30 gennaio 1951. Muore Ferdinand Porsche.
30 gennaio 1951. Muore Ferdinand Porsche.
Ferdinand Porsche nacque il 3 settembre 1875 a Maffersdorf, nell’impero austro-ungarico (oggi Vratislavice nad Nisou, Repubblica Ceca).
Cresciuto in una famiglia cattolica, mostrò fin da giovane un’innata passione per la meccanica.
Dopo gli studi alla Staatsgewerbeschule di Liberec, Porsche si trasferì a Vienna, dove iniziò a lavorare per la Béla Egger Electrical Company e successivamente per la Jakob Lohner & Co., un’azienda produttrice di carrozze di lusso.
Nel 1900, durante l’Esposizione Universale di Parigi, Porsche presentò la Lohner-Porsche, il primo veicolo ibrido della storia, dotato di motori elettrici sulle ruote.
Questo straordinario risultato sancì il suo ingresso nel mondo dell’innovazione tecnologica.
Successi e innovazioni
Nel 1906 Porsche divenne Direttore Tecnico della Austro-Daimler, dove progettò veicoli rivoluzionari, come l’auto da turismo che vinse una gara di durata raggiungendo la velocità record di 140 km/h.
Durante la Prima Guerra Mondiale, sviluppò motori per aeroplani e trattori industriali.
Nel 1923, si trasferì alla Daimler-Motoren-Gesellschaft di Stoccarda, dove progettò vetture vincenti come la Mercedes sovralimentata, che trionfò alla Targa Florio.
La Technische Hochschule di Stoccarda gli conferì una laurea honoris causa per i suoi contributi all’ingegneria.
Nel 1931 Porsche fondò il suo studio di progettazione a Stoccarda, gettando le basi per il futuro della Porsche AG.
Tra le sue creazioni più note vi fu la Auto Union P-Wagen, una monoposto da competizione che raggiunse velocità record.
Il Maggiolino e il legame con il Terzo Reich
Nel 1933, con l’avvento di Adolf Hitler, Porsche ricevette l’incarico di progettare una “macchina del popolo” (Volkswagen) accessibile alle famiglie operaie.
Nel 1938 nacque il leggendario Maggiolino, uno dei veicoli più iconici della storia, prodotto nello stabilimento di Wolfsburg, oggi sede della Volkswagen AG.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Porsche contribuì allo sforzo bellico tedesco progettando mezzi militari, tra cui il carro Panzer VI Tiger (P) e il veicolo anfibio Volkswagen Schwimmwagen.
Per sfuggire ai bombardamenti, trasferì gli uffici Porsche a Gmünd, in Austria.
La fondazione della Porsche AG
Nel 1945 Ferdinand Porsche fu arrestato dai francesi con l’accusa di collaborazionismo e trascorse 20 mesi in prigione.
La sua liberazione fu resa possibile grazie all’intervento di Piero Dusio, in cambio del progetto per una vettura Cisitalia.
Nel 1948, Porsche fondò una nuova fabbrica a Gmünd, dove nacque la Porsche 356, il primo modello a portare il suo nome e a segnare l’inizio della leggenda Porsche.
Gli ultimi anni e l’eredità
Ferdinand Porsche morì il 30 gennaio 1951 a Stoccarda, lasciando in eredità un marchio sinonimo di innovazione e prestigio nell’automobilismo.
Nel 1987 fu inserito nella Automotive Hall of Fame, riconoscimento ai suoi eccezionali meriti.
Ferdinand Porsche è stato un visionario capace di trasformare l’industria automobilistica.
Le sue innovazioni, dal Maggiolino alla Porsche 356, continuano a ispirare generazioni di ingegneri e appassionati.
Un uomo che ha unito ingegno, passione e determinazione per lasciare un segno indelebile nella storia dell’automobile.
Ferdinand Porsche nacque il 3 settembre 1875 a Maffersdorf, nell’impero austro-ungarico (oggi Vratislavice nad Nisou, Repubblica Ceca).
Cresciuto in una famiglia cattolica, mostrò fin da giovane un’innata passione per la meccanica.
Dopo gli studi alla Staatsgewerbeschule di Liberec, Porsche si trasferì a Vienna, dove iniziò a lavorare per la Béla Egger Electrical Company e successivamente per la Jakob Lohner & Co., un’azienda produttrice di carrozze di lusso.
Nel 1900, durante l’Esposizione Universale di Parigi, Porsche presentò la Lohner-Porsche, il primo veicolo ibrido della storia, dotato di motori elettrici sulle ruote.
Questo straordinario risultato sancì il suo ingresso nel mondo dell’innovazione tecnologica.
Successi e innovazioni
Nel 1906 Porsche divenne Direttore Tecnico della Austro-Daimler, dove progettò veicoli rivoluzionari, come l’auto da turismo che vinse una gara di durata raggiungendo la velocità record di 140 km/h.
Durante la Prima Guerra Mondiale, sviluppò motori per aeroplani e trattori industriali.
Nel 1923, si trasferì alla Daimler-Motoren-Gesellschaft di Stoccarda, dove progettò vetture vincenti come la Mercedes sovralimentata, che trionfò alla Targa Florio.
La Technische Hochschule di Stoccarda gli conferì una laurea honoris causa per i suoi contributi all’ingegneria.
Nel 1931 Porsche fondò il suo studio di progettazione a Stoccarda, gettando le basi per il futuro della Porsche AG.
Tra le sue creazioni più note vi fu la Auto Union P-Wagen, una monoposto da competizione che raggiunse velocità record.
Il Maggiolino e il legame con il Terzo Reich
Nel 1933, con l’avvento di Adolf Hitler, Porsche ricevette l’incarico di progettare una “macchina del popolo” (Volkswagen) accessibile alle famiglie operaie.
Nel 1938 nacque il leggendario Maggiolino, uno dei veicoli più iconici della storia, prodotto nello stabilimento di Wolfsburg, oggi sede della Volkswagen AG.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Porsche contribuì allo sforzo bellico tedesco progettando mezzi militari, tra cui il carro Panzer VI Tiger (P) e il veicolo anfibio Volkswagen Schwimmwagen.
Per sfuggire ai bombardamenti, trasferì gli uffici Porsche a Gmünd, in Austria.
La fondazione della Porsche AG
Nel 1945 Ferdinand Porsche fu arrestato dai francesi con l’accusa di collaborazionismo e trascorse 20 mesi in prigione.
La sua liberazione fu resa possibile grazie all’intervento di Piero Dusio, in cambio del progetto per una vettura Cisitalia.
Nel 1948, Porsche fondò una nuova fabbrica a Gmünd, dove nacque la Porsche 356, il primo modello a portare il suo nome e a segnare l’inizio della leggenda Porsche.
Gli ultimi anni e l’eredità
Ferdinand Porsche morì il 30 gennaio 1951 a Stoccarda, lasciando in eredità un marchio sinonimo di innovazione e prestigio nell’automobilismo.
Nel 1987 fu inserito nella Automotive Hall of Fame, riconoscimento ai suoi eccezionali meriti.
Ferdinand Porsche è stato un visionario capace di trasformare l’industria automobilistica.
Le sue innovazioni, dal Maggiolino alla Porsche 356, continuano a ispirare generazioni di ingegneri e appassionati.
Un uomo che ha unito ingegno, passione e determinazione per lasciare un segno indelebile nella storia dell’automobile.