Si infuoca il dibattito in merito alle ricadute spezzine della legge regionale sui servizi funerari. Emanata dalla Regione Liguria nel 2020, e poi rinviata nella sua applicazione per tre anni, da luglio del 2023 rischia di tagliare fuori le Pubbliche Assistenze locali da un settore dal quale ricavano i fondi con cui poi sostengono buona parte dei servizi sanitari, a partire dalle ambulanze di soccorso, e sociosanitari.
Da Genova arriva un duro attacco all’iniziativa consigliare spezzina di modifica della norma, primo firmatario Davide Natale del Partito Democratico con Roberto Centi (Lista Sansa) e Paolo Ugolini (M5S). “La legge regionale che regola l’attività delle onoranze funebri in Liguria non si tocca – tuona Ivan Marinangeli, presidente regionale ligure di Federcofit, l’associazione che raccoglie la quasi totalità delle aziende del settore -.
Onoranze e trasporti funebri rientrano a pieno titolo in attività d’impresa e ogni promiscuità con altre attività, come quelle di gestione delle camere mortuarie, pubblica assistenza, gestione di Rsa e hospice, è vietata per legge”.
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