7 marzo 1999. Muore Stanley Kubrick, genio del cinema e maestro della narrazione visiva.

Stanley Kubrick nasce il 26 luglio 1928 a New York. Fin da giovane mostrò un grande interesse per la fotografia, ricevendo in regalo la sua prima macchina fotografica all’età di tredici anni.
Dopo aver lavorato come fotografo per la rivista Look, decise di dedicarsi al cinema, realizzando i suoi primi cortometraggi e documentari.
Nel 1953 diresse il suo primo lungometraggio, Paura e desiderio, un’opera sperimentale che gli permise di acquisire esperienza nel mondo del cinema.
Successivamente, con Il bacio dell’assassino (1955) e Rapina a mano armata (1956), Kubrick iniziò a farsi notare per la sua capacità di innovare il linguaggio cinematografico.
L’affermazione e il successo internazionale
Nel 1957 Kubrick realizzò Orizzonti di gloria, un film sulla prima guerra mondiale che ottenne grande successo di critica.
Il suo talento lo portò a dirigere Spartacus (1960), un colossal storico che rafforzò la sua reputazione ma gli fece comprendere l’importanza di mantenere il pieno controllo creativo sulle sue opere.
Trasferitosi in Inghilterra, iniziò un periodo prolifico con film che avrebbero segnato la storia del cinema.
Nel 1962 diresse Lolita, un adattamento del controverso romanzo di Vladimir Nabokov, seguito da Il dottor Stranamore (1964), una satira sulla guerra fredda interpretata da Peter Sellers.
Capolavori e innovazione
Kubrick rivoluzionò il cinema con 2001: Odissea nello spazio (1968), un capolavoro della fantascienza che combinava effetti visivi rivoluzionari e una narrazione filosofica.
Il film ebbe un impatto duraturo sulla cultura popolare e sul genere fantascientifico.
Nel 1971 realizzò Arancia meccanica, un film provocatorio e controverso che esplorava il tema della violenza e del controllo sociale.
Tre anni dopo, con Barry Lyndon (1975), creò un’opera visivamente straordinaria, girata con tecniche innovative per riprodurre l’illuminazione naturale del XVIII secolo.
Nel 1980 si dedicò all’horror con Shining, tratto dal romanzo di Stephen King.
Il film divenne un’icona del genere grazie alla sua atmosfera inquietante e alla straordinaria interpretazione di Jack Nicholson.
Nel 1987 tornò al tema della guerra con Full Metal Jacket, un affresco crudo e realistico sulla guerra del Vietnam.
Gli ultimi anni e Eyes Wide Shut
Negli anni ’90 Kubrick lavorò a diversi progetti, tra cui A.I. – Intelligenza artificiale, che lasciò incompiuto e che fu poi diretto da Steven Spielberg.
Nel 1999 completò Eyes Wide Shut, un thriller psicologico con Tom Cruise e Nicole Kidman.
Il film esplorava temi come il desiderio, la gelosia e il mistero della mente umana.
La morte e i funerali
Stanley Kubrick morì il 7 marzo 1999 nella sua casa di St Albans, in Inghilterra, per un infarto.
I funerali si svolsero in forma privata, in linea con la sua natura riservata.
Fu sepolto nel giardino della sua residenza, Childwickbury Manor, nell’Hertfordshire.
Stanley Kubrick nasce il 26 luglio 1928 a New York. Fin da giovane mostrò un grande interesse per la fotografia, ricevendo in regalo la sua prima macchina fotografica all’età di tredici anni.
Dopo aver lavorato come fotografo per la rivista Look, decise di dedicarsi al cinema, realizzando i suoi primi cortometraggi e documentari.
Nel 1953 diresse il suo primo lungometraggio, Paura e desiderio, un’opera sperimentale che gli permise di acquisire esperienza nel mondo del cinema.
Successivamente, con Il bacio dell’assassino (1955) e Rapina a mano armata (1956), Kubrick iniziò a farsi notare per la sua capacità di innovare il linguaggio cinematografico.
L’affermazione e il successo internazionale
Nel 1957 Kubrick realizzò Orizzonti di gloria, un film sulla prima guerra mondiale che ottenne grande successo di critica.
Il suo talento lo portò a dirigere Spartacus (1960), un colossal storico che rafforzò la sua reputazione ma gli fece comprendere l’importanza di mantenere il pieno controllo creativo sulle sue opere.
Trasferitosi in Inghilterra, iniziò un periodo prolifico con film che avrebbero segnato la storia del cinema.
Nel 1962 diresse Lolita, un adattamento del controverso romanzo di Vladimir Nabokov, seguito da Il dottor Stranamore (1964), una satira sulla guerra fredda interpretata da Peter Sellers.
Capolavori e innovazione
Kubrick rivoluzionò il cinema con 2001: Odissea nello spazio (1968), un capolavoro della fantascienza che combinava effetti visivi rivoluzionari e una narrazione filosofica.
Il film ebbe un impatto duraturo sulla cultura popolare e sul genere fantascientifico.
Nel 1971 realizzò Arancia meccanica, un film provocatorio e controverso che esplorava il tema della violenza e del controllo sociale.
Tre anni dopo, con Barry Lyndon (1975), creò un’opera visivamente straordinaria, girata con tecniche innovative per riprodurre l’illuminazione naturale del XVIII secolo.
Nel 1980 si dedicò all’horror con Shining, tratto dal romanzo di Stephen King.
Il film divenne un’icona del genere grazie alla sua atmosfera inquietante e alla straordinaria interpretazione di Jack Nicholson.
Nel 1987 tornò al tema della guerra con Full Metal Jacket, un affresco crudo e realistico sulla guerra del Vietnam.
Gli ultimi anni e Eyes Wide Shut
Negli anni ’90 Kubrick lavorò a diversi progetti, tra cui A.I. – Intelligenza artificiale, che lasciò incompiuto e che fu poi diretto da Steven Spielberg.
Nel 1999 completò Eyes Wide Shut, un thriller psicologico con Tom Cruise e Nicole Kidman.
Il film esplorava temi come il desiderio, la gelosia e il mistero della mente umana.
La morte e i funerali
Stanley Kubrick morì il 7 marzo 1999 nella sua casa di St Albans, in Inghilterra, per un infarto.
I funerali si svolsero in forma privata, in linea con la sua natura riservata.
Fu sepolto nel giardino della sua residenza, Childwickbury Manor, nell’Hertfordshire.