27 gennaio 1980. Muore Peppino De Filippo.

Peppino De Filippo, all’anagrafe Giuseppe De Filippo nacque il 24 agosto 1903 a Napoli ed è stato uno dei più grandi attori comici italiani e anche autore di notevoli testi per il teatro.
Noto anche per la sua collaborazione con Totò, Peppino De Filippo ha rappresentato un pilastro del teatro e del cinema italiano, lasciando un’impronta culturale unica.
La sua carriera ha spaziato dal teatro in lingua napoletana al cinema, fino alla televisione, con un’influenza che perdura ancora oggi.
Un’infanzia difficile e un talento precoce
Peppino era figlio naturale del commediografo Eduardo Scarpetta e di Luisa De Filippo. Cresciuto in una famiglia complessa, trascorse i primi anni della sua infanzia a balia a Caivano, per poi tornare a Napoli dove si avvicinò presto al mondo del teatro.
A soli sei anni, Peppino debuttò sul palco interpretando Peppiniello nella celebre commedia “Miseria e nobiltà” di Scarpetta.
Nonostante un’infanzia segnata da difficoltà, mostrò un talento naturale che lo portò a seguire le orme artistiche della famiglia.
Il teatro umoristico e la separazione dai fratelli
Nel 1931, Peppino fondò insieme ai fratelli Eduardo e Titina la Compagnia Teatro Umoristico: i De Filippo. I tre fratelli portarono in scena commedie di grande successo, scritte dal fratello Eduardo, ottenendo consensi e successo in tutta Italia. Tuttavia, nel 1944, Peppino lasciò la compagnia a causa di divergenze personali e artistiche in particolare con il fratello Eduardo.
Questa separazione gli permise di sviluppare un proprio stile, caratterizzato da una comicità più leggera e accessibile al grande pubblico.
Il successo accanto a Totò
Peppino è forse più noto al grande pubblico per la sua collaborazione con Totò, con il quale ha formato una delle coppie comiche più amate del cinema italiano.
Tra i film più celebri ricordiamo Totò, Peppino e la… malafemmina, La banda degli onesti e Totò, Peppino e i fuorilegge.
La loro intesa sullo schermo, fatta di tempi comici perfetti e battute memorabili, ha regalato a molte generazioni di spettatori alcuni dei momenti più divertenti del cinema italiano.
Il personaggio di Pappagone e la televisione
Con l’arrivo della televisione, Peppino seppe reinventarsi creando il personaggio di Pappagone, un servitore umile e arguto che conquistò il cuore degli spettatori.
Presentato nella trasmissione Scala Reale, Pappagone divenne un’icona, introducendo nel linguaggio comune espressioni come “piriché” ed “ecquequà”.
Negli anni ’70, nonostante il declino della sua salute, continuò a lavorare per la televisione, regalando al pubblico interpretazioni indimenticabili.
Gli ultimi anni e l’eredità artistica
Peppino De Filippo si spense a 76 anni, il 27 gennaio 1980 a Roma, a causa di una cirrosi epatica. Secondo le sue volontà il funerale si svolse in forma privata nella cappella del cimitero del Verano e fu sepolto nella tomba di famiglia. Il suo indiscusso talento di attore e il poetico umorismo dei suoi testi per il teatro restano a testimonianza della sua grandezza artistica.
Peppino De Filippo, all’anagrafe Giuseppe De Filippo nacque il 24 agosto 1903 a Napoli ed è stato uno dei più grandi attori comici italiani e anche autore di notevoli testi per il teatro.
Noto anche per la sua collaborazione con Totò, Peppino De Filippo ha rappresentato un pilastro del teatro e del cinema italiano, lasciando un’impronta culturale unica.
La sua carriera ha spaziato dal teatro in lingua napoletana al cinema, fino alla televisione, con un’influenza che perdura ancora oggi.
Un’infanzia difficile e un talento precoce
Peppino era figlio naturale del commediografo Eduardo Scarpetta e di Luisa De Filippo. Cresciuto in una famiglia complessa, trascorse i primi anni della sua infanzia a balia a Caivano, per poi tornare a Napoli dove si avvicinò presto al mondo del teatro.
A soli sei anni, Peppino debuttò sul palco interpretando Peppiniello nella celebre commedia “Miseria e nobiltà” di Scarpetta.
Nonostante un’infanzia segnata da difficoltà, mostrò un talento naturale che lo portò a seguire le orme artistiche della famiglia.
Il teatro umoristico e la separazione dai fratelli
Nel 1931, Peppino fondò insieme ai fratelli Eduardo e Titina la Compagnia Teatro Umoristico: i De Filippo. I tre fratelli portarono in scena commedie di grande successo, scritte dal fratello Eduardo, ottenendo consensi e successo in tutta Italia. Tuttavia, nel 1944, Peppino lasciò la compagnia a causa di divergenze personali e artistiche in particolare con il fratello Eduardo.
Questa separazione gli permise di sviluppare un proprio stile, caratterizzato da una comicità più leggera e accessibile al grande pubblico.
Il successo accanto a Totò
Peppino è forse più noto al grande pubblico per la sua collaborazione con Totò, con il quale ha formato una delle coppie comiche più amate del cinema italiano.
Tra i film più celebri ricordiamo Totò, Peppino e la… malafemmina, La banda degli onesti e Totò, Peppino e i fuorilegge.
La loro intesa sullo schermo, fatta di tempi comici perfetti e battute memorabili, ha regalato a molte generazioni di spettatori alcuni dei momenti più divertenti del cinema italiano.
Il personaggio di Pappagone e la televisione
Con l’arrivo della televisione, Peppino seppe reinventarsi creando il personaggio di Pappagone, un servitore umile e arguto che conquistò il cuore degli spettatori.
Presentato nella trasmissione Scala Reale, Pappagone divenne un’icona, introducendo nel linguaggio comune espressioni come “piriché” ed “ecquequà”.
Negli anni ’70, nonostante il declino della sua salute, continuò a lavorare per la televisione, regalando al pubblico interpretazioni indimenticabili.
Gli ultimi anni e l’eredità artistica
Peppino De Filippo si spense a 76 anni, il 27 gennaio 1980 a Roma, a causa di una cirrosi epatica. Secondo le sue volontà il funerale si svolse in forma privata nella cappella del cimitero del Verano e fu sepolto nella tomba di famiglia. Il suo indiscusso talento di attore e il poetico umorismo dei suoi testi per il teatro restano a testimonianza della sua grandezza artistica.