24 febbraio 1990. Muore Sandro Pertini.
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Sandro Pertini nacque il 25 settembre 1896 a Stella, in provincia di Savona, in una famiglia benestante.
Dopo aver frequentato il Liceo Ginnasio “Gabriello Chiabrera” di Savona, si laureò in giurisprudenza e scienze politiche, sviluppando fin da giovane un forte impegno sociale e politico.
La Prima guerra mondiale e l’opposizione al fascismo
Partecipò alla Prima guerra mondiale sul fronte dell’Isonzo, distinguendosi per atti di eroismo.
Tuttavia, la sua adesione alle idee socialiste lo portò a scontrarsi con le istituzioni.
Dopo la guerra, aderì al Partito Socialista Unitario e divenne un oppositore determinato del fascismo.
Arrestato più volte, fu costretto all’esilio in Francia nel 1926, dove continuò la lotta antifascista.
La Resistenza e la lotta per la libertà
Nel 1929 tornò in Italia clandestinamente, ma fu arrestato e condannato a dieci anni di reclusione. Dopo la caduta di Mussolini nel 1943, entrò a far parte della Resistenza come membro della giunta militare del Comitato di Liberazione Nazionale.
Arrestato dalle SS e condannato a morte, riuscì a fuggire dal carcere di Regina Coeli grazie a un’operazione delle Brigate Matteotti.
Partecipò attivamente alla liberazione di Milano e contribuì all’insurrezione che pose fine al nazifascismo in Italia.
L’impegno politico nell’Italia repubblicana
Dopo la guerra, Pertini fu eletto all’Assemblea costituente e divenne una delle figure più influenti del Partito Socialista Italiano.
Dal 1968 al 1976 fu presidente della Camera dei deputati, distinguendosi per il suo forte senso di giustizia sociale e per la difesa della democrazia.
Presidente della Repubblica
L’8 luglio 1978 fu eletto settimo presidente della Repubblica Italiana con il più alto consenso della storia repubblicana.
Durante il suo mandato, si contraddistinse per la sua vicinanza ai cittadini, diventando un simbolo di onestà e integrità.
Visitò luoghi colpiti da tragedie come il terremoto dell’Irpinia del 1980 e sostenne la lotta contro il terrorismo durante gli anni di piombo.
La morte e i funerali
Sandro Pertini si spense il 24 febbraio 1990 a Roma.
I suoi funerali furono seguiti da un’enorme partecipazione popolare, a testimonianza dell’affetto e della stima che il popolo italiano nutriva per lui.
Riposa nel cimitero di Stella, il suo paese natale, accanto alla moglie Carla Voltolina.
Sandro Pertini rimane una delle figure più amate della storia italiana, esempio di coerenza, coraggio e dedizione alla democrazia.
Sandro Pertini nacque il 25 settembre 1896 a Stella, in provincia di Savona, in una famiglia benestante.
Dopo aver frequentato il Liceo Ginnasio “Gabriello Chiabrera” di Savona, si laureò in giurisprudenza e scienze politiche, sviluppando fin da giovane un forte impegno sociale e politico.
La Prima guerra mondiale e l’opposizione al fascismo
Partecipò alla Prima guerra mondiale sul fronte dell’Isonzo, distinguendosi per atti di eroismo.
Tuttavia, la sua adesione alle idee socialiste lo portò a scontrarsi con le istituzioni.
Dopo la guerra, aderì al Partito Socialista Unitario e divenne un oppositore determinato del fascismo.
Arrestato più volte, fu costretto all’esilio in Francia nel 1926, dove continuò la lotta antifascista.
La Resistenza e la lotta per la libertà
Nel 1929 tornò in Italia clandestinamente, ma fu arrestato e condannato a dieci anni di reclusione. Dopo la caduta di Mussolini nel 1943, entrò a far parte della Resistenza come membro della giunta militare del Comitato di Liberazione Nazionale.
Arrestato dalle SS e condannato a morte, riuscì a fuggire dal carcere di Regina Coeli grazie a un’operazione delle Brigate Matteotti.
Partecipò attivamente alla liberazione di Milano e contribuì all’insurrezione che pose fine al nazifascismo in Italia.
L’impegno politico nell’Italia repubblicana
Dopo la guerra, Pertini fu eletto all’Assemblea costituente e divenne una delle figure più influenti del Partito Socialista Italiano.
Dal 1968 al 1976 fu presidente della Camera dei deputati, distinguendosi per il suo forte senso di giustizia sociale e per la difesa della democrazia.
Presidente della Repubblica
L’8 luglio 1978 fu eletto settimo presidente della Repubblica Italiana con il più alto consenso della storia repubblicana.
Durante il suo mandato, si contraddistinse per la sua vicinanza ai cittadini, diventando un simbolo di onestà e integrità.
Visitò luoghi colpiti da tragedie come il terremoto dell’Irpinia del 1980 e sostenne la lotta contro il terrorismo durante gli anni di piombo.
La morte e i funerali
Sandro Pertini si spense il 24 febbraio 1990 a Roma.
I suoi funerali furono seguiti da un’enorme partecipazione popolare, a testimonianza dell’affetto e della stima che il popolo italiano nutriva per lui.
Riposa nel cimitero di Stella, il suo paese natale, accanto alla moglie Carla Voltolina.
Sandro Pertini rimane una delle figure più amate della storia italiana, esempio di coerenza, coraggio e dedizione alla democrazia.