7 marzo 1911. Muore Antonio Fogazzaro, autore di Piccolo mondo antico.

Antonio Fogazzaro nasce a Vicenza il 25 marzo 1842 in una famiglia benestante e profondamente cattolica.
Fin da giovane, mostrò un grande interesse per la letteratura, leggendo autori come Chateaubriand, Walter Scott e Heine.
Dopo il liceo, si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza all’Università di Padova, ma il suo vero interesse restava la scrittura.
Durante il periodo universitario, perse temporaneamente la fede cattolica, che recuperò successivamente grazie alle letture del filosofo Joseph Gratry.
Gli esordi letterari
Fogazzaro si affacciò al mondo letterario con la pubblicazione del poemetto Miranda nel 1874, che ottenne un buon successo di pubblico.
Due anni dopo, pubblicò Valsolda, una raccolta di poesie che però non riscosse lo stesso apprezzamento.
Decise allora di dedicarsi alla narrativa, esordendo nel 1881 con il romanzo Malombra, un’opera influenzata da atmosfere gotiche e spiritistiche.
Il successo con Piccolo mondo antico
Il vero trionfo arrivò nel 1896 con Piccolo mondo antico, romanzo ambientato nel Risorgimento italiano.
L’opera racconta la storia d’amore tra Franco Maironi e Luisa Rigey, intrecciando passioni personali e vicende storiche.
Il libro divenne rapidamente un classico della letteratura italiana e sancì la fama di Fogazzaro, che fu nominato senatore del Regno d’Italia nello stesso anno.
Tra modernismo e fede cattolica
Fogazzaro cercò di conciliare la fede cattolica con le nuove correnti di pensiero, come l’evoluzionismo di Charles Darwin e il modernismo teologico.
Questo lo portò a scrivere Il Santo nel 1905, un romanzo che suscitò forti reazioni nella Chiesa cattolica, tanto da essere messo all’Indice nel 1906.
L’opera esprimeva la necessità di una riforma spirituale all’interno della Chiesa, una posizione che lo mise in contrasto con l’autoritarismo ecclesiastico dell’epoca.
Gli ultimi anni e Leila
Nonostante la condanna de Il Santo, Fogazzaro continuò a scrivere e pubblicò Leila nel 1910, un’opera che riprendeva il tema della ricerca spirituale.
Tuttavia, gli ultimi anni furono segnati da delusioni e dal peggioramento della sua salute.
Nel 1911, fu ricoverato all’ospedale di Vicenza per essere operato, ma le sue condizioni peggiorarono rapidamente.
La morte e i funerali
Antonio Fogazzaro morì il 7 marzo 1911 a Vicenza.
La sua scomparsa fu accolta con grande cordoglio nel mondo letterario e politico italiano.
Fu sepolto nel Cimitero Maggiore di Vicenza, dove riposa ancora oggi.
Antonio Fogazzaro nasce a Vicenza il 25 marzo 1842 in una famiglia benestante e profondamente cattolica.
Fin da giovane, mostrò un grande interesse per la letteratura, leggendo autori come Chateaubriand, Walter Scott e Heine.
Dopo il liceo, si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza all’Università di Padova, ma il suo vero interesse restava la scrittura.
Durante il periodo universitario, perse temporaneamente la fede cattolica, che recuperò successivamente grazie alle letture del filosofo Joseph Gratry.
Gli esordi letterari
Fogazzaro si affacciò al mondo letterario con la pubblicazione del poemetto Miranda nel 1874, che ottenne un buon successo di pubblico.
Due anni dopo, pubblicò Valsolda, una raccolta di poesie che però non riscosse lo stesso apprezzamento.
Decise allora di dedicarsi alla narrativa, esordendo nel 1881 con il romanzo Malombra, un’opera influenzata da atmosfere gotiche e spiritistiche.
Il successo con Piccolo mondo antico
Il vero trionfo arrivò nel 1896 con Piccolo mondo antico, romanzo ambientato nel Risorgimento italiano.
L’opera racconta la storia d’amore tra Franco Maironi e Luisa Rigey, intrecciando passioni personali e vicende storiche.
Il libro divenne rapidamente un classico della letteratura italiana e sancì la fama di Fogazzaro, che fu nominato senatore del Regno d’Italia nello stesso anno.
Tra modernismo e fede cattolica
Fogazzaro cercò di conciliare la fede cattolica con le nuove correnti di pensiero, come l’evoluzionismo di Charles Darwin e il modernismo teologico.
Questo lo portò a scrivere Il Santo nel 1905, un romanzo che suscitò forti reazioni nella Chiesa cattolica, tanto da essere messo all’Indice nel 1906.
L’opera esprimeva la necessità di una riforma spirituale all’interno della Chiesa, una posizione che lo mise in contrasto con l’autoritarismo ecclesiastico dell’epoca.
Gli ultimi anni e Leila
Nonostante la condanna de Il Santo, Fogazzaro continuò a scrivere e pubblicò Leila nel 1910, un’opera che riprendeva il tema della ricerca spirituale.
Tuttavia, gli ultimi anni furono segnati da delusioni e dal peggioramento della sua salute.
Nel 1911, fu ricoverato all’ospedale di Vicenza per essere operato, ma le sue condizioni peggiorarono rapidamente.
La morte e i funerali
Antonio Fogazzaro morì il 7 marzo 1911 a Vicenza.
La sua scomparsa fu accolta con grande cordoglio nel mondo letterario e politico italiano.
Fu sepolto nel Cimitero Maggiore di Vicenza, dove riposa ancora oggi.