“Zitti! Restate immobili, tenete la testa bassa. Siamo in mezzo al mare e il viaggio durerà tutta la notte. Quando ci avvicineremo alla costa sarà il momento più delicato e voi farete solo quello che vi diciamo noi“. L’aula al secondo piano dell’istituto Valente sulla Prenestina, periferia est di Roma, è buia: le serrande sono abbassate, si sente il rumore del mare uscire dalle casse di un vecchio stereo e le voci severe degli scafisti che accompagnano una quindicina di bambini della scuola media lungo la rotta dei migranti. A lezione di vita. Quella che sui libri è solo raccontata e spesso difficile anche da immaginare per dei ragazzini tra gli 11 e i 13 anni che sempre più spesso hanno come compagno di banco qualcuno arrivato da lontano.
Roma. Un gommone in classe per spiegare ai ragazzi la tragedia dei profughi.
12 Maggio 2016, 12:53
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