8 dicembre 2014: dieci anni senza la voce unica di Mango.
Dieci anni fa, durante un concerto di beneficenza a Policoro, nella sua Basilicata, Pino Mango moriva improvvisamente, lasciando un vuoto incolmabile nella musica italiana. Quella sera, Mango era al pianoforte, intento a regalare al pubblico una delle sue interpretazioni più emozionanti, “Oro”, uno dei brani simbolo della sua carriera.
Durante l’esibizione venne colto da un malore improvviso, interruppe la sua performance chiedendo scusa al pubblico pochi istanti dopo un attacco cardiaco fulminante lo portò via per sempre, trasformando quella che doveva essere una serata di festa in un momento di dolore e sgomento.
Mango era un artista che non conosceva confini, né stilistici né emotivi. La sua voce, unica e cristallina, era capace di attraversare l’anima, di legare pop e world music, di creare un ponte tra il cuore del Mediterraneo e sonorità lontane.
La sua musica era poesia, intessuta di amore per la vita, per la natura e per le emozioni profonde.
La sua carriera, iniziata negli anni ’70, lo ha portato a essere un simbolo della musica italiana, con brani indimenticabili come “La rondine”, “Lei verrà” e “Mediterraneo”, capaci di conquistare generazioni di ascoltatori. Ma Mango non era solo un cantante: era un autore raffinato, un musicista colto, un uomo che sapeva emozionare con una semplicità e una purezza rare.
A dieci anni dalla sua scomparsa, i suoi brani e le sue interpretazioni continuano ad emozionare chiunque.
Mango se ne è andato con discrezione proprio come ha vissuto. Ma la sua voce risuonerà sempre, tra le note di una melodia intramontabile, tra i ricordi di chi l’ha amato, tra le emozioni che solo un artista come lui sapeva donare.
“Nonostante tu sia la mia rondine andata via. Sei il mio volo a metà. Sei il mio passo nel vuoto.”
da La rondine, 2002 – Mango
LPP
8 dicembre 2014: dieci anni senza la voce unica di Mango.
Dieci anni fa, durante un concerto di beneficenza a Policoro, nella sua Basilicata, Pino Mango moriva improvvisamente, lasciando un vuoto incolmabile nella musica italiana. Quella sera, Mango era al pianoforte, intento a regalare al pubblico una delle sue interpretazioni più emozionanti, “Oro”, uno dei brani simbolo della sua carriera.
Durante l’esibizione venne colto da un malore improvviso, interruppe la sua performance chiedendo scusa al pubblico pochi istanti dopo un attacco cardiaco fulminante lo portò via per sempre, trasformando quella che doveva essere una serata di festa in un momento di dolore e sgomento.
Mango era un artista che non conosceva confini, né stilistici né emotivi. La sua voce, unica e cristallina, era capace di attraversare l’anima, di legare pop e world music, di creare un ponte tra il cuore del Mediterraneo e sonorità lontane.
La sua musica era poesia, intessuta di amore per la vita, per la natura e per le emozioni profonde.
La sua carriera, iniziata negli anni ’70, lo ha portato a essere un simbolo della musica italiana, con brani indimenticabili come “La rondine”, “Lei verrà” e “Mediterraneo”, capaci di conquistare generazioni di ascoltatori. Ma Mango non era solo un cantante: era un autore raffinato, un musicista colto, un uomo che sapeva emozionare con una semplicità e una purezza rare.
A dieci anni dalla sua scomparsa, i suoi brani e le sue interpretazioni continuano ad emozionare chiunque.
Mango se ne è andato con discrezione proprio come ha vissuto. Ma la sua voce risuonerà sempre, tra le note di una melodia intramontabile, tra i ricordi di chi l’ha amato, tra le emozioni che solo un artista come lui sapeva donare.
“Nonostante tu sia la mia rondine andata via. Sei il mio volo a metà. Sei il mio passo nel vuoto.”
da La rondine, 2002 – Mango
LPP