Ha abbandonato l’urna con le ceneri della madre all’interno del cimitero di Prima Porta ed è andato via. Pensava di farla franca, ma è stato rintracciato e denunciato. Il contenitore era stato lasciato sulla strada, più precisamente in uno dei viali del cimitero che, con i suoi 140 ettari di estensione, è considerato il più grande d’Italia.
Percorso da 37 chilometri di strade interne. Ed è proprio in una di queste che l’uomo, un 70enne, ha deciso di lasciare i resti della madre, probabilmente stanco di tenerli per casa. I carabinieri della Stazione Prima Porta hanno sequestrato il vaso da cui erano stati staccati i cartellini identificativi. Ma osservando bene gli investigatori hanno trovato un numero di matricola collegato alla pratica della cremazione.
«E così siamo risaliti alla persona a cui appartenevano le ceneri – spiegano gli investigatori dell’Arma – A quel punto siamo risaliti a chi aveva la custodia: esiste un verbale collegato sempre alla pratica della cremazione con i dati anagrafici».
E così hanno rintracciato il figlio che ha ammesso le sue responsabilità, ma non ha spiegato il motivo vero e proprio del gesto. Per lui è scattato l’artico 411 del Codice Penale: chiunque distrugge, sopprime o sottrae un cadavere, o una parte di esso, ovvero ne sottrae o disperde le ceneri, è punito con la reclusione da due a sette anni.
Ovviamente nel caso in questione il senso è più ampio. Nei prossimi giorni dovrà spiegare all’Autorità Giudiziaria i motivi del gesto. I carabinieri dopo aver sequestrato l’urna ed effettuato le indagini per risalire al responsabile, le hanno consegnate alla direzione del cimitero gestita dall’Ama.
Dietro la scelta di un’urna cineraria ci sono un mondo intero da scoprire e tante regole da seguire. Ne esistono svariate tipologie che assolvono tutte alla stessa funzione, ovvero quella di raccogliere le ceneri di una persona venuta a mancare. Il coperchio del contenitore viene sigillato e saldato al resto del vaso. La saldatura è indispensabile affinché le ceneri del defunto non siano disperse in modalità non previste dalla legge.
La normativa vigente, infatti, non consente di disperdere le ceneri funerarie senza l’autorizzazione delle autorità preposte. Può essere collocata dentro o anche fuori dal cimitero e in altro luogo. Tuttavia, in quest’ultimo caso, è la legge a prevedere le collocazioni. Viene infatti consentita, in via ordinaria, di portarla fuori dal cimitero: in caso di tumulazione in una cappella gentilizia (esterna al cimitero); nel caso in cui le ceneri siano affidate alla famiglia per la loro conservazione; nel caso di un sepoltura privilegiata in edifici pubblici, luoghi di culto. Nel caso del 70enne, l’urna con i resti della mamma, erano stati affidati a lui, e una volta presa in consegna aveva firmato il verbale, assumendosi tutte le responsabilità.
fonte: ilgazzettino.it