13 marzo 2003. Muore Roberto Murolo, voce della canzone e della cultura musicale napoletana.

Roberto Murolo nasce a Napoli il 19 gennaio 1912.
Figlio del poeta Ernesto Murolo, crebbe in un ambiente culturale vivace, frequentato da artisti come Salvatore Di Giacomo e Libero Bovio.
Sin da giovane mostrò un forte interesse per la musica e lo sport, diventando campione italiano di tuffi nel 1937.
Nel 1935 iniziò a lavorare come impiegato, ma la passione per la chitarra e il canto lo spinse a unirsi al Mida Quartet, un gruppo vocale con cui trascorse otto anni all’estero, esibendosi in Germania, Grecia e Spagna.
Il ritorno in Italia e il successo da solista
Nel 1948, dopo la guerra, Murolo tornò a Napoli e avviò la carriera da solista.
Con il suo stile elegante e la voce calda e avvolgente, conquistò rapidamente il pubblico.
Tra i suoi primi successi figurano Munasterio ‘e Santa Chiara, Tammurriata nera e Scalinatella.
Oltre alla musica, si dedicò anche al cinema, recitando in film come Catene (1949) e Tormento (1950).
Negli anni ‘50, nonostante una controversia giudiziaria che lo segnò profondamente, continuò a cantare e a riscuotere grande affetto dal pubblico.
L’Antologia della canzone napoletana e il rilancio negli anni ‘90
Negli anni ‘60 Murolo si dedicò allo studio approfondito della musica partenopea.
Il risultato fu Napoletana. Antologia cronologica della canzone napoletana (1963), una raccolta che ripercorreva secoli di tradizione musicale.
Dopo una lunga pausa discografica, negli anni ‘90 tornò alla ribalta con ‘Na voce, ‘na chitarra (1990), un album che lo vide duettare con artisti come Lucio Dalla, Pino Daniele e Mia Martini.
Seguì Ottantavoglia di cantare (1992), contenente il celebre duetto Cu’ mme con Mia Martini.
Gli ultimi anni e l’eredità artistica
Nel 1995 il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro lo nominò Grande Ufficiale della Repubblica, riconoscendo il suo immenso contributo alla cultura italiana.
Continuò a registrare e a esibirsi fino al 2002, quando ricevette il Premio alla Carriera al Festival di Sanremo.
Nel 2003, in occasione del suo novantesimo compleanno, la Rai gli dedicò uno speciale condotto da Renzo Arbore.
La morte e i funerali
Roberto Murolo morì il 13 marzo 2003, all’età di 91 anni, nella sua casa di Napoli, a causa di problemi respiratori e cardiaci.
Le sue spoglie riposano nel cimitero di Poggioreale.
Nel 2025 è stata inaugurata la Casa Museo Roberto Murolo, sede della Fondazione a lui intitolata, che custodisce ricordi inediti della sua carriera e della sua vita personale.
Roberto Murolo nasce a Napoli il 19 gennaio 1912.
Figlio del poeta Ernesto Murolo, crebbe in un ambiente culturale vivace, frequentato da artisti come Salvatore Di Giacomo e Libero Bovio.
Sin da giovane mostrò un forte interesse per la musica e lo sport, diventando campione italiano di tuffi nel 1937.
Nel 1935 iniziò a lavorare come impiegato, ma la passione per la chitarra e il canto lo spinse a unirsi al Mida Quartet, un gruppo vocale con cui trascorse otto anni all’estero, esibendosi in Germania, Grecia e Spagna.
Il ritorno in Italia e il successo da solista
Nel 1948, dopo la guerra, Murolo tornò a Napoli e avviò la carriera da solista.
Con il suo stile elegante e la voce calda e avvolgente, conquistò rapidamente il pubblico.
Tra i suoi primi successi figurano Munasterio ‘e Santa Chiara, Tammurriata nera e Scalinatella.
Oltre alla musica, si dedicò anche al cinema, recitando in film come Catene (1949) e Tormento (1950).
Negli anni ‘50, nonostante una controversia giudiziaria che lo segnò profondamente, continuò a cantare e a riscuotere grande affetto dal pubblico.
L’Antologia della canzone napoletana e il rilancio negli anni ‘90
Negli anni ‘60 Murolo si dedicò allo studio approfondito della musica partenopea.
Il risultato fu Napoletana. Antologia cronologica della canzone napoletana (1963), una raccolta che ripercorreva secoli di tradizione musicale.
Dopo una lunga pausa discografica, negli anni ‘90 tornò alla ribalta con ‘Na voce, ‘na chitarra (1990), un album che lo vide duettare con artisti come Lucio Dalla, Pino Daniele e Mia Martini.
Seguì Ottantavoglia di cantare (1992), contenente il celebre duetto Cu’ mme con Mia Martini.
Gli ultimi anni e l’eredità artistica
Nel 1995 il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro lo nominò Grande Ufficiale della Repubblica, riconoscendo il suo immenso contributo alla cultura italiana.
Continuò a registrare e a esibirsi fino al 2002, quando ricevette il Premio alla Carriera al Festival di Sanremo.
Nel 2003, in occasione del suo novantesimo compleanno, la Rai gli dedicò uno speciale condotto da Renzo Arbore.
La morte e i funerali
Roberto Murolo morì il 13 marzo 2003, all’età di 91 anni, nella sua casa di Napoli, a causa di problemi respiratori e cardiaci.
Le sue spoglie riposano nel cimitero di Poggioreale.
Nel 2025 è stata inaugurata la Casa Museo Roberto Murolo, sede della Fondazione a lui intitolata, che custodisce ricordi inediti della sua carriera e della sua vita personale.