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Salma del figlio impresentabile: famiglia pronta a chiedere i danni morali all’Usl.

Una vicenda amara per tutti avvenuta un mese fa in Riviera del Brenta: la salma del figlio è in condizioni pessime e i genitori non possono salutarlo per l’ultima volta perché la bara deve essere subito chiusa. Di chi sia “la colpa” ancora non è chiaro, ma da questa vicenda ne è nata una diatriba tra la famiglia del giovane deceduto, l’obitorio dell’ospedale di Dolo e le pompe funebri. Oggi alla vicenda si aggiunge un nuovo tassello.
Paolo Lucarda, titolare dell’impresa di onoranze funebri a cui la famiglia si è rivolta, aveva sporto denuncia per lo stato di conservazione disastroso in cui aveva trovato la salma all’atto della vestizione, il giorno delle esequie, sentendosi contestare dall’Ospedale che il corpo del defunto era giunto in obitorio a Dolo già in uno stato compromesso. L’Asl 3 avrebbe quindi  ttribuito la responsabilità del fatto sull’impresario funebre.

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