11 marzo 1908. Muore Edmondo De Amicis, l’autore del libro “Cuore”.

Edmondo Mario Alberto De Amicis nacque il 21 ottobre 1846 a Oneglia, oggi parte di Imperia.
La sua famiglia si trasferì in Piemonte quando era ancora bambino, stabilendosi prima a Cuneo e poi a Torino.
Cresciuto in un ambiente borghese, studiò al collegio Candellero di Torino prima di entrare all’Accademia militare di Modena, dove si formò come ufficiale dell’esercito italiano.
Carriera militare e giornalistica
Nel 1866 partecipò alla battaglia di Custoza, assistendo alla sconfitta dell’esercito italiano.
Successivamente, intraprese la carriera di giornalista militare, lavorando per L’Italia Militare e scrivendo bozzetti sulla vita dell’esercito, raccolti poi nel volume
La vita militare (1868).
Collaborò con il quotidiano La Nazione di Firenze e scrisse articoli sulla presa di Roma del 1870.
Durante questi anni, viaggiò molto, pubblicando reportage di viaggio come Spagna (1871) e Sull’Oceano (1889), quest’ultimo incentrato sulle difficili condizioni degli emigranti italiani diretti in America.
Il successo di Cuore
Nel 1886 pubblicò il romanzo Cuore, che divenne uno dei libri più popolari della letteratura per ragazzi.
Ambientato in una scuola elementare torinese, racconta la vita scolastica di Enrico Bottini e dei suoi compagni, promuovendo ideali di patriottismo, solidarietà e impegno civico.
Il libro riscosse un enorme successo internazionale e fu tradotto in molte lingue.
L’adesione al socialismo
A partire dal 1889, De Amicis si avvicinò al socialismo, ispirato dalle idee di Filippo Turati.
Nel 1896 aderì ufficialmente al Partito Socialista Italiano e scrisse articoli per testate socialiste come Critica Sociale e La Lotta di Classe.
Le sue opere successive, tra cui Il romanzo di un maestro (1890), La maestrina degli operai (1895) e La carrozza di tutti (1899), riflettono un’attenzione crescente per le problematiche sociali e le condizioni delle classi meno abbienti.
Vita privata e ultimi anni
Gli ultimi anni della sua vita furono segnati da difficoltà familiari e lutti. Il figlio maggiore, Furio, si suicidò nel 1898, mentre il rapporto con la moglie Teresa Boassi si deteriorò ulteriormente.
De Amicis lasciò Torino e si trasferì a Bordighera, dove continuò a scrivere.
Nel 1903 fu eletto socio dell’Accademia della Crusca e nel 1906 tornò in Sicilia per visitare il collega Mario Rapisardi.
Poco prima di morire pubblicò L’idioma gentile (1905) e Ricordi d’un viaggio in Sicilia (1908).
Morte e funerali
L’11 marzo 1908, durante un soggiorno a Bordighera, fu colpito da un’emorragia cerebrale e morì all’età di 61 anni.
Secondo le sue volontà, il suo corpo fu immediatamente traslato e tumulato presso la tomba di famiglia, nel cimitero monumentale di Torino.
Lo stile letterario di Edmondo De Amicis
Dopo la sua morte, l’opera di De Amicis fu rivalutata, con particolare attenzione ai suoi scritti meno noti, come Amore e ginnastica.
Sul finire del XX secolo, studiosi e critici riscoprirono “l’altro De Amicis”, evidenziando il valore delle sue opere al di fuori del successo planetario di Cuore.
Nel 2011, Alitalia dedicò un Airbus A320-216 alla sua memoria. LPP
Edmondo Mario Alberto De Amicis nacque il 21 ottobre 1846 a Oneglia, oggi parte di Imperia.
La sua famiglia si trasferì in Piemonte quando era ancora bambino, stabilendosi prima a Cuneo e poi a Torino.
Cresciuto in un ambiente borghese, studiò al collegio Candellero di Torino prima di entrare all’Accademia militare di Modena, dove si formò come ufficiale dell’esercito italiano.
Carriera militare e giornalistica
Nel 1866 partecipò alla battaglia di Custoza, assistendo alla sconfitta dell’esercito italiano.
Successivamente, intraprese la carriera di giornalista militare, lavorando per L’Italia Militare e scrivendo bozzetti sulla vita dell’esercito, raccolti poi nel volume
La vita militare (1868).
Collaborò con il quotidiano La Nazione di Firenze e scrisse articoli sulla presa di Roma del 1870.
Durante questi anni, viaggiò molto, pubblicando reportage di viaggio come Spagna (1871) e Sull’Oceano (1889), quest’ultimo incentrato sulle difficili condizioni degli emigranti italiani diretti in America.
Il successo di Cuore
Nel 1886 pubblicò il romanzo Cuore, che divenne uno dei libri più popolari della letteratura per ragazzi.
Ambientato in una scuola elementare torinese, racconta la vita scolastica di Enrico Bottini e dei suoi compagni, promuovendo ideali di patriottismo, solidarietà e impegno civico.
Il libro riscosse un enorme successo internazionale e fu tradotto in molte lingue.
L’adesione al socialismo
A partire dal 1889, De Amicis si avvicinò al socialismo, ispirato dalle idee di Filippo Turati.
Nel 1896 aderì ufficialmente al Partito Socialista Italiano e scrisse articoli per testate socialiste come Critica Sociale e La Lotta di Classe.
Le sue opere successive, tra cui Il romanzo di un maestro (1890), La maestrina degli operai (1895) e La carrozza di tutti (1899), riflettono un’attenzione crescente per le problematiche sociali e le condizioni delle classi meno abbienti.
Vita privata e ultimi anni
Gli ultimi anni della sua vita furono segnati da difficoltà familiari e lutti. Il figlio maggiore, Furio, si suicidò nel 1898, mentre il rapporto con la moglie Teresa Boassi si deteriorò ulteriormente.
De Amicis lasciò Torino e si trasferì a Bordighera, dove continuò a scrivere.
Nel 1903 fu eletto socio dell’Accademia della Crusca e nel 1906 tornò in Sicilia per visitare il collega Mario Rapisardi.
Poco prima di morire pubblicò L’idioma gentile (1905) e Ricordi d’un viaggio in Sicilia (1908).
Morte e funerali
L’11 marzo 1908, durante un soggiorno a Bordighera, fu colpito da un’emorragia cerebrale e morì all’età di 61 anni.
Secondo le sue volontà, il suo corpo fu immediatamente traslato e tumulato presso la tomba di famiglia, nel cimitero monumentale di Torino.
Lo stile letterario di Edmondo De Amicis
Dopo la sua morte, l’opera di De Amicis fu rivalutata, con particolare attenzione ai suoi scritti meno noti, come Amore e ginnastica.
Sul finire del XX secolo, studiosi e critici riscoprirono “l’altro De Amicis”, evidenziando il valore delle sue opere al di fuori del successo planetario di Cuore.
Nel 2011, Alitalia dedicò un Airbus A320-216 alla sua memoria. LPP