Una donna di 44 anni è morta a Palermo i primi di settembre. Ma per il suo comune, quello di Marsala, è ancora viva. Quasi un mese dopo i parenti non sono ancora riusciti ad avere da Palazzo delle Aquile l’atto di morte. I familiari, piegati dal dolore, sono costretti a sopportare il più odioso dei soprusi. Non ci sono solo le bare accatastate al cimitero dei Rotoli con i feretri in attesa che ieri erano 857; c’è il caos degli uffici impianti cimiteriali di Palazzo Barone con le pratiche inevase che si affastellano sulle scrivanie. Un’emergenza, l’ennesima, che adesso il Comune prova ad affrontare: da ieri i servizi Anagrafici hanno trasferito due dipendenti per rafforzare il personale e per cercare di affrontare quantomeno l’ordinario.