18 gennaio 1989. Muore Bruce Chatwin, lo scrittore in viaggio.
Bruce Chatwin: lo scrittore nomade che ha rivoluzionato la letteratura di viaggio
Bruce Chatwin (Sheffield, 13 maggio 1940 – Nizza, 18 gennaio 1989) è stato uno degli scrittori più originali e influenti del XX secolo, celebre per i suoi romanzi e racconti di viaggio che hanno saputo combinare narrativa, antropologia e un’acuta critica al materialismo occidentale. La sua vita e la sua opera continuano a ispirare viaggiatori e lettori in tutto il mondo.
Gli inizi di una vita straordinaria
Chatwin nacque a Sheffield, nello Yorkshire, nel 1940. Dopo aver frequentato il prestigioso Marlborough College, iniziò la sua carriera a soli 18 anni presso la casa d’aste londinese Sotheby’s, dove si distinse rapidamente come esperto di arte impressionista. Tuttavia, il mondo dell’arte non poteva contenere la sua sete di avventura: a 26 anni lasciò il lavoro per studiare archeologia all’Università di Edimburgo, finanziando i suoi studi attraverso la compravendita di dipinti.
Il viaggiatore e il giornalista
La svolta nella vita di Chatwin avvenne grazie ai suoi viaggi. Negli anni ’60, esplorò l’Afghanistan e l’Africa, sviluppando un profondo interesse per le culture nomadi e il loro stile di vita libero dal possesso materiale. Nel 1973, entrò a far parte del Sunday Times Magazine come consulente per arte e architettura, un ruolo che gli permise di viaggiare, incontrare personalità di spicco come André Malraux e Nadežda Mandel’štam, e affinare il suo talento narrativo.
La Patagonia e il successo letterario
Durante un’intervista con l’architetta Eileen Gray, Chatwin notò una mappa della Patagonia dipinta nel suo studio. Questo episodio fu la scintilla per il suo viaggio in Sud America, annunciato con un telegramma al Sunday Times: “Sono andato in Patagonia”. L’esperienza di sei mesi si tradusse in In Patagonia (1977), un libro rivoluzionario che mescola reportage, mito e autobiografia, consacrandolo come uno dei più grandi scrittori di viaggio.
Opere iconiche
Le opere di Chatwin sono un riflesso della sua visione del mondo, incentrata sul nomadismo e sull’antropologia. Tra i suoi lavori più noti:
- In Patagonia (1977): un capolavoro che esplora la terra selvaggia del Sud America.
- Le vie dei canti (1987): un affascinante viaggio in Australia che indaga i canti degli aborigeni come mappe culturali e cosmologiche.
- Utz (1988): un romanzo che esplora l’ossessione umana per il collezionismo, ambientato nella Praga comunista.
- Che ci faccio qui? (1989): una raccolta di esperienze personali con figure straordinarie, tra cui Indira Gandhi e Ernst Jünger.
La critica e le controversie
Nonostante il successo, Chatwin è stato spesso criticato per la sua tendenza a romanticizzare e distorcere realtà culturali e personali. Alcuni aborigeni australiani e personaggi descritti nelle sue opere hanno contestato la veridicità delle sue narrazioni, accusandolo di superficialità.
La malattia e gli ultimi giorni
Negli anni ’80, Chatwin si ammalò di AIDS, una condizione che cercò di nascondere attribuendo i sintomi a cause alternative. Si trasferì nel sud della Francia con la moglie Elizabeth Chanler, con cui si era riconciliato dopo una separazione, e trascorse i suoi ultimi giorni a Nizza. Morì il 18 gennaio 1989, a soli 48 anni. Un servizio commemorativo, frequentato da amici come Salman Rushdie e Paul Theroux, si tenne presso la chiesa greco-ortodossa di Santa Sofia a Londra.
Eredità letteraria
Bruce Chatwin ha rivoluzionato la letteratura di viaggio, trasformandola in una lente attraverso cui esplorare le complesse interazioni tra cultura, natura e identità. Le sue opere continuano a ispirare non solo per il contenuto, ma anche per lo stile unico, essenziale e denso di significato.
18 gennaio 1989. Muore Bruce Chatwin, lo scrittore in viaggio.
Bruce Chatwin: lo scrittore nomade che ha rivoluzionato la letteratura di viaggio
Bruce Chatwin (Sheffield, 13 maggio 1940 – Nizza, 18 gennaio 1989) è stato uno degli scrittori più originali e influenti del XX secolo, celebre per i suoi romanzi e racconti di viaggio che hanno saputo combinare narrativa, antropologia e un’acuta critica al materialismo occidentale. La sua vita e la sua opera continuano a ispirare viaggiatori e lettori in tutto il mondo.
Gli inizi di una vita straordinaria
Chatwin nacque a Sheffield, nello Yorkshire, nel 1940. Dopo aver frequentato il prestigioso Marlborough College, iniziò la sua carriera a soli 18 anni presso la casa d’aste londinese Sotheby’s, dove si distinse rapidamente come esperto di arte impressionista. Tuttavia, il mondo dell’arte non poteva contenere la sua sete di avventura: a 26 anni lasciò il lavoro per studiare archeologia all’Università di Edimburgo, finanziando i suoi studi attraverso la compravendita di dipinti.
Il viaggiatore e il giornalista
La svolta nella vita di Chatwin avvenne grazie ai suoi viaggi. Negli anni ’60, esplorò l’Afghanistan e l’Africa, sviluppando un profondo interesse per le culture nomadi e il loro stile di vita libero dal possesso materiale. Nel 1973, entrò a far parte del Sunday Times Magazine come consulente per arte e architettura, un ruolo che gli permise di viaggiare, incontrare personalità di spicco come André Malraux e Nadežda Mandel’štam, e affinare il suo talento narrativo.
La Patagonia e il successo letterario
Durante un’intervista con l’architetta Eileen Gray, Chatwin notò una mappa della Patagonia dipinta nel suo studio. Questo episodio fu la scintilla per il suo viaggio in Sud America, annunciato con un telegramma al Sunday Times: “Sono andato in Patagonia”. L’esperienza di sei mesi si tradusse in In Patagonia (1977), un libro rivoluzionario che mescola reportage, mito e autobiografia, consacrandolo come uno dei più grandi scrittori di viaggio.
Opere iconiche
Le opere di Chatwin sono un riflesso della sua visione del mondo, incentrata sul nomadismo e sull’antropologia. Tra i suoi lavori più noti:
- In Patagonia (1977): un capolavoro che esplora la terra selvaggia del Sud America.
- Le vie dei canti (1987): un affascinante viaggio in Australia che indaga i canti degli aborigeni come mappe culturali e cosmologiche.
- Utz (1988): un romanzo che esplora l’ossessione umana per il collezionismo, ambientato nella Praga comunista.
- Che ci faccio qui? (1989): una raccolta di esperienze personali con figure straordinarie, tra cui Indira Gandhi e Ernst Jünger.
La critica e le controversie
Nonostante il successo, Chatwin è stato spesso criticato per la sua tendenza a romanticizzare e distorcere realtà culturali e personali. Alcuni aborigeni australiani e personaggi descritti nelle sue opere hanno contestato la veridicità delle sue narrazioni, accusandolo di superficialità.
La malattia e gli ultimi giorni
Negli anni ’80, Chatwin si ammalò di AIDS, una condizione che cercò di nascondere attribuendo i sintomi a cause alternative. Si trasferì nel sud della Francia con la moglie Elizabeth Chanler, con cui si era riconciliato dopo una separazione, e trascorse i suoi ultimi giorni a Nizza. Morì il 18 gennaio 1989, a soli 48 anni. Un servizio commemorativo, frequentato da amici come Salman Rushdie e Paul Theroux, si tenne presso la chiesa greco-ortodossa di Santa Sofia a Londra.
Eredità letteraria
Bruce Chatwin ha rivoluzionato la letteratura di viaggio, trasformandola in una lente attraverso cui esplorare le complesse interazioni tra cultura, natura e identità. Le sue opere continuano a ispirare non solo per il contenuto, ma anche per lo stile unico, essenziale e denso di significato.