12 febbraio 1804. Muore Immanuel Kant.

12 Febbraio 2025 - 00:15--Anniversari-
Immanuel Kant

Immanuel Kant nacque il 22 aprile 1724 a Königsberg, in Prussia Orientale (oggi Kaliningrad, Russia).
Era il quarto di nove figli in una famiglia modesta.
La sua educazione fu profondamente influenzata dal pietismo, una corrente del protestantesimo che enfatizzava la disciplina e la moralità.
Fin dalla giovane età mostrò un grande interesse per la filosofia e la scienza. Frequentò il Collegium Fridericianum, dove studiò latino, greco ed ebraico, prima di iscriversi all’Università di Königsberg nel 1740.
Qui si avvicinò alle opere di Newton e Leibniz, gettando le basi del suo futuro pensiero filosofico.

Gli anni della maturità: il percorso accademico.

Dopo la morte del padre nel 1746, Kant dovette abbandonare temporaneamente gli studi per lavorare come precettore.
Riuscì a completare la sua formazione nel 1755, anno in cui ottenne la licenza di magister e iniziò a insegnare all’università.
Durante questo periodo scrisse diversi saggi di carattere scientifico, tra cui “Storia universale della natura e teoria del cielo” (1755), in cui formulò un’ipotesi sull’origine del sistema solare, nota come ipotesi Kant-Laplace.
Nel 1770 divenne professore ordinario di metafisica e logica presso l’Università di Königsberg.
Da qui iniziò a elaborare le idee che lo avrebbero reso celebre nella storia della filosofia.

La “rivoluzione copernicana” e le opere principali

Nel 1781 Kant pubblicò la sua opera più importante, “Critica della ragion pura”, dove propose la sua “rivoluzione copernicana” in filosofia.
Secondo Kant, la conoscenza non dipende solo dall’oggetto esterno, ma anche dalle strutture mentali del soggetto che conosce.
Lo spazio e il tempo, secondo lui, non esistono indipendentemente dall’osservatore, ma sono forme a priori della nostra intuizione sensibile.
Questa teoria cambiò radicalmente il modo di intendere la conoscenza umana e influenzò profondamente la filosofia successiva.
Nel 1788 pubblicò la “Critica della ragion pratica”, in cui sviluppò la sua etica del dovere basata sull’imperativo categorico: “Agisci solo secondo quella massima che puoi volere diventi una legge universale”.
Nel 1790 completò il suo sistema con la “Critica del giudizio”, un’opera che collega la dimensione estetica a quella morale.

Il pensiero e l’eredità filosofica

Kant è considerato il padre dell’idealismo trascendentale. Il suo pensiero ha influenzato filosofi come Fichte, Schelling e Hegel, ma anche correnti contemporanee come la fenomenologia e l’epistemologia analitica.
Inoltre, il suo approccio razionale ed etico ha avuto un impatto significativo sulla filosofia politica e sulla teoria del diritto, ponendo le basi per l’Illuminismo tedesco.

La morte e il funerale

Negli ultimi anni della sua vita, Kant soffrì di un progressivo declino fisico e mentale.
Morì il 12 febbraio 1804 a Königsberg, all’età di 79 anni.
Le sue ultime parole furono “Es ist gut” (“Va bene”).
Fu sepolto in un mausoleo accanto alla cattedrale di Königsberg.
Sulla sua tomba si legge l’epitaffio tratto dalla “Critica della ragion pratica”: “Due cose riempiono l’animo con sempre nuova e crescente ammirazione e rispetto: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”.

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Immanuel Kant nacque il 22 aprile 1724 a Königsberg, in Prussia Orientale (oggi Kaliningrad, Russia).
Era il quarto di nove figli in una famiglia modesta.
La sua educazione fu profondamente influenzata dal pietismo, una corrente del protestantesimo che enfatizzava la disciplina e la moralità.
Fin dalla giovane età mostrò un grande interesse per la filosofia e la scienza. Frequentò il Collegium Fridericianum, dove studiò latino, greco ed ebraico, prima di iscriversi all’Università di Königsberg nel 1740.
Qui si avvicinò alle opere di Newton e Leibniz, gettando le basi del suo futuro pensiero filosofico.

Gli anni della maturità: il percorso accademico.

Dopo la morte del padre nel 1746, Kant dovette abbandonare temporaneamente gli studi per lavorare come precettore.
Riuscì a completare la sua formazione nel 1755, anno in cui ottenne la licenza di magister e iniziò a insegnare all’università.
Durante questo periodo scrisse diversi saggi di carattere scientifico, tra cui “Storia universale della natura e teoria del cielo” (1755), in cui formulò un’ipotesi sull’origine del sistema solare, nota come ipotesi Kant-Laplace.
Nel 1770 divenne professore ordinario di metafisica e logica presso l’Università di Königsberg.
Da qui iniziò a elaborare le idee che lo avrebbero reso celebre nella storia della filosofia.

La “rivoluzione copernicana” e le opere principali

Nel 1781 Kant pubblicò la sua opera più importante, “Critica della ragion pura”, dove propose la sua “rivoluzione copernicana” in filosofia.
Secondo Kant, la conoscenza non dipende solo dall’oggetto esterno, ma anche dalle strutture mentali del soggetto che conosce.
Lo spazio e il tempo, secondo lui, non esistono indipendentemente dall’osservatore, ma sono forme a priori della nostra intuizione sensibile.
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Il pensiero e l’eredità filosofica

Kant è considerato il padre dell’idealismo trascendentale. Il suo pensiero ha influenzato filosofi come Fichte, Schelling e Hegel, ma anche correnti contemporanee come la fenomenologia e l’epistemologia analitica.
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La morte e il funerale

Negli ultimi anni della sua vita, Kant soffrì di un progressivo declino fisico e mentale.
Morì il 12 febbraio 1804 a Königsberg, all’età di 79 anni.
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Fu sepolto in un mausoleo accanto alla cattedrale di Königsberg.
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