10 marzo 2018. Muore Hubert de Givenchy, il creatore della “petite robe noir”.

Hubert de Givenchy, all’anagrafe Conte Hubert James Marcel Taffin de Givenchy, nasce il 20 febbraio 1927 a Beauvais, in Francia, in una famiglia aristocratica con radici nella Contea d’Artois.
Crescendo in un ambiente colto e raffinato, sviluppò una passione per il design tessile, influenzato dal nonno materno, direttore di una manifattura tessile.
Nonostante la famiglia desiderasse per lui una carriera da avvocato, scelse di seguire il suo sogno e si iscrisse all’École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi, avviando il suo percorso nel mondo della moda.
L’ascesa nel mondo della moda
Dopo aver lavorato per celebri stilisti come Lucien Lelong, Robert Piguet, Jacques Fath ed Elsa Schiaparelli, nel 1952 lanciò la sua prima collezione.
Il debutto fu un successo immediato, grazie alla blusa Bettina, ispirata alla top model Bettina Graziani.
Il suo stile si distingueva per eleganza e innovazione, combinando il rigore sartoriale con un tocco di romanticismo.
Il legame con Audrey Hepburn e il successo internazionale
Nel 1953 incontrò Audrey Hepburn, che divenne la sua musa ispiratrice e l’ambasciatrice del suo stile.
Disegnò per lei abiti iconici, sia per la vita privata che per il cinema, contribuendo alla creazione di look indimenticabili nei film Sabrina (1954) e Colazione da Tiffany (1961).
Oltre alla Hepburn, vestì donne di grande fascino e potere, tra cui Jacqueline Kennedy, la principessa Grace di Monaco, Marella Agnelli e Marlene Dietrich.
Le innovazioni stilistiche e la crescita della maison Givenchy
Durante gli anni ’50 e ’60, Givenchy introdusse capi rivoluzionari, tra cui l’abito a sacco (1953), il mantello a collo avvolgente (1958) e l’abito a bustino.
Dopo il ritiro di Cristóbal Balenciaga nel 1968, ne ereditò la prestigiosa clientela, consolidando il suo status di icona dell’alta moda.
L’espansione nel mondo dei profumi
Nel 1957 fondò Parfums Givenchy, affidandone la gestione al fratello Jean-Claude.
Dopo un inizio difficile, il brand conquistò il mercato con fragranze celebri come L’Interdit, inizialmente creato per Audrey Hepburn, e Monsieur de Givenchy, tra le prime essenze maschili proposte dalla maison.
Il ritiro e l’eredità artistica
Nel 1988 vendette la maison Givenchy al gruppo LVMH per 45 milioni di dollari, continuando a disegnare le collezioni fino al 1995.
Ritiratosi dal mondo della moda, si dedicò alla collezione d’arte e alla vita privata nel suo castello nei dintorni di Parigi.
La morte e i funerali
Hubert de Givenchy morì nel sonno il 10 marzo 2018 nella sua residenza a Neuilly-sur-Seine.
Il compagno Philippe Venet annunciò la sua scomparsa due giorni dopo.
Hubert de Givenchy, all’anagrafe Conte Hubert James Marcel Taffin de Givenchy, nasce il 20 febbraio 1927 a Beauvais, in Francia, in una famiglia aristocratica con radici nella Contea d’Artois.
Crescendo in un ambiente colto e raffinato, sviluppò una passione per il design tessile, influenzato dal nonno materno, direttore di una manifattura tessile.
Nonostante la famiglia desiderasse per lui una carriera da avvocato, scelse di seguire il suo sogno e si iscrisse all’École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi, avviando il suo percorso nel mondo della moda.
L’ascesa nel mondo della moda
Dopo aver lavorato per celebri stilisti come Lucien Lelong, Robert Piguet, Jacques Fath ed Elsa Schiaparelli, nel 1952 lanciò la sua prima collezione.
Il debutto fu un successo immediato, grazie alla blusa Bettina, ispirata alla top model Bettina Graziani.
Il suo stile si distingueva per eleganza e innovazione, combinando il rigore sartoriale con un tocco di romanticismo.
Il legame con Audrey Hepburn e il successo internazionale
Nel 1953 incontrò Audrey Hepburn, che divenne la sua musa ispiratrice e l’ambasciatrice del suo stile.
Disegnò per lei abiti iconici, sia per la vita privata che per il cinema, contribuendo alla creazione di look indimenticabili nei film Sabrina (1954) e Colazione da Tiffany (1961).
Oltre alla Hepburn, vestì donne di grande fascino e potere, tra cui Jacqueline Kennedy, la principessa Grace di Monaco, Marella Agnelli e Marlene Dietrich.
Le innovazioni stilistiche e la crescita della maison Givenchy
Durante gli anni ’50 e ’60, Givenchy introdusse capi rivoluzionari, tra cui l’abito a sacco (1953), il mantello a collo avvolgente (1958) e l’abito a bustino.
Dopo il ritiro di Cristóbal Balenciaga nel 1968, ne ereditò la prestigiosa clientela, consolidando il suo status di icona dell’alta moda.
L’espansione nel mondo dei profumi
Nel 1957 fondò Parfums Givenchy, affidandone la gestione al fratello Jean-Claude.
Dopo un inizio difficile, il brand conquistò il mercato con fragranze celebri come L’Interdit, inizialmente creato per Audrey Hepburn, e Monsieur de Givenchy, tra le prime essenze maschili proposte dalla maison.
Il ritiro e l’eredità artistica
Nel 1988 vendette la maison Givenchy al gruppo LVMH per 45 milioni di dollari, continuando a disegnare le collezioni fino al 1995.
Ritiratosi dal mondo della moda, si dedicò alla collezione d’arte e alla vita privata nel suo castello nei dintorni di Parigi.
La morte e i funerali
Hubert de Givenchy morì nel sonno il 10 marzo 2018 nella sua residenza a Neuilly-sur-Seine.
Il compagno Philippe Venet annunciò la sua scomparsa due giorni dopo.