17 febbraio 2005. Muore Omar Sivori.
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Enrique Omar Sívori, nato il 2 ottobre 1935 a San Nicolás de los Arroyos, in Argentina, e scomparso il 17 febbraio 2005, è stato uno dei più grandi talenti del calcio mondiale.
Attaccante o centrocampista dotato di una tecnica sopraffina e un carattere ribelle.
Conosciuto come “El Cabezón”, è ricordato per il suo dribbling fulmineo, la sua visione di gioco e la sua straordinaria abilità nel segnare gol spettacolari.
Le origini e il percorso nei club
Sívori crebbe nel River Plate, una delle squadre più prestigiose d’Argentina, dove vinse due campionati argentini e la Copa Río de La Plata.
Nel 1957, la Juventus lo acquistò per una cifra record dell’epoca, portandolo in Italia, dove sarebbe diventato una leggenda del calcio europeo.
A Torino, formò il celebre Trio Magico con Giampiero Boniperti e John Charles, vincendo tre scudetti e due Coppe Italia.
Nel 1965 passò al Napoli, dove insieme a José Altafini contribuì alla crescita del club partenopeo.
Un calciatore straordinario
Omar Sívori fu un giocatore dalla tecnica straordinaria, capace di giocate imprevedibili che lasciavano di stucco avversari e tifosi. Il suo dribbling in velocità, la capacità di calciare di sinistro e la visione di gioco lo resero uno dei più grandi della sua epoca. Fu il primo calciatore juventino a vincere il Pallone d’Oro nel 1961 e detiene ancora oggi, insieme a Silvio Piola, il record di sei gol segnati in una singola partita di Serie A.
Il temperamento e il carattere ribelle
Sívori non era solo un genio del calcio, ma anche un personaggio dal carattere forte e spesso ribelle. In campo era noto per la sua aggressività e la capacità di reagire agli avversari, accumulando ben 33 giornate di squalifica in 12 anni di Serie A. Nonostante ciò, era amato dai tifosi per la sua passione e il suo spirito combattivo.
L’esperienza in nazionale
Nella sua carriera, Sívori indossò sia la maglia dell’Argentina, con cui vinse la Copa América nel 1957, sia quella dell’Italia, partecipando ai Mondiali del 1962. Complessivamente, segnò 17 gol in 28 presenze tra le due nazionali, dimostrando il suo valore anche a livello internazionale.
Allenatore e Dirigente
Dopo il ritiro dal calcio giocato, Sívori intraprese la carriera da allenatore. Fu commissario tecnico dell’Argentina nei primi anni ‘70, qualificando la squadra ai Mondiali del 1974 con strategie innovative. Allenò anche diversi club, tra cui Rosario Central e Racing Club, e fu dirigente della Viterbese negli anni ‘80.
Morte e funerali
Omar Sívori morì il 17 febbraio 2005, all’età di 69 anni, a causa di un tumore al pancreas, nella sua casa di San Nicolás de los Arroyos, che aveva chiamato La Juventus in omaggio al club bianconero. Fu sepolto nel cimitero privato Celestial del barrio San Nicolás di Buenos Aires.
Enrique Omar Sívori, nato il 2 ottobre 1935 a San Nicolás de los Arroyos, in Argentina, e scomparso il 17 febbraio 2005, è stato uno dei più grandi talenti del calcio mondiale.
Attaccante o centrocampista dotato di una tecnica sopraffina e un carattere ribelle.
Conosciuto come “El Cabezón”, è ricordato per il suo dribbling fulmineo, la sua visione di gioco e la sua straordinaria abilità nel segnare gol spettacolari.
Le origini e il percorso nei club
Sívori crebbe nel River Plate, una delle squadre più prestigiose d’Argentina, dove vinse due campionati argentini e la Copa Río de La Plata.
Nel 1957, la Juventus lo acquistò per una cifra record dell’epoca, portandolo in Italia, dove sarebbe diventato una leggenda del calcio europeo.
A Torino, formò il celebre Trio Magico con Giampiero Boniperti e John Charles, vincendo tre scudetti e due Coppe Italia.
Nel 1965 passò al Napoli, dove insieme a José Altafini contribuì alla crescita del club partenopeo.
Un calciatore straordinario
Omar Sívori fu un giocatore dalla tecnica straordinaria, capace di giocate imprevedibili che lasciavano di stucco avversari e tifosi. Il suo dribbling in velocità, la capacità di calciare di sinistro e la visione di gioco lo resero uno dei più grandi della sua epoca. Fu il primo calciatore juventino a vincere il Pallone d’Oro nel 1961 e detiene ancora oggi, insieme a Silvio Piola, il record di sei gol segnati in una singola partita di Serie A.
Il temperamento e il carattere ribelle
Sívori non era solo un genio del calcio, ma anche un personaggio dal carattere forte e spesso ribelle. In campo era noto per la sua aggressività e la capacità di reagire agli avversari, accumulando ben 33 giornate di squalifica in 12 anni di Serie A. Nonostante ciò, era amato dai tifosi per la sua passione e il suo spirito combattivo.
L’esperienza in nazionale
Nella sua carriera, Sívori indossò sia la maglia dell’Argentina, con cui vinse la Copa América nel 1957, sia quella dell’Italia, partecipando ai Mondiali del 1962. Complessivamente, segnò 17 gol in 28 presenze tra le due nazionali, dimostrando il suo valore anche a livello internazionale.
Allenatore e Dirigente
Dopo il ritiro dal calcio giocato, Sívori intraprese la carriera da allenatore. Fu commissario tecnico dell’Argentina nei primi anni ‘70, qualificando la squadra ai Mondiali del 1974 con strategie innovative. Allenò anche diversi club, tra cui Rosario Central e Racing Club, e fu dirigente della Viterbese negli anni ‘80.
Morte e funerali
Omar Sívori morì il 17 febbraio 2005, all’età di 69 anni, a causa di un tumore al pancreas, nella sua casa di San Nicolás de los Arroyos, che aveva chiamato La Juventus in omaggio al club bianconero. Fu sepolto nel cimitero privato Celestial del barrio San Nicolás di Buenos Aires.