Si sono appropriati di oltre 30mila euro, sottraendoli al Comune per i servizi funebri, ma finiscono sul banco degli imputati. A dover rispondere del reato di peculato madre e figlio, proprietari di una agenzia funebre con sede a Spoleto. In tribunale si è tenuta la prima udienza della fase preliminare del procedimento penale e il Gup ha accolto la richiesta di costituzione di parte civile del Comune. I fatti sono emersi nel 2019 quando uno dei funzionari ha notato alcune anomalie contabili relative proprio ai servizi cimiteriali. I bonifici effettuati per i funerali non corrispondevano alle tariffe per i servizi di polizia mortuaria. In seguito a un controllo incrociato è emerso un ammanco di 33.717 euro. L’ente ha presentato un esposto in Procura e sono subito scattate le indagini che hanno permesso di scoprire il modus operandi dei due indagati. L’agenzia funebre, infatti, avrebbe effettuato correttamente i bonifici online, poi però li avrebbe immediatamente revocati sostituendo l’importo con una cifra assai inferiore. L’avvocato difensore dei due indagati ha anticipato la volontà di patteggiare la pena ed il Gup ha rinviato a settembre. I due infatti anche in seguito all’esposto alla Procura da parte dell’ente hanno già iniziato a restituire il denaro sottratto.
fonte: lanazione.it