi sui tuoi social...
Articoli correlati
TgFuneral24 Consiglia
memoria expo 2025 mostra articoli funerari
Holding Funeraria Italiana
scacf cofani funebri perugia
lorandi group industria cofani funebri a brescia
gfm asti imbottiture funebri eccellenza della manifattura italiana
Paolo Imeri - Urne Cinerarie e Cofani Funebri
ellena autotrasformazioni saluzzo
assofuneral associazione italiana imprese funebri
registro italiano imprese funebri
pet news 24 quotidiano di informazione dedicato ai nostri amici animali
memories books necrologi funerali e annunci di lutto in italia
infortunistica tossani bologna
giesse risarcimento danni
studio 3a risarcimento danni mortali mestre
assisto assistenza gratuita risarcimento danni gravi a padova
architettura piu progettazione case funerarie a brescia
Orologi Bussolino
scuola superiore di formazione per la funeraria fondata da carmelo pezzino e nino leanza
coccato e mezzetti manufatti funerari e sanitari a novara
tg italia arreda arredamenti negozi ed interni a padova
OLTRE MAGAZINE
impresa funebre san siro milano
onoranze funebri croce verde reggio emilia
onoranze funebri e casa funeraria giubileo torino
impresa funebre bonino biella
Centro Servizi Funebri Antonio Pirovano Monza Brianza e Milano
Giardino degli Angeli - Case Funerarie e Onoranze Funebri
funeral corporation servizi funebri metropolitani a rozzano
onoranze funebri certosa milano
pompe funebri europa milano
onoranze funebri marni codogno
Nebuloni Onoranze Funebri e Casa Funeraria a Milano e provincia
pompe funebri pulici carate brianza
onoranze funebri gennaro tammaro napoli
tof centro servizi funebri bologna
newsletter
rimani informato

Iscriviti alla nostra newsletter, riceverai solo informazioni utili.

Leggi la nostra Privacy Policy per maggiori informazioni su come trattiamo i tuoi dati personali.

Grazie, grande uomo di Modena!
6 Settembre 2017 - 04:03--Anniversari-

pavarotti 3Non sono un appassionato di lirica, ma ho sempre prestato orecchio con piacere a questo genere musicale in tutti quei momenti in cui l’animo e la mente avvertono la necessità di abbandonare il blues e di lasciarsi trasportare lontano e altrove da un qualcosa di diverso, più insigne e più sostanzioso. Musica lirica, icona di un tempo che fu, palcoscenico per grandi manipolatori di voci baciate da Dio e di volti attori, dipinti gioiosi e sofferenti, per storie cantate in altri tempi e giunte fino a noi intatte, importanti. Dell’opera lirica mi ha sempre affascinato la rivisitazione di un’epoca passata piuttosto che le prestazioni vocali o il potente do di petto di “All’alba vincerò”. Del bel canto ho ammirato il saper giungere fino ai nostri giorni mantenendo intatti spartito, racconto, antiche trame, mitici personaggi, struggenti sentimenti: la variegata miscela di un complesso contenuto artistico capace di adeguarsi al nuovo pubblico di nuovi tempi. La scomparsa di Luciano Pavarotti ha lasciato un grande vuoto fra la gente comune e fra i protagonisti dello spettacolo. Si è spento un uomo che, della lunga avventura dell’opera lirica, ha saputo onorare ogni sfumatura con una voce unica, squillante, cristallina. Molto si è scritto di lui e non vorrei ripetermi, soffermandomi sulle sue prestazioni memorabili al Metropolitan, alla Scala, nei teatri più importanti del mondo, sulle sue storie sentimentali e sul valore del suo immenso patrimonio già bottino di giornalistici pettegolezzi.pavarotti 7

pavarotti 2Il maestro Pavarotti, maestro di canto e di vita, mi manca. Mi manca il suo geniale intuito nel sapersi mescolare a musicisti di tutto il mondo, mi manca vederlo duettare con Zucchero, con Bono e con Sting, mi manca quel qualcosa di inatteso che sempre covava nei suoi desideri: artistici programmi ispirati da un legittimo senso di protagonismo, ma che hanno contribuito a valorizzare il canto e a renderlo più accessibile. Continuo a domandarmi se il mescolare la musica lirica a quella leggera sia stato amore per l’arte canora, una creativa illuminazione, oppure un abile trucco per far soldi, proponendosi a un pubblico più recettivo e più ampio. È una curiosità tutta mia: non è certo un male arricchirsi cantando, anzi è una grande intuizione che ci ha lasciato in eredità un Pavarotti multicolore, poliedrico e polivalente che ha saputo mettere a disposizione dell’esperimento e della novità le proprie qualità canore regalandoci una serie di memorabili eventi che hanno fatto storia. Luciano Pavarotti mi manca. Non tanto come tenore: non avrebbe potuto produrre più di quanto ci ha dato e potrò riascoltare e rivedere ciò che ha saputo fare ogni volta che vorrò. Mi manca come mi mancano tanti piccoli pezzi pregiati di una Italia che fu e che si è andata via via spegnendo. Luciano Pavarotti manca a me e a una Patria sempre più piccola e riservata, una Italia che sopravvive nei ricordi, una Italia provinciale orgogliosa e sana, laboriosa, giocosa e produttiva che, pur più modesta del grande tenore, in egual modo è ancora vivace e presente.
pavarotti 6pavaqrotti 9Dell’uomo, del maestro Luciano Pavarotti ricordo una intervista in cui gli veniva chiesto come potesse conciliare l’essere un giorno a stringere la mano di Bill Clinton e il giorno dopo nella sua Modena a giocare a briscola con gli amici. È in quel frangente che mi ha stupito: “Clinton oggi è un Presidente, domani non lo sarà e forse non lo vedrò mai più. I miei amici lo sono da sempre e l’amicizia è la cosa più importante: quando giochiamo a briscola ritorniamo giovani e ci comportiamo come se nulla fosse mai cambiato“. E poi sulle donne: “Ho avuto la fortuna di essere cresciuto tra le donne di una famiglia unita; dovrebbero essere sempre loro a decidere, ma quando gioco a briscola con gli amici non stanno bene intorno, frenerebbero quelle espressioni, quel modo di scherzare e quelle battute che fanno ridere gli uomini mentre giocano a carte”. E ancora sull’argomento, il grande Luciano mi ha strappato un sorriso quando bonariamente ha risposto all’abile cronista: “Siamo mondi distinti, due modi differenti di vivere la vita; io lascio molto libera mia moglie: mi vede andare a fare shopping con le sue amiche? Abbiamo modi diversi per divertirci: ha mai visto delle donne giocare a briscola al bar?“.
Luciano PavarottiAveva il volto gentile, calmo e sapiente, ma aveva anche il fare semplice e concreto dell’uomo buono di provincia, consapevole della propria fortuna, grato alla vita, alla famiglia, al padre, figura sempre presente e suo primo maestro. Stuzzicato sulla differenza di età rispetto alla sua nuova e giovane compagna, si era mostrato concreto, ottimista, fatalista e poco timoroso del tramonto e della morte. Modi di fare amabili, un poco scanzonati, tipici di gente dall’animo emiliano, spirito della grande pianura, fucina di validi talenti, custode di antiche tradizioni, miniera di lasagne e di tortellini, di donne e di motociclette, di mitiche Ferrari. Luciano Pavarotti manca all’Italia intera, l’Italia oggi maltrattata, asfaltata, svenduta, bruciata. L’Italia con sempre meno storia di cui potersi glorificare e con sempre più mediocrità e mafia ad identificarla. L’Italia che fu garibaldina, terra natale di Verdi, di Puccini, di Rossini, di Bellini, di Mascagni. L’Italia che fu rinascimentale patria del genio insuperabile di magnifici artisti e provincia natia di una civiltà romana che dettò le regole del vivere che ancora oggi governano parte del mondo; l’Italia di Caruso e di Distefano, ma anche di Marconi, di Meucci, di Fermi. L’Italia di poeti e di navigatori, di nomi impressi sulle vie di tutto il mondo.
pavarotti 5L’Italia oggi lottizzata, svenduta, cartolina di un tempo che fu, con pochi nomi da esportare e con pochi testimoni, ormai, di un paese litigioso, indifeso, conquistato, decadente: fenomeni che non possiamo più ignorare. Tutto il pianeta ha pianto il grande Luciano, l’italiano più noto al mondo, nome conosciuto e rispettato, probabilmente l’ultimo uomo d’arte e di cultura del quale andare fieri in questo Paese che ha ceduto nel barattare antichi valori. Grazie grande tenore, geniale artista, uomo generoso, buongustaio della vita, robusto mangiatore; il tingersi i capelli era un peccato veniale. In questo momento, se chiudo gli occhi, immagino la tua voce lassù, ad incantare gli angeli.
pavarotti 8Pavarotti è stato un personaggio fantastico che ha consegnato se stesso alla storia del mondo; ha vissuto in modo eccezionale, ben consapevole della propria fortuna e, ironizzando su questa sua vita bellissima, in modo egualmente eccezionale ha saputo affrontare la morte, con ironico coraggio; morte venuta a reclamarlo prima di quando egli avrebbe desiderato e salutata con un “per pareggiare i conti con quanto di meraviglioso la vita mi ha dato“. Morire non può certo essere piacevole, ma quando accade a una persona consapevole di quanto il proprio nome, il proprio tempo e il proprio volto resteranno per sempre in eredità al mondo, allora mi sento di azzardare che il prezzo possa apparire molto più leggero. Il palcoscenico è tutto per lui, per una volta senza falsità, polemiche o ampollosità, ma con rispetto, gloria e sincero rammarico, giusto tributo all’uomo, in ogni lingua di ogni paese. Dispiace che rimangano ormai pochi volti a rappresentare la storia di una Italia sempre più sbiadita. Quello del grande Maestro continuerà a cantare ancora, in attesa che una nuova voce possa dare continuità a una tradizione tutta nostrana e che un altro Pavarotti venga presto ad incantare le platee, le gallerie e i loggioni di ogni parte del mondo. Perché le più famose arie cantate nella nostra bella lingua italiana siano degnamente rappresentate e perché Madame Butterfly possa continuare a morire, ma non invano.

Carlo Mariano Sartoris

 

Condividi sui tuoi social...
TgFuneral24 Consiglia
memoria expo 2025 mostra articoli funerari
Holding Funeraria Italiana
scacf cofani funebri perugia
lorandi group industria cofani funebri a brescia
gfm asti imbottiture funebri eccellenza della manifattura italiana
Paolo Imeri - Urne Cinerarie e Cofani Funebri
ellena autotrasformazioni saluzzo
assofuneral associazione italiana imprese funebri
registro italiano imprese funebri
pet news 24 quotidiano di informazione dedicato ai nostri amici animali
memories books necrologi funerali e annunci di lutto in italia
infortunistica tossani bologna
giesse risarcimento danni
studio 3a risarcimento danni mortali mestre
assisto assistenza gratuita risarcimento danni gravi a padova
architettura piu progettazione case funerarie a brescia
Orologi Bussolino
scuola superiore di formazione per la funeraria fondata da carmelo pezzino e nino leanza
coccato e mezzetti manufatti funerari e sanitari a novara
tg italia arreda arredamenti negozi ed interni a padova
OLTRE MAGAZINE
impresa funebre san siro milano
onoranze funebri croce verde reggio emilia
onoranze funebri e casa funeraria giubileo torino
impresa funebre bonino biella
Centro Servizi Funebri Antonio Pirovano Monza Brianza e Milano
Giardino degli Angeli - Case Funerarie e Onoranze Funebri
funeral corporation servizi funebri metropolitani a rozzano
onoranze funebri certosa milano
pompe funebri europa milano
onoranze funebri marni codogno
Nebuloni Onoranze Funebri e Casa Funeraria a Milano e provincia
pompe funebri pulici carate brianza
onoranze funebri gennaro tammaro napoli
tof centro servizi funebri bologna
newsletter
rimani informato

Iscriviti alla nostra newsletter, riceverai solo informazioni utili.

Leggi la nostra Privacy Policy per maggiori informazioni su come trattiamo i tuoi dati personali.