22 febbraio 1512. Muore Amerigo Vespucci.
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Amerigo Vespucci nacque il 9 marzo 1454 a Firenze in una famiglia ben inserita politicamente, anche se non particolarmente prospera.
Il padre, Nastagio Vespucci, era un notaio fiorentino, mentre la madre, Elisabetta Mini, proveniva da Montevarchi.
Fin da giovane, Amerigo ricevette un’educazione umanistica dal suo zio, Giorgio Antonio Vespucci, un noto frate domenicano.
Studiò letteratura, filosofia e latino, sviluppando una forte passione per la geografia e l’astronomia.
L’istruzione ricevuta gli permise di acquisire conoscenze che sarebbero state fondamentali nei suoi futuri viaggi di esplorazione.
Gli inizi della carriera e il trasferimento a Siviglia
Dopo un breve periodo di lavoro con il padre, Amerigo iniziò a collaborare con Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, un importante membro della famiglia Medici.
Gestì gli affari della famiglia a Firenze e all’estero, acquisendo esperienza nella gestione delle risorse e dei commerci.
Nel 1488 si trasferì a Siviglia per occuparsi degli interessi dei Medici nel commercio marittimo.
Qui entrò in contatto con importanti navigatori e iniziò a interessarsi alle esplorazioni transoceaniche.
Divenne collaboratore dell’armatore Giannotto Berardi, un imprenditore fiorentino coinvolto nelle spedizioni di Cristoforo Colombo.
Dopo la morte di Berardi nel 1495, Vespucci assunse la gestione delle sue attività e iniziò a prendere parte direttamente alle esplorazioni.
I viaggi di esplorazione
Vespucci intraprese quattro viaggi tra il 1497 e il 1504, esplorando le coste dell’America Meridionale.
Durante la spedizione del 1501-1502, finanziata dal Regno del Portogallo e guidata da Gonçalo Coelho, comprese che le terre appena scoperte non erano l’estremità orientale dell’Asia, come si pensava all’epoca, ma un continente completamente nuovo.
In una lettera a Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, descrisse questa scoperta, coniando l’espressione “Nuovo Mondo”.
L’eredità e la denominazione dell’America
Le lettere di Vespucci si diffusero rapidamente in Europa e il cartografo Martin Waldseemüller, nel 1507, utilizzò il nome “America” in suo onore per identificare il nuovo continente.
L’opera “Cosmographiae Introductio” rese ufficiale questa denominazione, riconoscendo il contributo di Vespucci nella scoperta geografica.
Nel 1508, il re Ferdinando II d’Aragona lo nominò “piloto mayor” della Casa de Contratación di Siviglia, affidandogli il compito di formare nuovi esploratori e creare mappe aggiornate del Nuovo Mondo.
La morte e i funerali
Amerigo Vespucci morì il 22 febbraio 1512 a Siviglia.
Lasciò i suoi beni alla moglie Maria Cerezo, con la quale non ebbe figli.
Si ritiene che il suo corpo sia stato sepolto nella chiesa di Ognissanti a Firenze, anche se alcune fonti suggeriscono che la sua tomba si trovi ancora in Spagna.
Amerigo Vespucci nacque il 9 marzo 1454 a Firenze in una famiglia ben inserita politicamente, anche se non particolarmente prospera.
Il padre, Nastagio Vespucci, era un notaio fiorentino, mentre la madre, Elisabetta Mini, proveniva da Montevarchi.
Fin da giovane, Amerigo ricevette un’educazione umanistica dal suo zio, Giorgio Antonio Vespucci, un noto frate domenicano.
Studiò letteratura, filosofia e latino, sviluppando una forte passione per la geografia e l’astronomia.
L’istruzione ricevuta gli permise di acquisire conoscenze che sarebbero state fondamentali nei suoi futuri viaggi di esplorazione.
Gli inizi della carriera e il trasferimento a Siviglia
Dopo un breve periodo di lavoro con il padre, Amerigo iniziò a collaborare con Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, un importante membro della famiglia Medici.
Gestì gli affari della famiglia a Firenze e all’estero, acquisendo esperienza nella gestione delle risorse e dei commerci.
Nel 1488 si trasferì a Siviglia per occuparsi degli interessi dei Medici nel commercio marittimo.
Qui entrò in contatto con importanti navigatori e iniziò a interessarsi alle esplorazioni transoceaniche.
Divenne collaboratore dell’armatore Giannotto Berardi, un imprenditore fiorentino coinvolto nelle spedizioni di Cristoforo Colombo.
Dopo la morte di Berardi nel 1495, Vespucci assunse la gestione delle sue attività e iniziò a prendere parte direttamente alle esplorazioni.
I viaggi di esplorazione
Vespucci intraprese quattro viaggi tra il 1497 e il 1504, esplorando le coste dell’America Meridionale.
Durante la spedizione del 1501-1502, finanziata dal Regno del Portogallo e guidata da Gonçalo Coelho, comprese che le terre appena scoperte non erano l’estremità orientale dell’Asia, come si pensava all’epoca, ma un continente completamente nuovo.
In una lettera a Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, descrisse questa scoperta, coniando l’espressione “Nuovo Mondo”.
L’eredità e la denominazione dell’America
Le lettere di Vespucci si diffusero rapidamente in Europa e il cartografo Martin Waldseemüller, nel 1507, utilizzò il nome “America” in suo onore per identificare il nuovo continente.
L’opera “Cosmographiae Introductio” rese ufficiale questa denominazione, riconoscendo il contributo di Vespucci nella scoperta geografica.
Nel 1508, il re Ferdinando II d’Aragona lo nominò “piloto mayor” della Casa de Contratación di Siviglia, affidandogli il compito di formare nuovi esploratori e creare mappe aggiornate del Nuovo Mondo.
La morte e i funerali
Amerigo Vespucci morì il 22 febbraio 1512 a Siviglia.
Lasciò i suoi beni alla moglie Maria Cerezo, con la quale non ebbe figli.
Si ritiene che il suo corpo sia stato sepolto nella chiesa di Ognissanti a Firenze, anche se alcune fonti suggeriscono che la sua tomba si trovi ancora in Spagna.