Addio a Suor Paola: la passione per il calcio e il tifo per la Lazio, tra fede e solidarietà.

Il mondo dello sport, della televisione e della solidarietà piange Suor Paola D’Auria, storica tifosa della Lazio e volto amato della trasmissione Quelli che il calcio.
Aveva 77 anni ed era malata da tempo.
Si è spenta nella sua stanza al convento di Via Monti della Farnesina, a Roma, lasciando un vuoto immenso nel cuore di tanti.
Da Roccella Ionica a Roma: una vita dedicata agli altri
Nata a Roccella Ionica, in provincia di Reggio Calabria, suor Paola si era trasferita nella Capitale all’età di 20 anni.
Apparteneva alla congregazione delle Suore Scolastiche Francescane di Cristo Re, ma il suo impegno andava ben oltre i confini religiosi.
Nel 1998 fondò la ONLUS So.Spe (Solidarietà e Speranza), un punto di riferimento per ragazze madri, bambini, vittime di violenze, detenuti e persone colpite da gravi forme di disagio sociale.
La sua casa famiglia è stata per anni un’oasi di accoglienza, amore e rinascita, sostenuta anche dal contributo concreto di tanti calciatori e dirigenti della Lazio.
L’amore per la Lazio e la popolarità televisiva
Suor Paola era una tifosa biancoceleste viscerale e autentica, diventata celebre grazie alla trasmissione Quelli che il calcio, condotta prima da Fabio Fazio e poi da Simona Ventura.
Per quindici anni ha rappresentato con simpatia e passione i tifosi della Lazio, vivendo in diretta momenti storici come lo scudetto del 2000.
Con la sua bandiera in mano e la fede negli occhi, regalava ogni domenica un sorriso ai telespettatori.
Recentemente, in occasione della partita Lazio–Torino, i tifosi le avevano dedicato uno striscione:
“Forza suor Paola, non mollare”.
Un segno tangibile di affetto che oggi risuona come un addio commosso.
Il ricordo della Lazio: “Un’eredità preziosa”
La S.S. Lazio, con una nota ufficiale, ha espresso profondo cordoglio:
“La sua casa famiglia ha donato solidarietà e speranza, come il nome della sua associazione, a molti giovani, vittime della povertà e della violenza. Mancherà il suo sorriso, ma non cesserà l’umanità dei suoi collaboratori.”
Il presidente Claudio Lotito, commosso, ha dichiarato:
“Suor Paola ci lascia un’eredità preziosa fatta di altruismo e amore. Il suo esempio continuerà a vivere nella grande famiglia biancoceleste.”
Anche la dottoressa Cristina Mezzaroma, presente nel direttivo del club, ha voluto ricordare la religiosa come “orgogliosa ambasciatrice della Lazialità”.
L’ultimo saluto a Suor Paola
La notizia della di Suor Paola (a 13 anni esatti dalla scomparsa di Giorgio Chinaglia) ha commosso non solo i tifosi della ‘sua’ Lazio e il mondo del calcio, ma tutta l’Italia e in particolare la città di Roma, pronta ad omaggiarla con la camera ardente che sarà allestita presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio domani 3 aprile, dalle ore 10 alle 19.
I funerali si svolgeranno invece venerdì 4 aprile alle ore 10:30 presso la Chiesa Gran Madre di Dio a Ponte Milvio.
Sui social, la Lazio l’ha salutata con un semplice ma toccante messaggio:
“Per sempre con noi. Ciao Suor Paola.”
Un lascito di amore e speranza
Suor Paola D’Auria ha rappresentato qualcosa di raro: un ponte tra fede e passione calcistica, tra televisione e carità concreta.
È stata una testimone autentica di valori positivi, capaci di unire mondi diversi sotto lo stesso cielo.
LPP
Il mondo dello sport, della televisione e della solidarietà piange Suor Paola D’Auria, storica tifosa della Lazio e volto amato della trasmissione Quelli che il calcio.
Aveva 77 anni ed era malata da tempo.
Si è spenta nella sua stanza al convento di Via Monti della Farnesina, a Roma, lasciando un vuoto immenso nel cuore di tanti.
Da Roccella Ionica a Roma: una vita dedicata agli altri
Nata a Roccella Ionica, in provincia di Reggio Calabria, suor Paola si era trasferita nella Capitale all’età di 20 anni.
Apparteneva alla congregazione delle Suore Scolastiche Francescane di Cristo Re, ma il suo impegno andava ben oltre i confini religiosi.
Nel 1998 fondò la ONLUS So.Spe (Solidarietà e Speranza), un punto di riferimento per ragazze madri, bambini, vittime di violenze, detenuti e persone colpite da gravi forme di disagio sociale.
La sua casa famiglia è stata per anni un’oasi di accoglienza, amore e rinascita, sostenuta anche dal contributo concreto di tanti calciatori e dirigenti della Lazio.
L’amore per la Lazio e la popolarità televisiva
Suor Paola era una tifosa biancoceleste viscerale e autentica, diventata celebre grazie alla trasmissione Quelli che il calcio, condotta prima da Fabio Fazio e poi da Simona Ventura.
Per quindici anni ha rappresentato con simpatia e passione i tifosi della Lazio, vivendo in diretta momenti storici come lo scudetto del 2000.
Con la sua bandiera in mano e la fede negli occhi, regalava ogni domenica un sorriso ai telespettatori.
Recentemente, in occasione della partita Lazio–Torino, i tifosi le avevano dedicato uno striscione:
“Forza suor Paola, non mollare”.
Un segno tangibile di affetto che oggi risuona come un addio commosso.
Il ricordo della Lazio: “Un’eredità preziosa”
La S.S. Lazio, con una nota ufficiale, ha espresso profondo cordoglio:
“La sua casa famiglia ha donato solidarietà e speranza, come il nome della sua associazione, a molti giovani, vittime della povertà e della violenza. Mancherà il suo sorriso, ma non cesserà l’umanità dei suoi collaboratori.”
Il presidente Claudio Lotito, commosso, ha dichiarato:
“Suor Paola ci lascia un’eredità preziosa fatta di altruismo e amore. Il suo esempio continuerà a vivere nella grande famiglia biancoceleste.”
Anche la dottoressa Cristina Mezzaroma, presente nel direttivo del club, ha voluto ricordare la religiosa come “orgogliosa ambasciatrice della Lazialità”.
L’ultimo saluto a Suor Paola
La notizia della di Suor Paola (a 13 anni esatti dalla scomparsa di Giorgio Chinaglia) ha commosso non solo i tifosi della ‘sua’ Lazio e il mondo del calcio, ma tutta l’Italia e in particolare la città di Roma, pronta ad omaggiarla con la camera ardente che sarà allestita presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio domani 3 aprile, dalle ore 10 alle 19.
I funerali si svolgeranno invece venerdì 4 aprile alle ore 10:30 presso la Chiesa Gran Madre di Dio a Ponte Milvio.
Sui social, la Lazio l’ha salutata con un semplice ma toccante messaggio:
“Per sempre con noi. Ciao Suor Paola.”
Un lascito di amore e speranza
Suor Paola D’Auria ha rappresentato qualcosa di raro: un ponte tra fede e passione calcistica, tra televisione e carità concreta.
È stata una testimone autentica di valori positivi, capaci di unire mondi diversi sotto lo stesso cielo.
LPP