8 marzo 1999: muore Joe DiMaggio, leggenda del baseball americano e stella dei New York Yankees.
Joe DiMaggio, nato Giuseppe Paolo Di Maggio il 25 novembre 1914 a Martinez, California, era figlio di immigrati siciliani provenienti da Isola delle Femmine.
Cresciuto in una famiglia di pescatori, dimostrò fin da piccolo uno spiccato talento per il baseball, seguendo la passione che condivideva con i suoi fratelli Dom e Vince, anch’essi giocatori professionisti.
Nel 1931 inizia la sua carriera nelle minor league con i San Francisco Seals, dove gioca fino al 1934.
Il suo straordinario talento attira l’attenzione dei New York Yankees, che lo acquistano il 21 novembre 1934.
Debutta in Major League avviene il 3 maggio 1936, segnando l’inizio di una carriera che lo consacrerà come uno dei più grandi giocatori della storia del baseball.
La carriera con i New York Yankees
DiMaggio gioca per 13 stagioni con i New York Yankees, diventando una leggenda del baseball.
Indossa inizialmente la maglia numero 9, poi cambia al numero 5, destinato a diventare leggendario.
Con gli Yankees vince 9 World Series e viene selezionato per 13 All-Star Game consecutivi.
Per tre volte (1939, 1941, 1947) ottiene il titolo di MVP della American League.
Il suo record più celebre rimane quello delle 56 partite consecutive con almeno una valida, stabilito tra il 15 maggio e il 16 luglio 1941, un’impresa che nessun giocatore è riuscito a eguagliare.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, dal 1942 al 1946, interrompe temporaneamente la carriera per prestare servizio militare. Torna a giocare con gli Yankees fino al 1951, anno in cui si ritira ufficialmente.
La vita fuori dal campo
Nel 1937 conosce l’attrice Dorothy Arnold sul set del film Manhattan Merry Go-Round.
I due si sposano il 19 novembre 1939 e hanno un figlio, Joe DiMaggio Jr., ma il matrimonio termina con il divorzio nel 1943.
Nel 1954 sposa Marilyn Monroe, uno dei più celebri matrimoni della storia di Hollywood.
L’unione dura meno di un anno, ma i due rimangono legati anche dopo il divorzio.
Quando Monroe muore nel 1962, DiMaggio organizza il funerale e per vent’anni fa recapitare tre volte a settimana un mazzo di rose rosse sulla sua tomba.
Nel 1955 viene inserito nella National Baseball Hall of Fame, ottenendo un consenso vicino al 90% dei voti.
Nel 1969 viene proclamato “Miglior giocatore di baseball vivente” in un sondaggio nazionale per il centenario della nascita del baseball.
Il legame con l’Italia
Joe DiMaggio è sempre rimasto legato alle sue radici italiane.
Durante la sua vita ha viaggiato spesso in Italia, visitando i parenti a Isola delle Femmine.
Ha partecipato attivamente alla promozione del baseball in Italia, come dimostra la sua visita a Grosseto nel 1976, dove trascorre alcuni giorni con la squadra locale Bbc Grosseto.
La morte e i funerali
Negli anni ‘90 combatte contro il cancro ai polmoni e, dopo un intervento nel 1998, muore l’8 marzo 1999 nella sua casa di Hollywood.
L’annuncio della sua scomparsa viene dato dal suo avvocato e amico Morris Engelberg.
Joe DiMaggio viene sepolto nel Holy Cross Cemetery di Colma, vicino alla sua città natale.
Joe DiMaggio, nato Giuseppe Paolo Di Maggio il 25 novembre 1914 a Martinez, California, era figlio di immigrati siciliani provenienti da Isola delle Femmine.
Cresciuto in una famiglia di pescatori, dimostrò fin da piccolo uno spiccato talento per il baseball, seguendo la passione che condivideva con i suoi fratelli Dom e Vince, anch’essi giocatori professionisti.
Nel 1931 inizia la sua carriera nelle minor league con i San Francisco Seals, dove gioca fino al 1934.
Il suo straordinario talento attira l’attenzione dei New York Yankees, che lo acquistano il 21 novembre 1934.
Debutta in Major League avviene il 3 maggio 1936, segnando l’inizio di una carriera che lo consacrerà come uno dei più grandi giocatori della storia del baseball.
La carriera con i New York Yankees
DiMaggio gioca per 13 stagioni con i New York Yankees, diventando una leggenda del baseball.
Indossa inizialmente la maglia numero 9, poi cambia al numero 5, destinato a diventare leggendario.
Con gli Yankees vince 9 World Series e viene selezionato per 13 All-Star Game consecutivi.
Per tre volte (1939, 1941, 1947) ottiene il titolo di MVP della American League.
Il suo record più celebre rimane quello delle 56 partite consecutive con almeno una valida, stabilito tra il 15 maggio e il 16 luglio 1941, un’impresa che nessun giocatore è riuscito a eguagliare.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, dal 1942 al 1946, interrompe temporaneamente la carriera per prestare servizio militare. Torna a giocare con gli Yankees fino al 1951, anno in cui si ritira ufficialmente.
La vita fuori dal campo
Nel 1937 conosce l’attrice Dorothy Arnold sul set del film Manhattan Merry Go-Round.
I due si sposano il 19 novembre 1939 e hanno un figlio, Joe DiMaggio Jr., ma il matrimonio termina con il divorzio nel 1943.
Nel 1954 sposa Marilyn Monroe, uno dei più celebri matrimoni della storia di Hollywood.
L’unione dura meno di un anno, ma i due rimangono legati anche dopo il divorzio.
Quando Monroe muore nel 1962, DiMaggio organizza il funerale e per vent’anni fa recapitare tre volte a settimana un mazzo di rose rosse sulla sua tomba.
Nel 1955 viene inserito nella National Baseball Hall of Fame, ottenendo un consenso vicino al 90% dei voti.
Nel 1969 viene proclamato “Miglior giocatore di baseball vivente” in un sondaggio nazionale per il centenario della nascita del baseball.
Il legame con l’Italia
Joe DiMaggio è sempre rimasto legato alle sue radici italiane.
Durante la sua vita ha viaggiato spesso in Italia, visitando i parenti a Isola delle Femmine.
Ha partecipato attivamente alla promozione del baseball in Italia, come dimostra la sua visita a Grosseto nel 1976, dove trascorre alcuni giorni con la squadra locale Bbc Grosseto.
La morte e i funerali
Negli anni ‘90 combatte contro il cancro ai polmoni e, dopo un intervento nel 1998, muore l’8 marzo 1999 nella sua casa di Hollywood.
L’annuncio della sua scomparsa viene dato dal suo avvocato e amico Morris Engelberg.
Joe DiMaggio viene sepolto nel Holy Cross Cemetery di Colma, vicino alla sua città natale.
