23 febbraio 2019. Muore Marella Agnelli.
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Marella Agnelli, all’anagrafe Marella Caracciolo di Castagneto, nacque il 4 maggio 1927 a Firenze in una famiglia aristocratica napoletana.
Suo padre, Filippo Caracciolo di Castagneto, era un diplomatico italiano, mentre sua madre, Margaret Clarke, proveniva dagli Stati Uniti.
Crebbe tra diverse città europee, seguendo gli incarichi del padre, e sviluppò una forte sensibilità artistica.
Tra i suoi fratelli vi erano Carlo Caracciolo, cofondatore del gruppo editoriale L’Espresso-La Repubblica, e Nicola Caracciolo, storico e giornalista.
Gli anni della formazione tra Europa e Stati Uniti
Dopo aver completato gli studi in Svizzera, Marella frequentò l’Académie des Beaux-Arts e l’Académie Julian a Parigi.
In seguito, si trasferì a New York, dove lavorò come assistente del fotografo Erwin Blumenfeld. Tornata in Italia, collaborò con la casa editrice Condé Nast, operando nel settore della fotografia e della moda.
Il matrimonio con Gianni Agnelli
Il 19 novembre 1953, Marella sposò Gianni Agnelli a Strasburgo. La coppia ebbe due figli: Edoardo e Margherita Agnelli.
Dal matrimonio della figlia nacquero otto nipoti, tra cui John, Lapo e Ginevra Elkann.
La famiglia Agnelli divenne un’icona dello stile e dell’eleganza italiana, con Marella che si distinse per il suo fascino e la sua innata raffinatezza.
Carriera nella moda e nel design
Nel 1973, Marella iniziò a lavorare come stilista di tessuti per l’arredamento.
Il suo talento le valse il prestigioso Product Design Award negli Stati Uniti nel 1977.
Il suo stile unico la portò a essere inclusa nella Hall of Fame della rivista Vanity Fair, insieme al marito Gianni e al nipote Lapo Elkann.
Passione per il giardinaggio
Grande appassionata di botanica, Marella progettò e curò i giardini delle sue dimore, tra cui Villa Frescot a Torino, Villar Perosa e la residenza di Marrakech.
Scrisse libri di giardinaggio e collaborò con diverse istituzioni legate alla conservazione del patrimonio botanico, come il MOMA di New York e il Tate International Council di Londra.
Arte e mecenatismo
Marella e Gianni Agnelli furono grandi collezionisti d’arte, possedendo opere di artisti come Canaletto, Manet, Picasso e Modigliani.
Parte della collezione venne donata alla “Fondazione Giovanni e Marella Agnelli”, esposta oggi nello Scrigno del Lingotto, un progetto architettonico di Renzo Piano.
Riconoscimenti e ritratti
Celebri fotografi come Richard Avedon e Clifford Coffin immortalarono la sua bellezza, mentre Andy Warhol la incluse in una delle sue famose serigrafie.
Fu amica di personaggi illustri come Truman Capote e frequentò il mondo dell’arte e della letteratura internazionale.
Morte e funerali
Marella Caracciolo di Castagneto Agnelli morì a Torino il 23 febbraio 2019 a 91 anni, a causa delle complicazioni della malattia di Parkinson.
I funerali si svolsero in forma privata il 25 febbraio nella chiesa di San Pietro in Vincoli a Villar Perosa, presieduti dal vescovo di Pinerolo, monsignor Derio Olivero.
Dopo la cerimonia, la salma venne tumulata nella cappella di famiglia nel cimitero cittadino.
Marella Agnelli, all’anagrafe Marella Caracciolo di Castagneto, nacque il 4 maggio 1927 a Firenze in una famiglia aristocratica napoletana.
Suo padre, Filippo Caracciolo di Castagneto, era un diplomatico italiano, mentre sua madre, Margaret Clarke, proveniva dagli Stati Uniti.
Crebbe tra diverse città europee, seguendo gli incarichi del padre, e sviluppò una forte sensibilità artistica.
Tra i suoi fratelli vi erano Carlo Caracciolo, cofondatore del gruppo editoriale L’Espresso-La Repubblica, e Nicola Caracciolo, storico e giornalista.
Gli anni della formazione tra Europa e Stati Uniti
Dopo aver completato gli studi in Svizzera, Marella frequentò l’Académie des Beaux-Arts e l’Académie Julian a Parigi.
In seguito, si trasferì a New York, dove lavorò come assistente del fotografo Erwin Blumenfeld. Tornata in Italia, collaborò con la casa editrice Condé Nast, operando nel settore della fotografia e della moda.
Il matrimonio con Gianni Agnelli
Il 19 novembre 1953, Marella sposò Gianni Agnelli a Strasburgo. La coppia ebbe due figli: Edoardo e Margherita Agnelli.
Dal matrimonio della figlia nacquero otto nipoti, tra cui John, Lapo e Ginevra Elkann.
La famiglia Agnelli divenne un’icona dello stile e dell’eleganza italiana, con Marella che si distinse per il suo fascino e la sua innata raffinatezza.
Carriera nella moda e nel design
Nel 1973, Marella iniziò a lavorare come stilista di tessuti per l’arredamento.
Il suo talento le valse il prestigioso Product Design Award negli Stati Uniti nel 1977.
Il suo stile unico la portò a essere inclusa nella Hall of Fame della rivista Vanity Fair, insieme al marito Gianni e al nipote Lapo Elkann.
Passione per il giardinaggio
Grande appassionata di botanica, Marella progettò e curò i giardini delle sue dimore, tra cui Villa Frescot a Torino, Villar Perosa e la residenza di Marrakech.
Scrisse libri di giardinaggio e collaborò con diverse istituzioni legate alla conservazione del patrimonio botanico, come il MOMA di New York e il Tate International Council di Londra.
Arte e mecenatismo
Marella e Gianni Agnelli furono grandi collezionisti d’arte, possedendo opere di artisti come Canaletto, Manet, Picasso e Modigliani.
Parte della collezione venne donata alla “Fondazione Giovanni e Marella Agnelli”, esposta oggi nello Scrigno del Lingotto, un progetto architettonico di Renzo Piano.
Riconoscimenti e ritratti
Celebri fotografi come Richard Avedon e Clifford Coffin immortalarono la sua bellezza, mentre Andy Warhol la incluse in una delle sue famose serigrafie.
Fu amica di personaggi illustri come Truman Capote e frequentò il mondo dell’arte e della letteratura internazionale.
Morte e funerali
Marella Caracciolo di Castagneto Agnelli morì a Torino il 23 febbraio 2019 a 91 anni, a causa delle complicazioni della malattia di Parkinson.
I funerali si svolsero in forma privata il 25 febbraio nella chiesa di San Pietro in Vincoli a Villar Perosa, presieduti dal vescovo di Pinerolo, monsignor Derio Olivero.
Dopo la cerimonia, la salma venne tumulata nella cappella di famiglia nel cimitero cittadino.