20 marzo 1986. Sindona ingerisce caffè al cianuro.
20 marzo 1986. Sindona ingerisce caffè al cianuro.
Il banchiere della mafia Michele Sindona entra in coma, dopo aver bevuto caffè al cianuro, nel supercarcere di Voghera dove è rinchiuso per l’omicidio dell’avvocato Giorgio Ambrosoli. Sindona morirà due giorni dopo. La sua morte sarà archiviata come suicidio, ma Sindona si porta nella tomba molti segreti e permane il dubbio che qualcuno abbia voluto, in questo modo, assicurarsi il suo silenzio.
Il banchiere della mafia Michele Sindona entra in coma, dopo aver bevuto caffè al cianuro, nel supercarcere di Voghera dove è rinchiuso per l’omicidio dell’avvocato Giorgio Ambrosoli. Sindona morirà due giorni dopo. La sua morte sarà archiviata come suicidio, ma Sindona si porta nella tomba molti segreti e permane il dubbio che qualcuno abbia voluto, in questo modo, assicurarsi il suo silenzio.