20 gennaio 1900. Muore John Ruskin
20 gennaio 1900. Muore John Ruskin
John Ruskin (Londra, 8 febbraio 1819 – Brantwood, 20 gennaio 1900) è stato uno scrittore, pittore, poeta, critico d’arte e teorico britannico, celebre per le sue influenti idee sull’arte, l’architettura e il restauro. Figura chiave del periodo vittoriano, Ruskin ha segnato profondamente l’estetica del suo tempo e gettato le basi per movimenti artistici come l’Arts and Crafts e l’Art Nouveau.
Gli Inizi e la Formazione
Nato in una famiglia scozzese benestante, Ruskin ricevette un’educazione religiosa rigorosa e trascorse la giovinezza viaggiando in Europa, tra cui in Italia, dove rimase affascinato dall’arte gotica e rinascimentale. A Oxford incontrò figure di spicco come William Turner e Lewis Carroll. Il suo primo viaggio in Italia nel 1840, lungo le tappe del Grand Tour, fu una rivelazione che influenzò profondamente la sua visione artistica e culturale.
Critica d’Arte e Pensiero Estetico
Ruskin raggiunse la fama con Modern Painters (1843-1860), un’opera in più volumi che celebrava il genio di Turner e difendeva la superiorità dell’arte ispirata dalla natura. In Le pietre di Venezia (1851-1853), esplorò l’architettura gotica, denunciando la disumanizzazione del lavoro industriale e promuovendo un modello sociale in cui l’artigianato e la creatività degli operai avevano un ruolo centrale. Ruskin considerava l’arte non solo come espressione estetica, ma anche come riflesso di valori morali e sociali.
Posizione sul Restauro
Ruskin è famoso per la sua visione innovativa del restauro architettonico, definita “restauro romantico”. Egli riteneva immorale sostituire l’originale con una copia, considerando i segni del tempo parte integrante della memoria storica di un monumento. Sosteneva la necessità di conservare e proteggere le strutture, accettando il loro naturale degrado e preferendo interventi di manutenzione minima e visibile.
Questa concezione ha influenzato profondamente la moderna teoria del restauro, ispirando figure come Camillo Boito e Gustavo Giovannoni in Italia e contribuendo alla Carta del Restauro del 1972.
Il Socialismo Utopico e il Contributo Sociale
Le idee di Ruskin si evolsero verso un socialismo utopico di matrice cristiana. Criticò il capitalismo industriale e promosse una società basata su valori etici e cooperazione. In Unto This Last (1862), uno dei suoi testi più influenti, Ruskin attaccò l’individualismo economico, influenzando pensatori come Mahatma Gandhi. Fondò la Guild of St. George, una comunità di lavoratori ispirata all’artigianato gotico, che però non ebbe successo.
Ultimi Anni e Eredità
Ritiratosi a Brantwood, sul Coniston Water, Ruskin continuò a scrivere e insegnare, influenzando giovani menti come Oscar Wilde. Tuttavia, gli ultimi anni furono segnati da depressione e difficoltà mentali. Il suo ultimo scritto, Praeterita, è un’autobiografia che riflette i momenti più luminosi della sua vita e carriera. Morì nel 1900, lasciando un’eredità intellettuale che continua a ispirare il mondo dell’arte, dell’architettura e del restauro.
John Ruskin (Londra, 8 febbraio 1819 – Brantwood, 20 gennaio 1900) è stato uno scrittore, pittore, poeta, critico d’arte e teorico britannico, celebre per le sue influenti idee sull’arte, l’architettura e il restauro. Figura chiave del periodo vittoriano, Ruskin ha segnato profondamente l’estetica del suo tempo e gettato le basi per movimenti artistici come l’Arts and Crafts e l’Art Nouveau.
Gli Inizi e la Formazione
Nato in una famiglia scozzese benestante, Ruskin ricevette un’educazione religiosa rigorosa e trascorse la giovinezza viaggiando in Europa, tra cui in Italia, dove rimase affascinato dall’arte gotica e rinascimentale. A Oxford incontrò figure di spicco come William Turner e Lewis Carroll. Il suo primo viaggio in Italia nel 1840, lungo le tappe del Grand Tour, fu una rivelazione che influenzò profondamente la sua visione artistica e culturale.
Critica d’Arte e Pensiero Estetico
Ruskin raggiunse la fama con Modern Painters (1843-1860), un’opera in più volumi che celebrava il genio di Turner e difendeva la superiorità dell’arte ispirata dalla natura. In Le pietre di Venezia (1851-1853), esplorò l’architettura gotica, denunciando la disumanizzazione del lavoro industriale e promuovendo un modello sociale in cui l’artigianato e la creatività degli operai avevano un ruolo centrale. Ruskin considerava l’arte non solo come espressione estetica, ma anche come riflesso di valori morali e sociali.
Posizione sul Restauro
Ruskin è famoso per la sua visione innovativa del restauro architettonico, definita “restauro romantico”. Egli riteneva immorale sostituire l’originale con una copia, considerando i segni del tempo parte integrante della memoria storica di un monumento. Sosteneva la necessità di conservare e proteggere le strutture, accettando il loro naturale degrado e preferendo interventi di manutenzione minima e visibile.
Questa concezione ha influenzato profondamente la moderna teoria del restauro, ispirando figure come Camillo Boito e Gustavo Giovannoni in Italia e contribuendo alla Carta del Restauro del 1972.
Il Socialismo Utopico e il Contributo Sociale
Le idee di Ruskin si evolsero verso un socialismo utopico di matrice cristiana. Criticò il capitalismo industriale e promosse una società basata su valori etici e cooperazione. In Unto This Last (1862), uno dei suoi testi più influenti, Ruskin attaccò l’individualismo economico, influenzando pensatori come Mahatma Gandhi. Fondò la Guild of St. George, una comunità di lavoratori ispirata all’artigianato gotico, che però non ebbe successo.
Ultimi Anni e Eredità
Ritiratosi a Brantwood, sul Coniston Water, Ruskin continuò a scrivere e insegnare, influenzando giovani menti come Oscar Wilde. Tuttavia, gli ultimi anni furono segnati da depressione e difficoltà mentali. Il suo ultimo scritto, Praeterita, è un’autobiografia che riflette i momenti più luminosi della sua vita e carriera. Morì nel 1900, lasciando un’eredità intellettuale che continua a ispirare il mondo dell’arte, dell’architettura e del restauro.