1° febbraio 1966. Muore Buster Keaton.
1° febbraio 1966. Muore Buster Keaton.
Buster Keaton, nato Joseph Frank Keaton il 4 ottobre 1895 a Piqua, Kansas, crebbe in una famiglia di artisti.
I suoi genitori erano attori di vaudeville e collaboravano con il celebre mago Harry Houdini, che secondo la leggenda fu il primo a chiamarlo “Buster” dopo averlo visto ruzzolare giù da una scala senza farsi male.
Fin dalla tenera età, Keaton si esibì in scena con la sua famiglia nello spettacolo The Three Keatons, che divenne celebre per le sue acrobazie spericolate.
Il piccolo Buster veniva letteralmente lanciato in aria dal padre, atterrando sempre senza danni grazie a una straordinaria capacità fisica che lo rese presto un maestro delle cadute.
Questa esperienza lo abituò a mantenere un’espressione impassibile anche nelle situazioni più estreme, una caratteristica che sarebbe diventata il suo marchio di fabbrica nel cinema.
L’esordio nel cinema
Nel 1917, dopo una carriera nel vaudeville, Keaton fece il suo debutto cinematografico accanto al comico Roscoe “Fatty” Arbuckle nel cortometraggio Fatty macellaio.
Dimostrò subito un talento straordinario per la comicità fisica e la precisione tecnica, diventando rapidamente una delle star emergenti del cinema muto.
Dopo aver lavorato con Arbuckle in numerosi film, nel 1919 fondò la sua compagnia, la Buster Keaton Comedies, iniziando a dirigere e interpretare una serie di cortometraggi che lo resero celebre.
L’apice della carriera: i capolavori del cinema muto
Tra il 1920 e il 1929, Keaton realizzò alcuni dei film più innovativi della storia del cinema.
Si distinse per l’uso spettacolare degli effetti visivi e delle gag fisiche, sfruttando la sua incredibile agilità e il suo volto impassibile.
Tra i suoi film più famosi troviamo:
- The General (1926), un capolavoro ambientato durante la Guerra Civile Americana, considerato uno dei migliori film muti di sempre.
- Sherlock Jr. (1924), in cui Keaton anticipa il cinema moderno con sorprendenti effetti speciali e sequenze oniriche.
- Steamboat Bill Jr. (1928), celebre per la scena in cui una facciata di una casa crolla su Keaton, che si salva grazie a una finestra aperta.
Questi film combinavano umorismo, acrobazie spettacolari e un senso del ritmo cinematografico che lo rendevano unico.
Il declino con l’avvento del sonoro
Nel 1928, Keaton commise quello che definì “il più grande errore della sua vita”: accettò di lavorare per la Metro-Goldwyn-Mayer (MGM), perdendo così il controllo creativo sulle sue opere.
Con l’avvento del cinema sonoro, il suo stile venne snaturato e la MGM lo relegò in ruoli minori, facendolo apparire in film mediocri che non valorizzavano il suo talento.
Questa frustrazione, unita alla fine del suo primo matrimonio con Natalie Talmadge, lo portò a un periodo di depressione e alcolismo, che compromise ulteriormente la sua carriera.
Dopo anni difficili, riuscì a disintossicarsi e a riprendersi, ma non riottenne mai la libertà creativa dei suoi anni d’oro.
La riscoperta e il ritorno sulla scena
Negli anni ’40 e ’50, grazie alla televisione e alla riscoperta del cinema muto, Keaton tornò alla ribalta.
Partecipò a numerosi programmi televisivi e ricevette un Oscar alla carriera nel 1960, che riconobbe il suo contributo al mondo del cinema.
Collaborò con Charlie Chaplin nel film Luci della ribalta (1952) e apparve in spot pubblicitari e show televisivi.
Nel 1965 girò il suo ultimo film, Dolci vizi al foro, poco prima di morire.
La morte e il funerale di Buster Keaton
Buster Keaton morì il 1° febbraio 1966, all’età di 70 anni, a Woodland Hills, California, a causa di un cancro ai polmoni.
La sua famiglia gli tenne nascosta la gravità della malattia fino alla fine, permettendogli di vivere i suoi ultimi giorni serenamente.
Il suo funerale fu un evento privato, con la presenza di familiari, amici e colleghi del mondo del cinema.
Venne sepolto nel Forest Lawn Memorial Park di Los Angeles, accanto ad altri grandi nomi di Hollywood.
Buster Keaton, nato Joseph Frank Keaton il 4 ottobre 1895 a Piqua, Kansas, crebbe in una famiglia di artisti.
I suoi genitori erano attori di vaudeville e collaboravano con il celebre mago Harry Houdini, che secondo la leggenda fu il primo a chiamarlo “Buster” dopo averlo visto ruzzolare giù da una scala senza farsi male.
Fin dalla tenera età, Keaton si esibì in scena con la sua famiglia nello spettacolo The Three Keatons, che divenne celebre per le sue acrobazie spericolate.
Il piccolo Buster veniva letteralmente lanciato in aria dal padre, atterrando sempre senza danni grazie a una straordinaria capacità fisica che lo rese presto un maestro delle cadute.
Questa esperienza lo abituò a mantenere un’espressione impassibile anche nelle situazioni più estreme, una caratteristica che sarebbe diventata il suo marchio di fabbrica nel cinema.
L’esordio nel cinema
Nel 1917, dopo una carriera nel vaudeville, Keaton fece il suo debutto cinematografico accanto al comico Roscoe “Fatty” Arbuckle nel cortometraggio Fatty macellaio.
Dimostrò subito un talento straordinario per la comicità fisica e la precisione tecnica, diventando rapidamente una delle star emergenti del cinema muto.
Dopo aver lavorato con Arbuckle in numerosi film, nel 1919 fondò la sua compagnia, la Buster Keaton Comedies, iniziando a dirigere e interpretare una serie di cortometraggi che lo resero celebre.
L’apice della carriera: i capolavori del cinema muto
Tra il 1920 e il 1929, Keaton realizzò alcuni dei film più innovativi della storia del cinema.
Si distinse per l’uso spettacolare degli effetti visivi e delle gag fisiche, sfruttando la sua incredibile agilità e il suo volto impassibile.
Tra i suoi film più famosi troviamo:
- The General (1926), un capolavoro ambientato durante la Guerra Civile Americana, considerato uno dei migliori film muti di sempre.
- Sherlock Jr. (1924), in cui Keaton anticipa il cinema moderno con sorprendenti effetti speciali e sequenze oniriche.
- Steamboat Bill Jr. (1928), celebre per la scena in cui una facciata di una casa crolla su Keaton, che si salva grazie a una finestra aperta.
Questi film combinavano umorismo, acrobazie spettacolari e un senso del ritmo cinematografico che lo rendevano unico.
Il declino con l’avvento del sonoro
Nel 1928, Keaton commise quello che definì “il più grande errore della sua vita”: accettò di lavorare per la Metro-Goldwyn-Mayer (MGM), perdendo così il controllo creativo sulle sue opere.
Con l’avvento del cinema sonoro, il suo stile venne snaturato e la MGM lo relegò in ruoli minori, facendolo apparire in film mediocri che non valorizzavano il suo talento.
Questa frustrazione, unita alla fine del suo primo matrimonio con Natalie Talmadge, lo portò a un periodo di depressione e alcolismo, che compromise ulteriormente la sua carriera.
Dopo anni difficili, riuscì a disintossicarsi e a riprendersi, ma non riottenne mai la libertà creativa dei suoi anni d’oro.
La riscoperta e il ritorno sulla scena
Negli anni ’40 e ’50, grazie alla televisione e alla riscoperta del cinema muto, Keaton tornò alla ribalta.
Partecipò a numerosi programmi televisivi e ricevette un Oscar alla carriera nel 1960, che riconobbe il suo contributo al mondo del cinema.
Collaborò con Charlie Chaplin nel film Luci della ribalta (1952) e apparve in spot pubblicitari e show televisivi.
Nel 1965 girò il suo ultimo film, Dolci vizi al foro, poco prima di morire.
La morte e il funerale di Buster Keaton
Buster Keaton morì il 1° febbraio 1966, all’età di 70 anni, a Woodland Hills, California, a causa di un cancro ai polmoni.
La sua famiglia gli tenne nascosta la gravità della malattia fino alla fine, permettendogli di vivere i suoi ultimi giorni serenamente.
Il suo funerale fu un evento privato, con la presenza di familiari, amici e colleghi del mondo del cinema.
Venne sepolto nel Forest Lawn Memorial Park di Los Angeles, accanto ad altri grandi nomi di Hollywood.