7 marzo 322 a.C., la morte di Aristotele, padre della filosofia occidentale.

Aristotele nacque nel 384 o 383 a.C. a Stagira, una colonia greca della Tracia. Figlio di Nicomaco, medico del re di Macedonia Aminta III, crebbe in un ambiente colto e vicino alla corte macedone.
Dopo la morte del padre, si trasferì a Atarneo, sotto la tutela di Prosseno.
Nel 367 a.C. raggiunse Atene e si unì all’Accademia di Platone, dove studiò per vent’anni, assimilando il pensiero del maestro ma sviluppando progressivamente una visione autonoma.
L’abbandono dell’Accademia e i viaggi
Dopo la morte di Platone nel 347 a.C., Aristotele lasciò Atene e si trasferì ad Asso, dove fondò una scuola.
Successivamente, si spostò a Mitilene e poi in Macedonia, su invito di Filippo II, per diventare il precettore di Alessandro Magno.
Durante questo periodo, Aristotele consolidò le sue conoscenze nelle scienze naturali e nella politica.
La fondazione del Liceo
Nel 335 a.C., tornato ad Atene, fondò il Liceo, una scuola filosofica nota anche come Peripato.
Qui sviluppò un metodo di ricerca basato sull’osservazione empirica e la logica deduttiva.
Le sue lezioni spaziavano dalla metafisica alla biologia, dalla retorica alla politica.
Tra i suoi allievi più illustri vi fu Teofrasto, che gli succedette alla guida della scuola.
Il pensiero di Aristotele
Aristotele affrontò molteplici discipline, ponendo le basi del pensiero scientifico occidentale:
- Logica: elaborò il metodo del sillogismo e sistematizzò le regole del ragionamento.
- Metafisica: definì l’essere e il divenire attraverso il concetto di sostanza e accidente.
- Etica: nell'”Etica Nicomachea” individuò la virtù come equilibrio tra eccesso e difetto.
- Politica: considerò la polis l’ambiente ideale per la realizzazione dell’uomo.
- Scienze naturali: studiò zoologia e biologia, sviluppando una classificazione degli esseri viventi.
La morte e i funerali
Dopo la morte di Alessandro Magno nel 323 a.C., Aristotele fu accusato di empietà a causa dei suoi legami con la Macedonia.
Per evitare persecuzioni, si rifugiò a Calcide, in Eubea, dove morì nel 322 a.C., probabilmente per una malattia allo stomaco.
Nel suo testamento, affidò la gestione della sua eredità filosofica a Teofrasto e dispose che le sue spoglie venissero sepolte a Stagira, la sua città natale.
Aristotele nacque nel 384 o 383 a.C. a Stagira, una colonia greca della Tracia. Figlio di Nicomaco, medico del re di Macedonia Aminta III, crebbe in un ambiente colto e vicino alla corte macedone.
Dopo la morte del padre, si trasferì a Atarneo, sotto la tutela di Prosseno.
Nel 367 a.C. raggiunse Atene e si unì all’Accademia di Platone, dove studiò per vent’anni, assimilando il pensiero del maestro ma sviluppando progressivamente una visione autonoma.
L’abbandono dell’Accademia e i viaggi
Dopo la morte di Platone nel 347 a.C., Aristotele lasciò Atene e si trasferì ad Asso, dove fondò una scuola.
Successivamente, si spostò a Mitilene e poi in Macedonia, su invito di Filippo II, per diventare il precettore di Alessandro Magno.
Durante questo periodo, Aristotele consolidò le sue conoscenze nelle scienze naturali e nella politica.
La fondazione del Liceo
Nel 335 a.C., tornato ad Atene, fondò il Liceo, una scuola filosofica nota anche come Peripato.
Qui sviluppò un metodo di ricerca basato sull’osservazione empirica e la logica deduttiva.
Le sue lezioni spaziavano dalla metafisica alla biologia, dalla retorica alla politica.
Tra i suoi allievi più illustri vi fu Teofrasto, che gli succedette alla guida della scuola.
Il pensiero di Aristotele
Aristotele affrontò molteplici discipline, ponendo le basi del pensiero scientifico occidentale:
- Logica: elaborò il metodo del sillogismo e sistematizzò le regole del ragionamento.
- Metafisica: definì l’essere e il divenire attraverso il concetto di sostanza e accidente.
- Etica: nell'”Etica Nicomachea” individuò la virtù come equilibrio tra eccesso e difetto.
- Politica: considerò la polis l’ambiente ideale per la realizzazione dell’uomo.
- Scienze naturali: studiò zoologia e biologia, sviluppando una classificazione degli esseri viventi.
La morte e i funerali
Dopo la morte di Alessandro Magno nel 323 a.C., Aristotele fu accusato di empietà a causa dei suoi legami con la Macedonia.
Per evitare persecuzioni, si rifugiò a Calcide, in Eubea, dove morì nel 322 a.C., probabilmente per una malattia allo stomaco.
Nel suo testamento, affidò la gestione della sua eredità filosofica a Teofrasto e dispose che le sue spoglie venissero sepolte a Stagira, la sua città natale.