21 febbraio 2014. Muore Francesco Di Giacomo.
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Francesco Di Giacomo nacque il 22 agosto 1947 a Siniscola, in Sardegna.
All’età di cinque anni si trasferì con la famiglia a Roma, dove crebbe in un ambiente ricco di stimoli artistici.
Sin da giovane si avvicinò alla musica, dimostrando una straordinaria potenza vocale e una sensibilità interpretativa unica.
Nel 1971, durante il II Festival Pop di Caracalla, Vittorio Nocenzi lo notò e gli propose di diventare il cantante del Banco del Mutuo Soccorso, una delle band più iconiche del progressivo rock italiano.
Insieme a Marcello Todaro e Renato D’Angelo, Di Giacomo entrò ufficialmente nel gruppo, contribuendo a definire il sound della band e a scrivere alcuni dei testi più poetici del rock italiano.
Il successo con il Banco del Mutuo Soccorso
Con il Banco del Mutuo Soccorso, Francesco Di Giacomo raggiunse una fama straordinaria.
La sua voce tenorile, potente e calda, divenne il marchio distintivo della band.
Il Banco divenne un punto di riferimento del rock progressivo italiano, affiancando gruppi come PFM e Le Orme.
Album come Darwin! (1972) e Io sono nato libero (1973) segnarono un’epoca, conquistando un pubblico sempre più vasto.
Oltre a essere il cantante della band, Di Giacomo scrisse numerosi testi, distinguendosi per un linguaggio poetico e profondo.
La sua creatività si espresse anche nel brano …di terra, in cui creò una poesia unendo i titoli delle canzoni dell’album omonimo.
Collaborazioni e progetti solisti
Nel 1989 arrivò il suo unico album solista, Non mettere le dita nel naso, nato grazie alla collaborazione con i membri del Banco e il celebre Sam Moore.
Undici anni dopo, nel 2000, si unì al gruppo sardo Kenze Neke, prestando la sua voce al brano Gridu de vittoria, inserito nell’omonimo album.
Due anni dopo la sua scomparsa, nel 2016, una registrazione inedita venne inclusa in Figgatta De Blanc, album degli Elio e le Storie Tese. Il brano, Bomba Intelligente, scritto insieme a Paolo Sentinelli, ricevette la Targa Tenco come miglior canzone dell’anno.
Francesco Di Giacomo e il cinema
La sua carriera artistica non si limitò alla musica. Grazie alla sua presenza scenica, Federico Fellini lo volle in diversi suoi film. Comparve in Satyricon (1969), Roma (1972), Amarcord (1973) e I clowns (1970), lasciando un piccolo segno anche nel mondo del cinema.
La passione per la cucina
Oltre alla musica, Francesco Di Giacomo nutriva un profondo amore per la cucina. Considerato un esperto di gastronomia regionale, teneva corsi dedicati alla tradizione culinaria italiana.
La morte e i funerali
Il 21 febbraio 2014, Francesco Di Giacomo perse tragicamente la vita in un incidente stradale a Zagarolo, in provincia di Roma. Mentre era alla guida della sua auto, si schiantò frontalmente contro un’altra vettura, probabilmente a causa di un malore improvviso.
Il funerale, con rito laico, si svolse presso il Palazzo Rospigliosi a Zagarolo, dove amici, colleghi e fan si riunirono per rendergli omaggio.
Francesco Di Giacomo nacque il 22 agosto 1947 a Siniscola, in Sardegna.
All’età di cinque anni si trasferì con la famiglia a Roma, dove crebbe in un ambiente ricco di stimoli artistici.
Sin da giovane si avvicinò alla musica, dimostrando una straordinaria potenza vocale e una sensibilità interpretativa unica.
Nel 1971, durante il II Festival Pop di Caracalla, Vittorio Nocenzi lo notò e gli propose di diventare il cantante del Banco del Mutuo Soccorso, una delle band più iconiche del progressivo rock italiano.
Insieme a Marcello Todaro e Renato D’Angelo, Di Giacomo entrò ufficialmente nel gruppo, contribuendo a definire il sound della band e a scrivere alcuni dei testi più poetici del rock italiano.
Il successo con il Banco del Mutuo Soccorso
Con il Banco del Mutuo Soccorso, Francesco Di Giacomo raggiunse una fama straordinaria.
La sua voce tenorile, potente e calda, divenne il marchio distintivo della band.
Il Banco divenne un punto di riferimento del rock progressivo italiano, affiancando gruppi come PFM e Le Orme.
Album come Darwin! (1972) e Io sono nato libero (1973) segnarono un’epoca, conquistando un pubblico sempre più vasto.
Oltre a essere il cantante della band, Di Giacomo scrisse numerosi testi, distinguendosi per un linguaggio poetico e profondo.
La sua creatività si espresse anche nel brano …di terra, in cui creò una poesia unendo i titoli delle canzoni dell’album omonimo.
Collaborazioni e progetti solisti
Nel 1989 arrivò il suo unico album solista, Non mettere le dita nel naso, nato grazie alla collaborazione con i membri del Banco e il celebre Sam Moore.
Undici anni dopo, nel 2000, si unì al gruppo sardo Kenze Neke, prestando la sua voce al brano Gridu de vittoria, inserito nell’omonimo album.
Due anni dopo la sua scomparsa, nel 2016, una registrazione inedita venne inclusa in Figgatta De Blanc, album degli Elio e le Storie Tese. Il brano, Bomba Intelligente, scritto insieme a Paolo Sentinelli, ricevette la Targa Tenco come miglior canzone dell’anno.
Francesco Di Giacomo e il cinema
La sua carriera artistica non si limitò alla musica. Grazie alla sua presenza scenica, Federico Fellini lo volle in diversi suoi film. Comparve in Satyricon (1969), Roma (1972), Amarcord (1973) e I clowns (1970), lasciando un piccolo segno anche nel mondo del cinema.
La passione per la cucina
Oltre alla musica, Francesco Di Giacomo nutriva un profondo amore per la cucina. Considerato un esperto di gastronomia regionale, teneva corsi dedicati alla tradizione culinaria italiana.
La morte e i funerali
Il 21 febbraio 2014, Francesco Di Giacomo perse tragicamente la vita in un incidente stradale a Zagarolo, in provincia di Roma. Mentre era alla guida della sua auto, si schiantò frontalmente contro un’altra vettura, probabilmente a causa di un malore improvviso.
Il funerale, con rito laico, si svolse presso il Palazzo Rospigliosi a Zagarolo, dove amici, colleghi e fan si riunirono per rendergli omaggio.