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Napoli. Cutolo: vietati i funerali in forma pubblica.

Il questore di Napoli Alessandro Giuliano ha firmato il divieto dei funerali in forma pubblica e solenne per Raffaele Cutolo, il boss della Nuova Camorra Organizzata morto in ospedale a Parma, dove era detenuto in regime di carcere duro. Sabato 20 febbraio sarà eseguita l’autopsia, poi la salma sarà trasferita ad Ottaviano, città natale del padrino. I tempi dipenderanno dal disbrigo delle pratiche burocratiche.
Le esequie potranno svolgersi solo in forma privata all’interno del cimitero con la partecipazione dei congiunti più stretti e senza corteo. L’amministrazione comunale potrebbe poi disporre ulteriori misure per evitare eventuali assembramenti all’esterno della struttura.
“Siamo col prefetto di Napoli, dalla parte delle istituzioni. Non siamo giudici e non vogliamo esserlo. Con tutto il rispetto per la vita e per la morte, si sta parlando pur sempre di un delinquente. Qualsiasi decisione prenderà sui funerali di Raffaele Cutolo, il prefetto avrà le sue ragioni. Abbiamo piena fiducia e deciderà sicuramente al meglio”, ha detto referente regionale di Libera contro le Mafie in Campania.
Nel frattempo, a Ottaviano, è stato affisso nei pressi del cimitero il manifesto funebre della famiglia che annuncia la morte con la dispensa dalle visite, “a causa dell’emergenza Covid“. “Serenamente”, si legge sul manifesto, “si è spenta, all’età di 79 anni, la cara esistenza di Raffaele Cutolo, detto ‘e Monache. Ne danno il triste annuncio la moglie Immacolata Iacone, la figlia Denyse, il fratello Pasquale, la sorella Rosetta, nipoti e parenti tutti“.
Il divieto del questore Giuliano alla celebrazione di funerali pubblici, scontato sia per la prassi sia per lo spessore criminale di Cutolo, è stato criticato da Rita Bernardini, storica leader dei Radicali. “La Camorra che esiste oggi credo abbia poco a che vedere con quella di Cutolo: ci sono state molte divisioni anche nelle famiglie. Non conosco le valutazioni fatte dal questore di Napoli, certo è che a tutti dovrebbe essere consentito, nel momento della morte, di poter celebrare il dolore senza costrizioni e ostruzionismi. Non so proprio cosa vogliano ancora da Cutolo: ormai è morto. Quando finisce la pena per i familiari? C’è il fine pena mai? Alcuni hanno la convinzione che i mafiosi riescano a trasmettere messaggi anche in punto di morte. Un approccio quasi di superstizione, più che logico e razionale“.

fonte: repubblica.it

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