5 marzo 1982. La tragica fine di John Belushi, eterno Blues Brother.

John Belushi nasce il 24 gennaio 1949 a Chicago, in Illinois. Figlio di immigrati albanesi, cresce in una famiglia legata alle tradizioni ortodosse. Fin dall’infanzia mostrò un talento naturale per la comicità, intrattenendo amici e familiari con battute e imitazioni.
Durante il liceo alla Wheaton Central High School, si dedicò al teatro, al football e alla musica, sviluppando una passione per la recitazione che lo portò a entrare nello Shawnee Summer Theater.
Nel 1968 fondò il trio comico “West Compass Players” con Tino Insana e Steve Beshekas.
Il loro successo locale gli aprì le porte della compagnia teatrale “The Second City” di Chicago, una fucina di talenti da cui sarebbero emersi molti comici di successo.
Qui perfezionò il suo stile e affinò le sue capacità di improvvisazione, diventando una delle figure di spicco della scena comica della città.
Il successo con il Saturday Night Live
Nel 1975 John Belushi entrò a far parte del cast originale del Saturday Night Live (SNL), il programma che avrebbe rivoluzionato la televisione americana.
Con il suo stile energico e dissacrante, divenne rapidamente una delle star dello show.
Tra i suoi personaggi più iconici ci furono il Samurai Futaba, il politico Henry Kissinger e l’imitazione del cantante Joe Cocker, che divenne leggendaria quando la eseguì accanto allo stesso Cocker in diretta TV.
Al SNL conobbe Dan Aykroyd, con cui instaurò un sodalizio artistico che avrebbe dato vita a uno dei progetti più memorabili della sua carriera.
L’ascesa cinematografica con Animal House e The Blues Brothers
Il debutto cinematografico di Belushi avvenne nel 1978 con Animal House, diretto da John Landis.
Il film, una commedia goliardica ambientata in un college americano, divenne un cult e consacrò il personaggio di John “Bluto” Blutarsky, leader dei Delta House.
Il successo fu travolgente e Belushi divenne una star di Hollywood.
Nel 1980 arrivò The Blues Brothers, un progetto nato da un’idea di Belushi e Aykroyd.
Il film racconta la storia dei fratelli Jake ed Elwood Blues, due musicisti impegnati in una missione per salvare l’orfanotrofio in cui sono cresciuti.
Diretto ancora da John Landis, il film mescolava comicità e musica blues, ospitando leggende come James Brown, Ray Charles e Aretha Franklin.
Il successo fu immediato e trasformò i Blues Brothers in un fenomeno culturale mondiale, con tournée musicali e album di grande successo.
Gli ultimi film e il declino
Dopo The Blues Brothers, Belushi girò Chiamami aquila (1981), dove mostrò un lato più romantico e maturo. L’anno successivo recitò in I vicini di casa (1981), una commedia nera al fianco di Dan Aykroyd. Tuttavia, il film non ebbe il successo sperato e segnò l’inizio di un periodo difficile per l’attore.
Nel frattempo, la sua dipendenza da droga e alcol divenne sempre più grave. Nonostante gli sforzi degli amici e della moglie Judy Jacklin per aiutarlo, John faticava a liberarsi dalle dipendenze.
La morte e i funerali
Il 5 marzo 1982, a soli 33 anni, John Belushi fu trovato morto nel bungalow numero 3 del Chateau Marmont a West Hollywood.
La causa del decesso fu un’overdose di speedball, una combinazione letale di cocaina ed eroina.
La cantante Cathy Evelyn Smith confessò di avergli iniettato la dose fatale ed è stata successivamente condannata per omicidio colposo.
I funerali si svolsero con rito ortodosso e vi parteciparono molti amici e colleghi, tra cui Dan Aykroyd,
Bill Murray, Chevy Chase e Carrie Fisher. John fu sepolto nel cimitero di Abel’s Hill a Martha’s Vineyard, Massachusetts.
Poco prima di morire, scherzando, aveva chiesto a Dan Aykroyd di suonare The 2000 Pound Bee al suo funerale. L’amico mantenne la promessa.
John Belushi nasce il 24 gennaio 1949 a Chicago, in Illinois. Figlio di immigrati albanesi, cresce in una famiglia legata alle tradizioni ortodosse. Fin dall’infanzia mostrò un talento naturale per la comicità, intrattenendo amici e familiari con battute e imitazioni.
Durante il liceo alla Wheaton Central High School, si dedicò al teatro, al football e alla musica, sviluppando una passione per la recitazione che lo portò a entrare nello Shawnee Summer Theater.
Nel 1968 fondò il trio comico “West Compass Players” con Tino Insana e Steve Beshekas.
Il loro successo locale gli aprì le porte della compagnia teatrale “The Second City” di Chicago, una fucina di talenti da cui sarebbero emersi molti comici di successo.
Qui perfezionò il suo stile e affinò le sue capacità di improvvisazione, diventando una delle figure di spicco della scena comica della città.
Il successo con il Saturday Night Live
Nel 1975 John Belushi entrò a far parte del cast originale del Saturday Night Live (SNL), il programma che avrebbe rivoluzionato la televisione americana.
Con il suo stile energico e dissacrante, divenne rapidamente una delle star dello show.
Tra i suoi personaggi più iconici ci furono il Samurai Futaba, il politico Henry Kissinger e l’imitazione del cantante Joe Cocker, che divenne leggendaria quando la eseguì accanto allo stesso Cocker in diretta TV.
Al SNL conobbe Dan Aykroyd, con cui instaurò un sodalizio artistico che avrebbe dato vita a uno dei progetti più memorabili della sua carriera.
L’ascesa cinematografica con Animal House e The Blues Brothers
Il debutto cinematografico di Belushi avvenne nel 1978 con Animal House, diretto da John Landis.
Il film, una commedia goliardica ambientata in un college americano, divenne un cult e consacrò il personaggio di John “Bluto” Blutarsky, leader dei Delta House.
Il successo fu travolgente e Belushi divenne una star di Hollywood.
Nel 1980 arrivò The Blues Brothers, un progetto nato da un’idea di Belushi e Aykroyd.
Il film racconta la storia dei fratelli Jake ed Elwood Blues, due musicisti impegnati in una missione per salvare l’orfanotrofio in cui sono cresciuti.
Diretto ancora da John Landis, il film mescolava comicità e musica blues, ospitando leggende come James Brown, Ray Charles e Aretha Franklin.
Il successo fu immediato e trasformò i Blues Brothers in un fenomeno culturale mondiale, con tournée musicali e album di grande successo.
Gli ultimi film e il declino
Dopo The Blues Brothers, Belushi girò Chiamami aquila (1981), dove mostrò un lato più romantico e maturo. L’anno successivo recitò in I vicini di casa (1981), una commedia nera al fianco di Dan Aykroyd. Tuttavia, il film non ebbe il successo sperato e segnò l’inizio di un periodo difficile per l’attore.
Nel frattempo, la sua dipendenza da droga e alcol divenne sempre più grave. Nonostante gli sforzi degli amici e della moglie Judy Jacklin per aiutarlo, John faticava a liberarsi dalle dipendenze.
La morte e i funerali
Il 5 marzo 1982, a soli 33 anni, John Belushi fu trovato morto nel bungalow numero 3 del Chateau Marmont a West Hollywood.
La causa del decesso fu un’overdose di speedball, una combinazione letale di cocaina ed eroina.
La cantante Cathy Evelyn Smith confessò di avergli iniettato la dose fatale ed è stata successivamente condannata per omicidio colposo.
I funerali si svolsero con rito ortodosso e vi parteciparono molti amici e colleghi, tra cui Dan Aykroyd,
Bill Murray, Chevy Chase e Carrie Fisher. John fu sepolto nel cimitero di Abel’s Hill a Martha’s Vineyard, Massachusetts.
Poco prima di morire, scherzando, aveva chiesto a Dan Aykroyd di suonare The 2000 Pound Bee al suo funerale. L’amico mantenne la promessa.