5 marzo 1950. Muore Edgar Lee Master, autore de “L’Antologia di Spoon River”.

Edgar Lee Masters nasce il 23 agosto 1868 a Garnett, Kansas.
I suoi genitori, Wallace Masters ed Emma Dexter, si trasferiscono presto a Petersburg, Illinois.
La sua infanzia trascorre tra le campagne e la piccola cittadina di Lewistown, un ambiente che diventerà la principale fonte di ispirazione per le sue opere.
Sin da giovane, Masters dimostra un vivo interesse per la letteratura.
Frequenta la scuola superiore e inizia a scrivere articoli per il Chicago Daily News, affinando il suo stile e la sua capacità di osservazione.
La sua passione per la scrittura si sviluppa parallelamente agli studi giuridici, portandolo a esplorare tematiche sociali e umane che caratterizzeranno la sua produzione letteraria.
La carriera di avvocato e scrittore
Nel 1890 ottiene l’abilitazione alla professione legale e inizia a lavorare nello studio del padre.
La carriera di avvocato gli permette di osservare da vicino le dinamiche sociali e i conflitti della provincia americana.
Nel 1911 apre un proprio studio legale e continua a scrivere poesie e racconti.
Nel 1898 sposa Helen M. Jenkins, figlia di un avvocato.
Dalla loro unione nascono tre figli: due seguono le orme paterne nel diritto, mentre la figlia Marcia si dedica alla poesia.
Negli anni successivi, Masters pubblica alcune raccolte di poesie, ma senza ottenere particolare successo.
Il suo stile è ancora influenzato dai poeti classici, ma l’incontro con nuove letture cambierà il suo approccio alla scrittura.
L’Antologia di Spoon River: il capolavoro di Masters
Nel 1914, su suggerimento dell’amico William Marion Reedy, Masters scopre due opere che cambiano la sua prospettiva: Elegia scritta in un cimitero campestre di Thomas Gray e gli Epigrammi dell’Antologia Palatina.
Ispirato da questi testi, inizia a scrivere poesie sotto forma di epitaffi, dando voce ai defunti di un immaginario cimitero di provincia.
Le poesie escono inizialmente sul Reedy’s Mirror, con lo pseudonimo Webster Ford, tra maggio 1914 e gennaio 1915.
L’impatto è immediato: le liriche raccontano la vita di Spoon River, una cittadina ispirata a Lewistown, mettendo in luce debolezze, ipocrisie e segreti degli abitanti.
Nel 1916 l’Antologia di Spoon River viene pubblicata in volume e diventa un successo.
Il libro è una raccolta di epitaffi di 212 personaggi, ciascuno con una storia unica, ma collegata alle altre in un intreccio narrativo profondo.
Masters usa il linguaggio diretto e privo di retorica per smascherare la società americana dell’epoca, affrontando temi come corruzione, fallimenti personali e sogni infranti.
L’opera provoca scandalo nella comunità di Lewistown, che si sente messa in ridicolo.
Masters viene criticato dai suoi concittadini e si trova isolato. Tuttavia, il suo lavoro ottiene il riconoscimento della critica e diventa una delle opere più influenti della letteratura americana.
Altri lavori e il declino
Dopo il successo dell’Antologia di Spoon River, Masters continua a scrivere, ma non riesce mai più a replicare quel trionfo.
Nel 1924 pubblica The New Spoon River, una nuova raccolta che non ottiene grande accoglienza.
Negli anni ’20, abbandona definitivamente la carriera di avvocato per dedicarsi alla scrittura. Pubblica saggi, biografie e altre opere poetiche, ma il pubblico non risponde con lo stesso entusiasmo.
La sua vena creativa sembra esaurirsi e le sue condizioni economiche peggiorano.
Negli anni ’30 e ’40, riceve alcuni riconoscimenti, tra cui la Mark Twain Silver Medal nel 1936 e la Medaglia Robert Frost nel 1942.
Tuttavia, la sua situazione finanziaria rimane precaria e si trova costretto a chiedere aiuto agli amici per sopravvivere.
La morte e il riconoscimento postumo
Edgar Lee Masters muore di polmonite il 5 marzo 1950 a Melrose Park, Illinois. Viene sepolto nel cimitero di Oakland a Petersburg, lo stesso luogo che aveva ispirato l’Antologia di Spoon River.
Sulla sua tomba è inciso un epitaffio tratto dalla sua opera Toward the Gulf:
«Buoni amici, andiamo ai campi…
Dopo una piccola passeggiata e vicino al vostro perdono,
Penso dormirò, non c’è cosa più dolce.
Nessun destino è più dolce di quello di dormire.
Sono un sogno di un riposo benedetto,
Camminiamo, e ascoltiamo l’allodola»
Negli anni ’60, la critica riscopre il suo valore.
Oggi, Masters è considerato uno dei più grandi poeti americani e l’Antologia di Spoon River è studiata e apprezzata in tutto il mondo.
Edgar Lee Masters nasce il 23 agosto 1868 a Garnett, Kansas.
I suoi genitori, Wallace Masters ed Emma Dexter, si trasferiscono presto a Petersburg, Illinois.
La sua infanzia trascorre tra le campagne e la piccola cittadina di Lewistown, un ambiente che diventerà la principale fonte di ispirazione per le sue opere.
Sin da giovane, Masters dimostra un vivo interesse per la letteratura.
Frequenta la scuola superiore e inizia a scrivere articoli per il Chicago Daily News, affinando il suo stile e la sua capacità di osservazione.
La sua passione per la scrittura si sviluppa parallelamente agli studi giuridici, portandolo a esplorare tematiche sociali e umane che caratterizzeranno la sua produzione letteraria.
La carriera di avvocato e scrittore
Nel 1890 ottiene l’abilitazione alla professione legale e inizia a lavorare nello studio del padre.
La carriera di avvocato gli permette di osservare da vicino le dinamiche sociali e i conflitti della provincia americana.
Nel 1911 apre un proprio studio legale e continua a scrivere poesie e racconti.
Nel 1898 sposa Helen M. Jenkins, figlia di un avvocato.
Dalla loro unione nascono tre figli: due seguono le orme paterne nel diritto, mentre la figlia Marcia si dedica alla poesia.
Negli anni successivi, Masters pubblica alcune raccolte di poesie, ma senza ottenere particolare successo.
Il suo stile è ancora influenzato dai poeti classici, ma l’incontro con nuove letture cambierà il suo approccio alla scrittura.
L’Antologia di Spoon River: il capolavoro di Masters
Nel 1914, su suggerimento dell’amico William Marion Reedy, Masters scopre due opere che cambiano la sua prospettiva: Elegia scritta in un cimitero campestre di Thomas Gray e gli Epigrammi dell’Antologia Palatina.
Ispirato da questi testi, inizia a scrivere poesie sotto forma di epitaffi, dando voce ai defunti di un immaginario cimitero di provincia.
Le poesie escono inizialmente sul Reedy’s Mirror, con lo pseudonimo Webster Ford, tra maggio 1914 e gennaio 1915.
L’impatto è immediato: le liriche raccontano la vita di Spoon River, una cittadina ispirata a Lewistown, mettendo in luce debolezze, ipocrisie e segreti degli abitanti.
Nel 1916 l’Antologia di Spoon River viene pubblicata in volume e diventa un successo.
Il libro è una raccolta di epitaffi di 212 personaggi, ciascuno con una storia unica, ma collegata alle altre in un intreccio narrativo profondo.
Masters usa il linguaggio diretto e privo di retorica per smascherare la società americana dell’epoca, affrontando temi come corruzione, fallimenti personali e sogni infranti.
L’opera provoca scandalo nella comunità di Lewistown, che si sente messa in ridicolo.
Masters viene criticato dai suoi concittadini e si trova isolato. Tuttavia, il suo lavoro ottiene il riconoscimento della critica e diventa una delle opere più influenti della letteratura americana.
Altri lavori e il declino
Dopo il successo dell’Antologia di Spoon River, Masters continua a scrivere, ma non riesce mai più a replicare quel trionfo.
Nel 1924 pubblica The New Spoon River, una nuova raccolta che non ottiene grande accoglienza.
Negli anni ’20, abbandona definitivamente la carriera di avvocato per dedicarsi alla scrittura. Pubblica saggi, biografie e altre opere poetiche, ma il pubblico non risponde con lo stesso entusiasmo.
La sua vena creativa sembra esaurirsi e le sue condizioni economiche peggiorano.
Negli anni ’30 e ’40, riceve alcuni riconoscimenti, tra cui la Mark Twain Silver Medal nel 1936 e la Medaglia Robert Frost nel 1942.
Tuttavia, la sua situazione finanziaria rimane precaria e si trova costretto a chiedere aiuto agli amici per sopravvivere.
La morte e il riconoscimento postumo
Edgar Lee Masters muore di polmonite il 5 marzo 1950 a Melrose Park, Illinois. Viene sepolto nel cimitero di Oakland a Petersburg, lo stesso luogo che aveva ispirato l’Antologia di Spoon River.
Sulla sua tomba è inciso un epitaffio tratto dalla sua opera Toward the Gulf:
«Buoni amici, andiamo ai campi…
Dopo una piccola passeggiata e vicino al vostro perdono,
Penso dormirò, non c’è cosa più dolce.
Nessun destino è più dolce di quello di dormire.
Sono un sogno di un riposo benedetto,
Camminiamo, e ascoltiamo l’allodola»
Negli anni ’60, la critica riscopre il suo valore.
Oggi, Masters è considerato uno dei più grandi poeti americani e l’Antologia di Spoon River è studiata e apprezzata in tutto il mondo.