Un necrologio è un annuncio funebre, un breve testo con cui si dà notizia della morte di una persona. In origine era il registro dei morti che si teneva in una chiesa o in una comunità religiosa, in cui venivano scritte brevemente le informazioni essenziali sui defunti: nome e cognome, data e luogo di nascita, luogo della morte. Sui giornali il necrologio è diventato poi un annuncio pubblico, un modo per dare notizia di una morte, ma anche di celebrare e di ricordare una persona in uno spazio a cui tutti potessero avere accesso, da parte della sua famiglia o delle altre persone che vogliono partecipare al lutto. E su tutti i giornali maggiori l’annuncio è a pagamento: di fatto una specifica e luttuosa forma di inserzione pubblicitaria.
Soprattutto nei quotidiani anglosassoni, è frequente l’abitudine di pubblicare per le persone più note o importanti delle commemorazioni più estese prodotte dalle redazioni, con le foto e un racconto della vita del defunto: sono gli articoli che vengono chiamati “obituaries”. In quelli italiani invece le notizie redazionali dedicate alle morti non hanno un “format” proprio e sono articoli confezionati come gli altri, chiamati “coccodrilli” quando sono preparati in anticipo. Quelli che chiamiamo necrologi, a pagamento, hanno mantenuto uno stile molto asciutto e breve, e in un’epoca meno “connessa” sono stati per lungo tempo l’unico modo, o quasi, per venire a sapere della morte di una persona che non si frequentava abitualmente, soprattutto sui quotidiani locali o fortemente radicati in una città.