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“Niente parenti e vicini al mio funerale”: l’annuncio sul necrologio a Monza e in chiesa non si presenta nessuno.

A Villasanta, un comune in provincia di Monza e Brianza, una vicenda fuori dal comune ha scosso la tranquilla routine del paese: una donna di 58 anni, defunta dopo una lunga malattia, ha lasciato disposizioni funebri che hanno suscitato grande scalpore. Il suo necrologio non era il solito omaggio affettuoso da parte di amici e familiari, ma una richiesta esplicita: “Sono pregati di astenersi dal partecipare al funerale vicini e parenti.”
Martedì 10 settembre, presso la chiesa parrocchiale di Santa Anastasia, si è celebrato un funerale deserto. Pochi i presenti, tra cui solo la sorella della defunta, che l’aveva amorevolmente accudita nei suoi ultimi giorni di vita. Nessun parente, nessun vicino, nessuno di quegli “affetti” che normalmente popolano i banchi delle chiese durante queste tristi occasioni. Una scelta che ha lasciato stupiti molti abitanti del comune brianzolo, abituati a cerimonie funebri partecipate e calorose.
Il manifesto funebre, affisso per le vie del paese, non ha lasciato spazio a fraintendimenti: la defunta ha voluto al suo fianco solo chi, nel corso della sua malattia, aveva dimostrato vero affetto e vicinanza. Un segno di gratitudine verso quelle poche persone che le erano state realmente accanto, tra cui appunto la sorella, menzionata nel necrologio per averla accudita fino all’ultimo. La richiesta di non voler vedere né parenti né vicini alle esequie è stata rispettata alla lettera, tanto che la chiesa è rimasta praticamente vuota.
Questo gesto, che può apparire forte e inusuale, racconta una storia di profonda delusione e solitudine, evidenziando il distacco che la donna ha evidentemente percepito nei confronti di chi, forse, si aspettava potesse esserle vicino nei momenti più difficili della sua vita. In un contesto sociale dove il supporto familiare e comunitario è spesso visto come un dovere e un rifugio, la scelta della 58enne di Villasanta sembra voler lanciare un messaggio di autonomia e risentimento, quasi un rifiuto di una solidarietà percepita come ipocrita o tardiva.
“Si ringrazia quanti le hanno riservato saluti e nell’ultimo periodo si sono sinceramente preoccupati per le sue condizioni,” recitava il manifesto, e la clausola finale: “Si ringrazia altresì quanti parteciperanno alle esequie, dalle quali sono pregati di astenersi vicini e parenti,” non ha lasciato spazio a interpretazioni. Un segnale diretto, che ha colpito la comunità e fatto riflettere sul significato di legami che, in molti casi, si rivelano meno forti di quanto ci si aspetti.
Questo funerale solitario, lontano dalla folla e dalle consuetudini, ha aperto una finestra su una dimensione personale e intima di sofferenza, risentimento e, forse, di consapevolezza acquisita nel corso della malattia. A pochi è stato concesso di essere presenti, ma quel messaggio inciso sul necrologio rimarrà impresso nella memoria della comunità per molto tempo.

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