18 marzo 2017. Muore Chuck Berry il re del Rock ‘n’ Roll.

Nato a Saint Louis il 18 ottobre 1926, Charles Edward Anderson Berry cresce in una famiglia afroamericana del ceto medio.
Fin da giovane sviluppa una passione per la musica, esibendosi per la prima volta in pubblico nel 1941.
La sua adolescenza, però, è segnata da problemi legali: nel 1944 viene arrestato per rapina a mano armata e trascorre tre anni in riformatorio.
Uscito di prigione nel 1947, si sposa con Themetta “Toddy” Suggs e si dedica a lavori umili per mantenere la famiglia.
Negli anni ’50, la sua carriera musicale prende forma. Inizia a suonare nei club di Saint Louis con il pianista Johnnie Johnson, mescolando blues e country. Questa fusione innovativa segna la nascita del suo stile inconfondibile.
Il successo con Chess Records
Nel 1955, su consiglio di Muddy Waters, Berry si presenta alla Chess Records di Chicago. Qui registra Maybellene, una rivisitazione del brano country Ida Red, che diventa immediatamente un successo. La canzone raggiunge il primo posto nelle classifiche R&B e segna l’inizio della sua ascesa.
Seguono altri grandi successi come Roll Over Beethoven, Johnny B. Goode, School Days e Rock and Roll Music.
Le sue canzoni, accompagnate da testi vivaci e ironici, parlano direttamente ai giovani, celebrando la libertà e la ribellione.
A rendere unica la sua presenza scenica è anche il famoso “duck walk”, la caratteristica camminata che esegue mentre suona la chitarra.
Tra trionfi e scandali
Il successo, però, è accompagnato da problemi con la giustizia. Nel 1959, Berry viene arrestato con l’accusa di aver avuto rapporti con una ragazza minorenne e condannato a tre anni di prigione. Uscito nel 1963, torna sulle scene grazie alla British Invasion: Beatles, Rolling Stones e Beach Boys reinterpretano i suoi brani, rendendolo ancora più popolare.
Negli anni ’70, il suo unico singolo a raggiungere il primo posto nelle classifiche è My Ding-a-Ling, registrato dal vivo. Su richiesta del presidente Jimmy Carter, si esibisce persino alla Casa Bianca nel 1979. Poco dopo, nuovi guai legali lo colpiscono: viene condannato per evasione fiscale e trascorre quattro mesi in prigione.
L’eredità musicale e gli ultimi anni
Nonostante le controversie, Berry continua a esibirsi fino agli anni 2000, diventando un’icona senza tempo.
Nel 1986, viene celebrato con il documentario Hail! Hail! Rock ‘n’ Roll, che racconta la sua carriera con la partecipazione di artisti come Keith Richards ed Eric Clapton.
Negli anni ’90 e 2000, si dedica anche alla gestione di un ristorante a Wentzville, Missouri.
Tuttavia, nel 1990 viene coinvolto in uno scandalo per presunte riprese illecite nei bagni del locale.
Per evitare un lungo processo, accetta di risarcire le vittime senza ammettere colpevolezza.
Nel 2013 torna in Italia per esibirsi allo Steinegg Live Festival in Alto Adige.
Il suo ultimo concerto si tiene nella sua amata Saint Louis nel 2014, pochi giorni prima del suo 88º compleanno.
Morte e funerali
Dopo anni di declino fisico, Chuck Berry muore il 18 marzo 2017, all’età di 90 anni, nella sua residenza di Wentzville.
Poco dopo la sua scomparsa, viene pubblicato il singolo Big Boys, parte dell’album postumo Chuck, uscito il 9 giugno 2017.
Questo lavoro, il primo inedito in 38 anni, rappresenta il suo ultimo regalo al mondo della musica.
Nato a Saint Louis il 18 ottobre 1926, Charles Edward Anderson Berry cresce in una famiglia afroamericana del ceto medio.
Fin da giovane sviluppa una passione per la musica, esibendosi per la prima volta in pubblico nel 1941.
La sua adolescenza, però, è segnata da problemi legali: nel 1944 viene arrestato per rapina a mano armata e trascorre tre anni in riformatorio.
Uscito di prigione nel 1947, si sposa con Themetta “Toddy” Suggs e si dedica a lavori umili per mantenere la famiglia.
Negli anni ’50, la sua carriera musicale prende forma. Inizia a suonare nei club di Saint Louis con il pianista Johnnie Johnson, mescolando blues e country. Questa fusione innovativa segna la nascita del suo stile inconfondibile.
Il successo con Chess Records
Nel 1955, su consiglio di Muddy Waters, Berry si presenta alla Chess Records di Chicago. Qui registra Maybellene, una rivisitazione del brano country Ida Red, che diventa immediatamente un successo. La canzone raggiunge il primo posto nelle classifiche R&B e segna l’inizio della sua ascesa.
Seguono altri grandi successi come Roll Over Beethoven, Johnny B. Goode, School Days e Rock and Roll Music.
Le sue canzoni, accompagnate da testi vivaci e ironici, parlano direttamente ai giovani, celebrando la libertà e la ribellione.
A rendere unica la sua presenza scenica è anche il famoso “duck walk”, la caratteristica camminata che esegue mentre suona la chitarra.
Tra trionfi e scandali
Il successo, però, è accompagnato da problemi con la giustizia. Nel 1959, Berry viene arrestato con l’accusa di aver avuto rapporti con una ragazza minorenne e condannato a tre anni di prigione. Uscito nel 1963, torna sulle scene grazie alla British Invasion: Beatles, Rolling Stones e Beach Boys reinterpretano i suoi brani, rendendolo ancora più popolare.
Negli anni ’70, il suo unico singolo a raggiungere il primo posto nelle classifiche è My Ding-a-Ling, registrato dal vivo. Su richiesta del presidente Jimmy Carter, si esibisce persino alla Casa Bianca nel 1979. Poco dopo, nuovi guai legali lo colpiscono: viene condannato per evasione fiscale e trascorre quattro mesi in prigione.
L’eredità musicale e gli ultimi anni
Nonostante le controversie, Berry continua a esibirsi fino agli anni 2000, diventando un’icona senza tempo.
Nel 1986, viene celebrato con il documentario Hail! Hail! Rock ‘n’ Roll, che racconta la sua carriera con la partecipazione di artisti come Keith Richards ed Eric Clapton.
Negli anni ’90 e 2000, si dedica anche alla gestione di un ristorante a Wentzville, Missouri.
Tuttavia, nel 1990 viene coinvolto in uno scandalo per presunte riprese illecite nei bagni del locale.
Per evitare un lungo processo, accetta di risarcire le vittime senza ammettere colpevolezza.
Nel 2013 torna in Italia per esibirsi allo Steinegg Live Festival in Alto Adige.
Il suo ultimo concerto si tiene nella sua amata Saint Louis nel 2014, pochi giorni prima del suo 88º compleanno.
Morte e funerali
Dopo anni di declino fisico, Chuck Berry muore il 18 marzo 2017, all’età di 90 anni, nella sua residenza di Wentzville.
Poco dopo la sua scomparsa, viene pubblicato il singolo Big Boys, parte dell’album postumo Chuck, uscito il 9 giugno 2017.
Questo lavoro, il primo inedito in 38 anni, rappresenta il suo ultimo regalo al mondo della musica.